CESARE BASILE – Cirasa di Jinnaru

Cesare Basile – Cirasa di Jinnaru
Tratta dall’album “U fujutu su nesci che fa?” (2017 Urtovox records).
Un video di Cinepila
Regia – montaggio: Giovanni Tomaselli
d.o.p.: Premananda Das
Produzione – aiuto regia: Rosario Samuel Adonia
1st AC: Paolo Catalano
2nd AC: Marco Stancampiano
gaffer: Francesco Carbonaro
best boy: Luca Giannone
probs – make-up – costumi: Laura La Rosa, Elena Majorana, Vittoria Majorana
Lettering: Roberta Incatasciato
Soggetto: Cinepila (da un’idea di Rosario Samuel Adonia)
Prodotto da: Cinepila e Urtovox
supporto tecnico: Studi Cinematografici Siciliani
con
Marta Allegra
Alessandro Caruso
Giuseppe Caruso
Marco Sciotto
Roberta Rotante
Anna Bellia
Paolo Catalano
Elena Majorana
Vittoria Majorana
Laura La Rosa
Luca Giannone

grazie a
Paolo Naselli Flores
Famiglia Majorana
Umberto Amato
Brunalba Carpignani Panebianco
Nanni Mascena
Francesco Tagliavia

Catania 2018

Cesare Basile (Catania, Sicilia 7.2.64) è senz’altro uno dei più autorevoli e innovativi autori italiani degli ultimi decenni.

Durante il corso della sua trentennale carriera è riuscito a creare un linguaggio “Blues” unico ed originale, arrivando ad utilizzare come idioma un dialetto siciliano arcaico e profondo attraverso il quale viene rappresentato l’afflizione delle umane genti e il grido di dolore di un popolo derubato della propria dignità e della propria autodeterminazione.

I temi più cari a Basile trattano storie di amore ed anarchia volte a raccontare i vinti e i miserabili, attingendo da certa musica africana la giusta ispirazione e creando un filo conduttore che lega la lingua siciliana, il dolore degli sconfitti e degli oppressi e l’Africa, da tutti considerata la culla della civiltà umana.

La Sicilia come il Delta del Missisipi e Basile come un novello Skip James o Robert Johnson.

Il tutto corroboato dalla sua irrinunciabile attitudine rock che abbraccia a piene mani la musica popolare siciliana, il folk , il blues e a modo suo il punk.

Alan Lomax avrebbe fatto carte false per incontrarlo.

L’impegno musicale non è separato da quello politico e civile, ben presente nei suoi testi, ma anche nel manifestare pubblicamente aderendo ad attività decisive quali l’occupazione del Teatro Coppola di Catania nel 2011, tutt’oggi punto di aggregazione e incontro imprescindibile per il tessuto culturale cittadino.

Negli anni Cesare Basile è stato artefice di ben 11 album che gli hanno garantito una credibilità ed un prestigio tale da portarlo ben due volte a vincere la Targa Tenco , il riconoscimento italiano più prestigioso ed ambito per la nuova musica d’autore e cantautorale

Moltissime sono le collaborazioni internazionali che dipingono la lunga carriera di Cesare Basile.

Da John Parish , produttore artistico di suoi 3 album in italiano, a Robert Fisher dei Willard Grant Conspiracy, da Hugo Race ( Nick Cave and the Bad Seed, True Spirit) a John Bonnar (Dead Can Dance) a Stef Kamil Carlens (dEUS e Zita Swan), tutti più volte impegnati con Basile nella produzione dei suoi album e in progetti speciali come Songs With Other Strangers, Live ensamble nata dalla volontà di un gruppo di amici musicisti / songwriters. Oltre agli stessi Basile e Parish i SWOS sono anche Manuel Agnelli degli Afterhours, Hugo Race (ex Bad Seeds, ora True Spirits / Sepiatone), Marta Collica (Sepiatone), Stef Kamil Carlens (ex Deus, ora leader dei belgi Zita Swoon), Jean-Marc Butty (P.J. Harvey- Venus), Giorgia Poli (Scisma)

L’ultimo album di Basile, “U Fujutu su nesci chi fa”, pubblicato da Urtovox a febbraio 2017 e candidato alle Targhe Tenco 2017, è un mantra mediterraneo narrato in lingua siciliana, fatto di blues, di rock e di musica africana, di brani ipnotici spesso basati su uno solo accordo, di polifonie vocali e di controcanti femminili, di ossessive poliritmie percussive.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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