Dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei… forse.

 

Recentemente mi sono imbattuta in rete in test e saggi su quale musica ascoltino gli adolescenti. Questionari eterni somministrati a poveri ragazzi che hanno dovuto rispondere a domande del tipo “Quante volte al giorno la ascolti, figliolo?”, “in che occasione?”, “per quanto tempo?”, oppure, e questa è davvero sensazionale, “quando non hai altro da fare, ascolti musica?”. Come se ascoltare la musica fosse qualcosa da fare, non un compendio a tutto ciò che ti succede nella vita.

Sono sicura che nei saggi dal titolo “La Musica nella vita degli adolescenti” o nelle ricerche pubblicate sulla rivista Pediatrics vi sia competenza, lavoro e perizia, per carità, tuttavia mi preoccupo un po’ quando, proprio la su citata rivista collega l’ascolto della musica Heavy-Metal alla delinquenza minorile.

Eh no, dai!

Innanzitutto è troppo facile: suoni caotici, metallo pesante, smorfie, tatuaggi, borchie, pantaloni in pelle e capelli lunghi, uguale “cattivo, cattivo”! Se invece ascolti jazz o musica classica, rimarrai fuori dei guai, con buona pace di Stanley Kubrik in “Arancia Meccanica”.

Comunque, tranquilli, pare che R&B, rock, punk e tecno non abbiano controindicazioni, parola del professor Tom ter Bogt, di cui non desidero banalizzare il lavoro, anche perché ha provato gli effetti dell’Heavy-Metal su se stesso: il secondo disco acquistato dal professore in gioventù è stato un LP dei Black Sabbath, cosa che, ammette, gli ha provocato qualche guaio, anche se non grave.

Professore, professore, come faremo adesso? Fra le cause del malessere adolescenziale aggiungeremo la musica ascoltata dai genitori? E degli adolescenti spiaggiati sul divano di casa mia, cresciuti in un potpuorrimusicale che prevedeva, fra le tante cose, Bad Religion, Hüsker Dü (ma quelli sono gruppi Hardcore e la ricerca non contemplava questo genere) e i terribili Black Sabbath, che tanto hanno nuociuto al luminare, che ne sarà di loro?

Strenua sostenitrice del libero arbitrio e della capacità di ognuno di trovare le più valide ispirazioni nella vita, lascio in coda due brani, uno dei Bad Religion e uno dei Pantera: spero in una risata, nell’ascolto della buona musica e nel non addossarle la responsabilità delle nostre cattive azioni.

Stay music!

 

 

Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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