Musiche da Oscar per uno Scandalo al Sole

Una bella storia di cui ricordarsi, piacevole da leggere in estate, è quella di Max Steiner, compositore austriaco naturalizzato statunitense, considerato il padre della musica da film. E’ un bel personaggio Steiner, nato a Vienna nel 1888, nipote e figlio di virtuosi austriaci dello spettacolo, suo padrino di battesimo è niente po po di meno che Richard Strauss, proprio quel Richard Strauss.

Max è un bambino prodigio (le premesse ci sono tutte d’altronde), si avvicina allo studio del pianoforte sotto la guida di Johannes Brahms, per poi passare agli studi all’Accademia Imperiale di Musica e Arte Scenica con Gustav Mahler (giusto due maestri qualunque!). La prima guerra mondiale lo costringe a lasciare l’Austria alla vota di New York dove lavora come arrangiatore e direttore d’orchestra a Brodway, negli anni d’oro di Gershwin, ma è il trasferimento a Hollywood a cambiare la sua vita.

Giunto nella mecca del cinema nel 1929 per orchestrare la versione cinematografica dello show di Ziegfield, inizia un graduale avvicinamento al mondo delle colonne sonore: nella vita ne comporrà moltissime, ottenendo 26 nomination all’Oscar, vincendone tre.

L’incredibile bravura gli frutta una incredibile notorietà, ma ancor di più una grande reputazione, a partire dal 1933 con la colonna sonora di King Kong. Le produzioni lo cercano, la sua capacità di innovazione, con rassicuranti basi classiche, lo rendono unico, compone le musiche di quasi tutti gli show di Fred Astaire e Ginger Rogers, ma è la Warner Brothers a farne il suo compositore più importante. Per capire meglio chi sia questo straordinario musicista, è necessario far parlare la sua musica: Max Steiner mette da parte tre Oscar, per Il traditore di John Ford, Perdutamente tua di Irving Rapper e Da quando te ne andasti di John Cromwell, ma non ha mai vinto per i suoi film più famosi che, per intenderci sono Via col Vento, Casablanca, Scandalo al Sole.

A volte sfugge che alcune fra le musiche più belle siano il parto di un’unica mente compositiva, l’opera di Steiner è grandiosa per la sua originalità nell’essere dirompente, quasi ginnico, soprattutto quando porta l’orchestra a un grande sforzo fisico, come nel caso della marcia di nove minuti ininterrotti composta per La carica dei seicento, leitmotive mai uguagliato. Oggi merita di essere nella galleria dei più famosi compositori di canzoni, mentore prima, testimone poi di quella età dell’oro di Hollywood che mai più tornerà.

 

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Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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