NICOLA DI BANARI – Halleluja

Ho sentito un accordo segreto, suonato da David e gradito al Signore”, è il primo verso dell’Hallelujah di Leonard Cohen, la più classica delle preghiere moderne,  che oggi, a pochi giorni dal Natale, esce – in tutti i digital store – in una suggestiva versione in lingua sarda che porta la firma di Nicola di Banari. Una traduzione quasi letterale, tranne che per la prima strofa dove l’autore, alla ricerca di questo “accordo segreto”, lo trova in Sardegna nel canto a tenore. A generarlo la somma delle quattro voci e delle loro armoniche che ne creano dal nulla una quinta, che nessuno esegue ma che si sente distintamente. Ed è così che in questo miracolo musicale, quello che Nicola di Banari nel suo testo chiama “il re dei buoi” (appunto, i tenores), intona un Hallelujah. Il canto a tenore è uno stile corale unico al mondo, espressione del mondo agro-pastorale, che dal 2005 è stato inserito dall’Unesco tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità per la sua unicità e la sua bellezza.

Il brano esce accompagnato da un video che, per le riprese e il montaggio, porta la firma di Eugenio Unida.

Hallelujah è il secondo singolo del cantautore sardo che anticipa l’uscita dell’album PER AMORE (Tronos Digital), prevista per marzo 2018.

Da sempre autore dei Nasodoble, Nicola di Banari – accompagnato dal violinista Peppino Anfossi, con cui da sempre collabora – dà il via ad un percorso personale che si caratterizza da un lato per il sarcasmo e la leggerezza con cui tratta i temi civili e dall’altro per l’intensità delle corde più sentimentali.

CHI E’ NICOLA DI BANARI

Alessandro Carta, in arte Nicola di Banari, si forma nella scena sassarese degli anni novanta. Voce, flautista e autore dei Nasodoble dal 2004 ( tre album prodotti, quattro videoclip e quindici anni di attività concertistica ), irrompe sulla scena musicale nel 2014 per la viralità e lo scalpore destato dal brano “Cazz boh”, cui nel 2016 don Luigi Ciotti conferisce il premio “Musica contro le mafie”.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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