Paul McCartney ai pennelli, meglio se ispirato.

Non contento di esprimersi attraverso le innegabili doti compositive, Paul McCartney ha deciso da tempo di rivolgere il proprio talento alla pittura. Non è certo originale questa scelta, sono molti gli artisti che si dilettano con tele e pennelli, da Bob Dylan a Jonny Cash, passando per la penna e i taccuini di Leonard Cohen. Ciò che stupisce è l’incredibile produzione del Beatle più famoso, che in oltre vent’anni ha già firmato più di cinquecento opere, soprattutto ritratti, della moglie Linda Eastman, di Patti Boyd (ex consorte di George Harrison), di Elvis Costello, di John Lennon e di David Bowie; a questi si aggiungono anche alcuni autoritratti e una trilogia umoristica con soggetto la Regina Elisabetta.

Pare che alcune opere non siano niente male e sicuramente Linda continua a essere la sua principale fonte di ispirazione; non stupisce quindi che siano molte le gallerie a impegnarsi per ospitare alcune mostre personali del buon Paul, sfruttando il richiamo della sua popolarità, ma non sfigurando con opere becere. Ecco quindi Paul in mostra a Londra, a Berlino, a New York e nella prestigiosa Walker Art Gallery di Liverpool, tutte gallerie che non hanno perso guadagni, anzi, basta pensare che un fan ha sborsato l’equivalente di quasi 5000 € per alcuni scarabocchi di Paul McCartney mentre, probabilmente annoiato, si trovava a scuola, al Liverpool Institute High School For Boys, a fine anni ’50. Niente più di un singolo foglio di carta, in buone condizioni, eccetto un piccolo strappo in fondo a destra, sul quale a matita disegnò vari volti e alcune caricature, tra cui Adolf Hitler piuttosto cicciottello, con i suoi tipici baffetti e l’aquila sul petto. Tra una faccia e l’altra la sola scritta è “I’m orf”, cioè “I’m off”.

Niente male per un uomo che lamenta il fatto di non avere avuto una solida educazione e formazione all’arte visiva!

Oltre alla varia produzione personale, fra cui spiccano alcune opere note come Yellow Linda with piano, Red abstract white Moone l’inquietante Unspoken words, Paul McCartney ha investito molto in opere d’arte, tanto da rendersi protagonista di un siparietto spiritoso, in occasione del suo ultimo, travagliato, costoso, quanto noioso divorzio. Un scherzetto davvero niente male che ha visto il simpatico Paul fare piazza pulita di alcune preziose opere d’arte, tra cui un Picasso e un Renoir, ospitate in una sua residenza di campagna, assegnata alla ex. A nulla è valsa la denuncia della arrabbiatissima Heather Mills, in quanto Paul, non ha fatto altro che prendere “alcune cose da casa sua”, che, a dir suo, gli sono fondamentali per trarre ispirazione.

Per carità, non sia mai che a un Beatle manchi la “giusta ispirazione”!

Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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