Tre schiocchi di dita per diventare immortali

Cinquant’anni fa, il 18 settembre 1964, andava in onda negli Stati Uniti la prima puntata della “Famiglia Addams”, la straordinaria serie creata da David Levy e ispirata al fumetto di Charles Addams, pubblicato dal New Yorker.

Irriverente e sfacciatamente comica, la serie perpetuava la satira sbeffeggiante, rivolta ai comportamenti piccini e borghesi dell’America degli anni trenta, già presente nel fumetto. Il cliché era più o meno sempre lo stesso: la famiglia, ricca in modo imbarazzante, sempre saldamente rintanata nella terrificante villa in Cemetery Lane, riceveva la visita di un malcapitato “normale” che fuggiva di lì a poco disperato dopo una serie di gag surreali. In un’inversione di parametri, i personaggi normali, diventavano ordinari, meschini, mentre i folli Addams incarnavano modelli sempre positivi di salda moralità.

Tra un “Querida” e “Chiamato?” con contorno di Mano anarchica in giro per le stanze, la Famiglia Addams ha accompagnato i pomeriggi televisivi di molti di noi, grazie alle repliche reiterate, nonostante la ABC avesse prodotto solo due stagioni, per un totale di sessantaquattro puntate.

Una serie d’antan, rock in in tempi non sospetti, che non perde il suo vigore moderno, merito di intrecci interessanti da Jackie Coogan lo zio Fester, attore enfant prodige che debuttò nel 1921 accanto a Charlie Chaplin (è lui il Monello dell’omonimo film), a John Astin, il fascinoso Gomez, attore con un bel percorso di carriera e padre di quel Sean Austin, noto per la parte di Sam Gangee ne “Il Signore degli Anelli”.

Sia come sia, la Famiglia Addams è soprattutto quel “Tà-Tà-Tà-Tà” e dita schioccate della sigla composta da Vic Mizzy, l’uomo dal cui ingegno è nato l’inconfondibile motivetto che ha sempre accompagnato le vicende dell’orrorifica famiglia.

APubblicati nel 1966 e ristampati nel 1986 in vinile, i temi classici della serie sono stati solo recentemente rimasterizzati nella loro interezza. Infatti la colonna sonora si compone di una serie di temi, uno per ogni singolo personaggio, di volta in volta adattati alla trama (più veloci, più lenti, con cambiamenti di genere, etc…): oltre all’immortale main theme,spiccano The Addams House” in chiave noir-jazz, il lounge di “Morticia’s Theme” e soprattutto lo swing di “Gomez”, straordinario.

Tra atmosfere noir, amuleti, talismani e malocchi vari, gli Addams hanno portato e portano fortuna, “una fortuna sfacciata”, come disse una volta proprio Mizzy, “dopotutto due schiocchi di dita mi hanno fruttato una villa a Bel Air”. Come dargli torto?

 

 

Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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