UNOAUNO – Restare vivi

Un video di nevrotiche frattaglie sonore che è il tentativo “di ricomporre il puzzle dei pezzi che scartiamo ogni giorno nelle nostre giornate normali. Lo sfondo della stessa fotografia che siamo fin troppo abituati a guardare. Per restare vivi, forse, bisogna ricongiungere i punti, riaggiustare i frammenti. Bisogna osservare i luoghi da un’altra prospettiva”. 

Il disco d’esordio “Cronache carsiche” in uscita domani per Ribéss Records

Restare vivi” è il primo singolo estratto da “Cronache carsiche”, il debutto degli unoauno all’insegna di una forma tagliente e brevilinea di post-punk, in uscita domani 12 dicembre per Ribéss Records / Audioglobe.

Il brano è accompagnato da un videoclip realizzato da Martino Masi, una sequenza nevrotica di frattaglie visuali girate nella periferia di Milano. Un tentativo, come spiega la band, “di ricomporre il puzzle dei pezzi che scartiamo ogni giorno nelle nostre giornate normali. Le giornate sono fatte di infiniti momenti inutili. Lo sfondo della stessa fotografia che siamo fin troppo abituati a guardare. Per restare vivi, forse, bisogna ricongiungere i punti, riaggiustare i frammenti. Bisogna osservare i luoghi da un’altra prospettiva”.

Le inquadrature a bassa definizione e i disturbi visivi del clip rispecchiano in forma visuale l’oltranzismo sonoro degli unoauno, una band che rifugge le tendenze contemporanee e vi oppone un approccio impattante, secco ed essenziale. Preferendo i Lighting Bolt alla trap e gli Shellac all’indie-pop da cameretta, Mauri (batterie), Giangi (voce) e Rocco (basso, synth), tutti e tre meno che venticinquenni, riportano all’oggi una filiazione CSI – Massimo Volume in otto canzoni radiografiche, dove la voce prova a stare in piedi controvento e ci riesce.

C’è un qualcosa di retromaniaco in questi suoni e in queste parole rigorosamente dette come materia tonale e ritmica, ma in fondo è questa la forza degli unoauno: essere inattuali e incunearsi nell’oggi, un ridurre all’osso dove c’è carne che vibra, uno sbattere caparbiamente la testa contro il murale alfanumerico del presente, “Uno a uno contro il muro / Uno a uno muso duro”.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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