DEPOOKAN – Sang et Cendre
Basi di matrice folk celtica ma che si arricchiscono di elementi dark, al limite del gotico, melodie mediorientali, sperimentazione, elettronica.
Basi di matrice folk celtica ma che si arricchiscono di elementi dark, al limite del gotico, melodie mediorientali, sperimentazione, elettronica.
Atmosfere plumbee e dolenti che guardano concettualmente a Mark Lanegan (e di riflesso al Nick Cave più introspettivo) ma che non disdegna richiami anche ai Radiohead.
Un lavoro complesso, che necessita un approfondito ascolto, grazie soprattutto ai numerosi elementi sonori e artistici che lo caratterizzano.
Funk arricchito da pennellate jazz, con un particolare legame al mondo delle colonne sonore anni Settanta
Sonorità smooth soul, ritmiche hip hop, funk, elettronica, in chiave molto avvolgente, elegante, raffinata.
Otto brani autografi, in cui l’autore esplora varie anime jazz, da quelle più classiche a quelle contaminate (dal blues a momenti più free)
Otto brani potenti, aspri, ruvidi, prevalentemente affini al grunge e all’alt rock ma che introitano anche elementi cari a Afterhours o Verdena.
Undici brani spietati, in cui elettronica, noise, industrial, grind, estremismo sonoro, si avviluppano in un groviglio apocalittico.
Un sound che abbraccia elettronica di sapore new wave, qualche pennellata trip hop e canzone d’autore.
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