MEGATTERA – Cuore in mare
Scava nell’immaginario nu soul a cui affianca matrici funk, un sofisticato gusto pop, un uso discreto e mai invasivo dell’elettronica, richiami alle esperienze di Meg e Coma Cose.
Scava nell’immaginario nu soul a cui affianca matrici funk, un sofisticato gusto pop, un uso discreto e mai invasivo dell’elettronica, richiami alle esperienze di Meg e Coma Cose.
Un avvolgente viaggio psichedelico in cui convergono anche elementi indie, folk, pop, rock, shoegaze, Britpop.
Hardcore italiano degli anni Ottanta, un’eccellenza che arrivò, ammirata e imitata, in tutto il mondo. L’attitudine è la stessa, a cui si aggiunge una grande competenza tecnica e una freschezza che rende questo loro esordio attualissimo.
Canzone d’autore minimalista venata di elettronica che richiama le prime uscite di personaggi come Tricarico. Il sound scandaglia anche anfratti new wave e synth pop.
Il sound assimila le caratteristiche tipiche del gusto mediterraneo, in particolare della tradizione napoletana, tra “Neapolitan Power” (da Napoli Centrale a Tony Esposito fino al primo Pino Daniele) ma senza disdegnare l’ampia gamma di influenze folk del Sud, dalla Calabria al Salento.
Il duo brianzolo sfoggia una classe invidiabile riuscendo a coniugare punk rock, grunge, alternative rock – materia abrasiva da maneggiare con cura – con melodie e ritornelli pop spesso contagiosi e immediatamente assimilabili.
La band riprende undici brani di Joni Mitchell. Missione compiuta, con grazia, eleganza e raffinatezza, unita alla tecnica sopraffina della band.
L’esordio della band piacentina è un condensato di suggestioni sonore che riportano agli anni Sessanta (beat psichedelico) e agli Ottanta del Paisley Underground (tra Rain Parade e True West).
Basi elettroniche, approccio sonoro cupo, vicino ad atmosfere ipnotiche, decadenti e post punk.
Sound che mischia pop, rock e ritmiche blues, ottima e matura la voce di Giorgia Soriga, buono il livello compositivo e la capacità esecutiva.
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