COLLETTIVO MANGIATUTTO – Futuro paguro
Ogni brano è una sorpresa, in un anarcoide continuo saltare da un genere all’altro.
Ogni brano è una sorpresa, in un anarcoide continuo saltare da un genere all’altro.
Un album più che godibile, vario, ricco di influenze e riferimenti (dal rock ‘n’ roll al rhythm and blues, exotica, lounge, perfino la canzone tradizionale napoletana.
La band torinese si è sciolta nel 1997 ma uno dei componenti, Luciano Galea, li ha fatti rivivere attraverso l’ Intelligenza Artificiale.
La band marchigiana prosegue il suo sempre più interessante cammino artistico, attraverso atmosfere e suoni di matrice anni Sessanta ma che progressivamente si sono evoluti verso altri orizzonti, pur con le radici sempre salde nella tradizione da loro più amata.
Alberto Camerini “Arlecchino elettronico” degli anni Ottanta, non mancano elementi meno pop come sguardi a Devo, synth pop, Kraftwerk ma il mix è particolarmente intrigante e gustoso
Atmosfere indie pop, attuali e moderne, con un retaggio che guarda alla synth wave degli anni Ottanta.
Migliore tradizione rock blues targata anni Settanta (Stones, Led Zep, Trapeze, Grand Funk Railroad).
Le composizioni sono bene arrangiate e prodotte, con una romantica malinconia di fondo che li rende più fascinosi.
“Il male” spazia nel mondo caro alla band, tra momenti aspri di stampo post punk e ballate caustiche e incisive come sempre.
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