SOLO ARIEL – Leftlovers
Cinque brani autografi, interpretati in punta di fioretto, delicati, eterei, raffinati.
Cinque brani autografi, interpretati in punta di fioretto, delicati, eterei, raffinati.
Dodici brani tra punk rock, riff hard, testi urlati e tranquillamente (finalmente!) incuranti del politically correct.
Il mood è il consueto funk, dalle tinte afro, chitarre con il wah wah, percussioni, flauto solista a tessere le linee melodiche, Fela Kuti, Isaac Hayes di “Shaft”, il Curtis Mayfield di “Superfly” e Piero Umiliani a braccetto.
I cinque brani riportano all’epica antagonista di Billy Bragg e ai nostri Gang e Filippo Andreani, sono minimali, chitarra e voce, con testi dolenti e duri.
Riescono nel complesso proposito di unire musica classica, jazz, rock, fusion, funk, avanguardia, inflessioni melodiche mediterranee.
Il loro è un sound semplice e diretto: punk rock, rock ‘n’ roll, Ramones, garage, in cui irruenza, urgenza e spontaneità la fanno da padrone pur se con brani comunque elaborati a livello compositivo, mai banali e scontati.
Spazia in modo eclettico, raffinato e personale, negli ampi spazi della canzone d’autore, da quella più classica alla moderna.
I cinque brani parlano un linguaggio aspro che guarda a punk, post punk, echi di Fontaines DC, Verdena e I Ministri.
Un originale e ipnotico mix di post rock, jazz, momenti noise, sperimentazione, un approccio a tratti prog, atmosfere da colonna sonora anni Settanta.
Rock corposo dalle influenze hard, testi in italiano e otto brani che attingono anche dalla tradizione grunge e alternative rock.
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