Cinquantesimo Super Bowl, che brutto Halftime show
E va bene Beyoncé ha i coscioni. E va bene i Coldplay sono Inglesi e cosa c’entrano con lo sport made in USA. E va bene Bruno Mars… ma ridateci Katy Perry e il leone robot tutto d’oro dello scorso anno.
L’edizione del cinquantenario della finale del Super Bowl, che ha visto sfidarsi i Carolina Panthers e i Denver Broncos, passerà agli annali per quella patina fanée che ha ricoperto tutto: grigia la partita, vinta da Denver, grigi gli eroi tanto attesi (Peyton Manning, 39 anni, un posto nella storia, ma non per questa finale), grigio l’Halftime show. Hanno brillato solo le difese, ma questa è roba da appassionati di football americano.
Durante l’intervallo, finalmente il concerto: ecco Chris Martin che canta in mezzo al campo circondato di spettatori, una performance monto british sull’onda dei grandi successi del suo gruppo. Dopo si unisce al gruppo Bruno Mars, che ha cantato Uptown Funk accompagnato sul palco da un gruppo di ballerini. A quel punto è arrivata anche Beyoncé, coperta appena da un’improbabile tutina (e dire che gira la voce che la mise ricordi quella delle Black Panther, l’associazione politica per l’emancipazione dei neri particolarmente attiva tra gli anni Sessanta e Settanta) a rovinare il campo con i tacchi suoi e del corpo di ballo.
Unico momento un po’ toccante, quello in cui i tre cantanti si sono riuniti sul palco cantando sulle immagini degli Haftime Show del passato: quelli sì momenti da vivere.
Meno male che a far breccia nei nostri cuori, per questa cinquantesima edizione ci hanno pensato i Super Bowl Babies, un coro composto da bambini, ma non solo, nati nove mesi dopo la finale, nella città vincitrice del titolo. Figli felici, nati per gioia pazza, sono stati divisi in gruppi in base all’età e, indossando la maglia della squadra del cuore, accompagnano Seal nella sua Kiss from a Rose.
Chissà fra nove mesi se ci sarà un boom di nascite a Denver?
Insomma, partita brutta, grandi artisti, ma performance tiepidine e l’Halftime Show tutto deve essere tranne che tiepido.
Ah sì, l’inno nazionale lo ha cantato Lady Gaga.
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