IGORRR – Blastbeat Falafel

CREDITS

Drums : Rémi Serafino 

Electric Guitars : Martyn Clément 

Screaming voice : JB Le Bail 

Surf Guitar, Saz & Rabab : Trey Spruance 

Surf Guitar 2 : Gautier Serre 

Bass : Erlend Caspersen 

Strings : Timba Harris 

Percussions : Antony Miranda 

Cowbell : Gautier Serre 

Synth : Gautier Serre & Martyn Clément 

Claps : Gautier Serre, Rémi Serafino & Jimbo Goncalves 

Choir directed by Stephan Nicolay

Sopranos : Audrey Casotti, Alix Chuvin, Arisa Hayashi, Maëla Tallec 

Altos : Marie-Laure Chiquerille, Camille Hefnaoui, Léa Smith 

Ténors : Frédéric Diquero, Thomas Lépilliez 

Barytons : Nathan Artigues, Robin Fernandez de Grado, Florian Gourio 

Basses : Hervé Do Alto, Bruno Habert, Benoît Strauss

Recorded at La Bastide Recordings by Gautier Serre 

Drums by Amaury Sauvé at The Apiary Studio 

Trey Spruance’s guitars at Forking Paths 

Choir by Jimbo Goncalves at Abbaye Saint-Pons 

Images by Svarta Photography 

Color by Homegrade

“Blastbeat Falafel” è il nuovo singolo firmato IGORRR, che anticipa il quinto, attesissimo album della band, intitolato “Amen” e in uscita il prossimo 19 settembre 2025 per Metal Blade Records.

Dietro il progetto IGORRR si cela il polistrumentista e produttore francese Gautier Serre, che da oltre vent’anni porta avanti una visione sonora unica, capace di reinventarsi ad ogni nuova pubblicazione con sorprendente freschezza e radicale vitalità.

Il nuovo brano, “Blastbeat Falafel”, vede la partecipazione di due ospiti d’eccezione: Trey Spruance (Mr. Bungle) e Timba Harris (EstradasphereSecret Chiefs 3). Proprio Mr. Bungle, con la sua anarchia musicale controllata e la voglia di abbattere ogni confine stilistico, è da sempre un punto di riferimento ideale per il percorso artistico di IGORRR.

Come la band californiana, infatti, anche IGORRR rifugge qualsiasi tentativo di etichettatura, muovendosi tra generi e atmosfere con un approccio libero e radicale.

Riguardo al singolo, Gautier Serre spiega:

“Il brano è una connessione innaturale e non ortodossa tra il metal e la musica tradizionale orientale. È la storia di un metallaro innamorato della musica orientale che cerca disperatamente di rispettarne i codici, senza però riuscirci. Nel tentativo di aderire a un linguaggio che non gli appartiene, perde sé stesso e finisce in un ospedale psichiatrico.”

Con “Blastbeat Falafel”IGORRR conferma ancora una volta la sua vocazione a frantumare ogni barriera sonora, costruendo un universo musicale personale, spiazzante e affascinante.

Da quando ha firmato con Metal Blade Records nel 2017, il nome IGORRR si è espanso dallo pseudonimo di un uomo fino a diventare una vera e propria identità di gruppo, ma Gautier rimane la luce guida del progetto e la mente geniale, quindi è la persona migliore a cui chiedere di descrivere l’indescrivibile: 

Questo album è decisamente più oscuro dei suoi predecessori; ha un’atmosfera molto pesante e solenne che non era mai stata raggiunta prima in IGORRR“, spiega Gautier. “Il fatto di aver registrato un vero coro in una chiesa ha aiutato molto, ma soprattutto c’è stato un lavoro molto lungo e meticoloso sul suono e sulla scelta degli strumenti e una profonda ricerca sperimentale per creare un sound design unico.

Naturalmente, dato che è un album degli IGORRRci sono anche brani più colorati, come ‘Blastbeat Falafel’, ‘ADHD’ ecc… che contrastano molto con la pesantezza dell’atmosfera. Ho bisogno di tracce come queste in un albumaiutano a viverlo appieno con concentrazione, come un sorso di limoncello prima del pasto successivo.”

Con il desiderio di spingere sempre più avanti il suono sfaccettato e impegnativo di IGORRR a ogni nuova uscita, Gautier ha dedicato molto tempo a sviluppare nuovi approcci e metodi di lavoro sin dall’uscita di “Spirituality And Distortion” nel 2020, un’opera straordinaria acclamata dalla critica, che ha persino raggiunto il dodicesimo posto nella classifica ufficiale degli album in Germania. Gautier ha sempre chiarito che IGORRR è influenzato tanto da Bach e Chopin quanto da Cannibal Corpse, Aphex Twin e Meshuggah, ma con l’affinarsi del processo creativo, individuare fonti di ispirazione specifiche diventa sempre più difficile.

“Per me è sempre difficile capire da dove venga l’ispirazione,” riflette.

“La musica è un’espressione della vita, e qualsiasi cosa, anche ciò che sembra più insignificante, può essere una fonte di ispirazione. Direi che non c’è stato un solo evento o un’unica esperienza che mi abbia portato in un determinato processo creativo, è più una somma di tutto. Amo fare musica. Il mio cervello elabora musica continuamente. Non puoi immaginare la quantità di album e concerti che compongo mentre dormo. La vera sfida è più che altro selezionare queste idee, tenere quelle con il miglior potenziale, quelle di cui non mi stuferò, quelle che amo davvero, con la A maiuscola

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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