LE SCHIENE DI SCHIELE – Ti voglio bene
Ti voglio bene è il terzo singolo estratto dall’album d’esordio della band torinese Le Schiene di Schiele featuring Fitza. Un brano sferzato da chitarre alt-rock che scavano nella memoria di una giovane donna, ricostruendo un processo di crescita a partire da ricordi familiari rimossi e sfocati. Ad impreziosire l’uscita del singolo, esce in concomitanza il video della canzone realizzato da Milkit Film con la regia di Marcello Perego.
Il cuore della canzone altro non è che una scena intima e quotidiana: una madre giustifica un litigio domestico e, nel farlo, appare improvvisamente umana, vulnerabile, bambina. Contemporaneamente la figlia prende per la prima volta coscienza del fatto che anche i genitori stanno vivendo per la prima volta e possono vacillare. È la prima crepa che segna la fine dell’infanzia e l’inizio dell’emancipazione.
Ti voglio bene racconta il conflitto emotivo di chi guarda al passato con occhi nuovi: la consapevolezza adulta e il relativo carico di responsabilità, il desiderio di comprensione, il rimpianto per qualcosa che si è rotto troppo presto. E infine, la riconciliazione possibile, fatta di gratitudine e affetto che resistono al tempo, ma che spesso resta assopita.
Il brano rappresenta una crescita artistica non indifferente per la band piemontese. Per la prima volta il processo creativo è stato condotto in parallelo tra parole e musica, sotto la guida del produttore Davide Lasala. La strumentale di stampo alt-rock, essenziale per quanto vigorosa e bilanciata, ricorda i riff dei Royal Blood ed è costruita con l’obiettivo di sostenere il peso emotivo del testo, accompagnando ogni sfumatura con rispetto e senza prevaricazioni.
Elemento decisivo per la riuscita del brano è senza dubbio la voce di Fitza, un timbro femminile intenso e personale in grado di calarsi in una narrazione delicata e sofferta, che ha amplificato la carica emotiva del singolo, dandogli ancora più profondità. Le Schiene di Schiele firma una ballata intima e universale che parla a chiunque abbia dovuto fare pace con le imperfezioni dell’amore che ci ha cresciuti. Un brano che riesce a fare ordine anche nel presente, toccando corde profonde con grazia e autenticità, invitando ad abbracciare ciò che ci ha resi quello che siamo.
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