LE SCHIENE DI SCHIELE – Ti voglio bene 

Ti voglio bene è il terzo singolo estratto dall’album d’esordio della band torinese Le Schiene di Schiele featuring Fitza. Un brano sferzato da chitarre alt-rock che scavano nella memoria di una giovane donna, ricostruendo un processo di crescita a partire da ricordi familiari rimossi e sfocati. Ad impreziosire l’uscita del singolo, esce in concomitanza il video della canzone realizzato da Milkit Film con la regia di Marcello Perego.

Il cuore della canzone altro non è che una scena intima e quotidiana: una madre giustifica un litigio domestico e, nel farlo, appare improvvisamente umana, vulnerabile, bambina. Contemporaneamente la figlia prende per la prima volta coscienza del fatto che anche i genitori stanno vivendo per la prima volta e possono vacillare. È la prima crepa che segna la fine dell’infanzia e l’inizio dell’emancipazione.
 

Ti voglio bene racconta il conflitto emotivo di chi guarda al passato con occhi nuovi: la consapevolezza adulta e il relativo carico di responsabilità, il desiderio di comprensione, il rimpianto per qualcosa che si è rotto troppo presto. E infine, la riconciliazione possibile, fatta di gratitudine e affetto che resistono al tempo, ma che spesso resta assopita.
 

Il brano rappresenta una crescita artistica non indifferente per la band piemontese. Per la prima volta il processo creativo è stato condotto in parallelo tra parole e musica, sotto la guida del produttore Davide Lasala. La strumentale di stampo alt-rock, essenziale per quanto vigorosa e bilanciata, ricorda i riff dei Royal Blood ed è costruita con l’obiettivo di sostenere il peso emotivo del testo, accompagnando ogni sfumatura con rispetto e senza prevaricazioni.

Elemento decisivo per la riuscita del brano è senza dubbio la voce di Fitza, un timbro femminile intenso e personale in grado di calarsi in una narrazione delicata e sofferta, che ha amplificato la carica emotiva del singolo, dandogli ancora più profondità. Le Schiene di Schiele firma una ballata intima e universale che parla a chiunque abbia dovuto fare pace con le imperfezioni dell’amore che ci ha cresciuti. Un brano che riesce a fare ordine anche nel presente, toccando corde profonde con grazia e autenticità, invitando ad abbracciare ciò che ci ha resi quello che siamo. 

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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