LUCA NOTARI – Un mondo in cui credere

Queste nuove sognanti composizioni nascono da un magico incontro di artisti, compositori e autori che portano in dote un’innata e poi coltivata predilezione per la cultura musicale dell’opera Italiana. Un immenso dono tramandato dai loro genitori e dai loro nonni vive dentro la loro memoria del cuore. E’ il canto lirico la loro ispirazione, un mondo ideale oggi non più di moda, ma proprio per questo senza alcun bisogno di esserlo e, comunque, ancora molto amato: il canto lirico Italiano è diventato patrimonio immateriale dell’umanità per decisione dell’Unesco. le nostre romanze senza tempo vogliono raccontare il passionale incontro della melodia, dell’armonia e della poesia. Una fusione d’amore che esalta il talento e il bel canto dell’interprete, attraverso storie che tratteggiano struggenti emozioni e impressioni diverse: pianto, felicità, gioia, amore, solitudine e speranza. Frammenti di vita, piccoli grandi sogni, allo stesso tempo semplici e ambiziosi nell’evocare una lunga tradizione, ma ponendosi intenzionalmente a lato di essa. musica di oggi non per l’oggi. Una riplasmazione creativa e stilistica. musica di un profondo e largo respiro, che ambisce a superare il tempo e, volgendo lo sguardo all’indietro verso l’epoca che ha creato la nostra cultura musicale, cerca di fluttuare in un tempo senza tempo. Romanze senza tempo appunto, che ambiscono a porsi al di fuori di ogni modernità e di ogni post-modernità, lasciando da parte qualsiasi velleità di rincorrere un presente o un futuro che non gli appartiene. La parola romanza rimanda a componimenti poetici antichi, a musica vocale dal carattere sentimentale, la romanza o aria rimanda alla nostra straordinaria Opera Italiana e ai suoi grandi compositori: Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini.

Un mondo in cui credere”, singolo estratto che dà il titolo all’intera opera, è un brano che incoraggia a guardare oltre il dolore e le difficoltà, a riscoprire la propria forza interiore e a credere in un futuro migliore. Il messaggio è universale: la vita può essere riscritta, ma questo processo richiede impegno, fede e la capacità di ascoltare la propria anima. Il cambiamento è possibile, ma deve scaturire da un’introspezione profonda. Solo esplorando il proprio mondo interiore si può ritrovare la forza di trasformare la propria vita. È un messaggio che richiama l’importanza dell’autoconsapevolezza e della crescita personale. Qui si celebra il potere del pensiero e della perseveranza. Il “ritorno alla vita” non è solo fisico, ma soprattutto mentale e spirituale: significa riscoprire la passione, la motivazione e l’entusiasmo per ciò che ci circonda. Il pensiero, lasciato libero di fluire, può condurci a una nuova consapevolezza. Un’esortazione a fidarsi della propria interiorità, a seguire l’istinto e la voce profonda che ognuno porta dentro di sé. L’anima è presentata come una guida, un faro che illumina il percorso anche nei momenti più bui. ‘Una vita senza fede che senso ha’ pone una domanda esistenziale, riflettendo sull’importanza della fede, intesa non necessariamente come religione, ma come fiducia e speranza in qualcosa di più grande. Una vita senza fede sembra vuota, priva di direzione e significato. Il ‘tempo’ è descritto come un’opportunità unica per vivere appieno, connettendosi sia con la concretezza della terra sia con l’immensità del cielo. La vita è vista come un enigma, un mistero che non va temuto, ma abbracci.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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