MAJU – Time

Dumba Dischi presenta il videoclip di “Time”, secondo singolo di Maju, artista di origini bolognesi che vive tra Torino e la Puglia, in uscita su tutte le piattaforme digitali e in radio il 9 maggio. Il video nasce da una residenza artistica al femminile di dieci giorni al Baglio, un’associazione culturale nel trapanese, con l’intento di tradurre in immagini “Time” e il brano inedito “Shades of Time”che andrà anch’esso a far parte del disco di prossima pubblicazione.
La residenza, chiamata “Posso dire?”, è stato un progetto site-specific: uno luogo creativo dove più menti e più arti hanno interagito in libertà, esplorando il concetto di tempo per poi rappresentarlo, non attraverso un classico videoclip, ma piuttosto un cortometraggio/documentario.

“Siamo partite dall’idea di rappresentare visivamente delle fotografie in movimento. Raccontare l’interazione del luogo con i corpi, i cambiamenti e le immobilità, i loop e le ossessioni, gli incontri che si rivelano in quello spazio di tempo che accade quando ti dimentichi del tempo che scorre; e infine lasciare che la storia nascesse dalle immagini, dalle considerazioni e delle emozioni vissute durante il processo creativo.
Il Baglio, con i suoi ritmi lenti e spazi protetti, ci ha offerto la possibilità di rallentare: l’unico vero antidoto alla frenesia del tempo. In questo luogo sospeso, il tempo non è stato nemico, ma alleato. Un ricordo che il tempo non si può fermare, ma può andare al tuo tempo, può ingannarti, ma anche in positivo; un tempo per te e un tempo per Noi. Ringrazio il Baglio per questo tempo”
– Maju.

“Time” è Un brano neofolk fluttuante, dalle atmosfere vellutate che rievoca lo scorrere impietoso del tempo, che non si ferma mai e sfugge alla percezione. Confonde la mente tra passato e futuro. Nel respiro la frenesia trova pace e il tempo, affamato di memorie e ambizioni, rivela sé stesso per quello che è: un flusso incessante di istanti che non possiamo fermare e su cui non abbiamo presa.

ASCOLTA IL BRANO: https://bfan.link/dumbadischi-time

CREDITS
Video creato da Maju e Lilia Carlone
Montaggio: Maju
Fotografia e color correction: Lilia Carlone
Performers: Maju, Roberta Santoro, Nubia Fernanda Varòn
Ringraziamenti speciali all’Associazione Libera LiberaTutti, Nicola Candela, Roberta Santoro, Antonio Messana, Emanuala Buzzatti
Location: Il Baglio, Trapani, residenza artistica 15/27 Settembre ’24 

Testo e musica: Maju 
Tutte le voci e chitarre: Maju
Basso acustico: Furio Bigi
Sitar e lap steel: Luca Barbaglia
Batteria: Giacomo Carlone 
Produzione: Giacomo Carlone e Maju
Mix: Giacomo Carlone
Mastering: Giovanni Versari
Registrato al Supermoon Studio
Copertina e foto: Lilia Carlone

CHI È MAJU?

“Qui Maju! Sono un’eclettica e adoro esserlo, anche se negli anni ho capito che probabilmente è perché sono un’indecisa cronica. Sono bolognese, ma per fortuna senza cadenza, viaggio molto e ho vissuto in molti luoghi.
Mi sento piuttosto selvatica. Nata e cresciuta nella musica fin dal grembo materno, ho esplorato, ricercato e riconosciuto il mio suono. Più di ogni altra cosa, canto il mondo attorno a me (imito e riproduco qualsiasi suono, da sempre: sempre). Scrivo canzoni, o forse sono loro che scrivono me. Sono consapevole del mio essere frammentario e cerco di essere sempre quello che mi va, quando mi va. Tutto ciò che ho fatto, come studi ed esperienze, l’ho fatto per conoscermi meglio nei diversi frammenti. Vale lo stesso quando scrivo canzoni: mi raccontano e ricordano chi sono e che cosa provo. Perché scrivo soprattutto in inglese? Perché sì. Prima o poi lo spiegherò bene, once and for all!” 

Maria Giulia Mapelli (in arte Maju) nasce a Bologna, figlia di madre cantautrice.  Fin da piccola, inizia a comporre i suoi primi demo, canta nel coro, pianoforte, violino e chitarra. La voce la scoprirà per ultima, verso i 19 anni, quando si trasferisce a Berlino, dove sperimenta su progetti elettronici. Inizierà il conservatorio di canto jazz, per poi interromperlo. Fino a una bella rottura di cuore, non inizia a comporre: ed eccola che arriva nel 2019.
Dal 2019 al 2022, vaga, prova, sperimenta, sbaglia, ricerca voracemente la propria identità musicale, si “covidda”, vive a pieno la sua ecletticità, approfondendo il teatro e la danza trasferendosi a Torino. Fa busking, organizza corsi di orecchiette in Puglia e va in cerca di collaborazioni e del giusto produttore.
Nel 2022, anno catartico, Maju scrive quelle che saranno sei delle canzoni dell’EP, e una nuova-vecchia voce la porta a trovare Giacomo Carlone, produttore, compositore e batterista (collaborazioni con Angelica, Laila Al Habash, Riccardo Sinigallia, Mombao e tante altre) nello studio Supermoon di Milano.
Maju canta in diverse lingue e crea melodie che sembrano provenire da vari luoghi del mondo, unendo influenze nordiche e meridionali. La sua musica è intima, universale e riesce a toccare persone di diverse età e gusti.
Nella produzione dell’EP d’esordio, che vedrà luce dopo l’estate, la ricerca delle radici e la voglia di evadere si traducono nella scelta di due componenti principali: ritmica (radici) e melodica (movimento), il tutto immerso in “All the time I breathe I feel no fear” sovrapposte melodie e voci armonizzate. 

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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