Maggio 2023. Il riassunto del mese

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.

Nel mese di maggio 2023 abbiamo recensito 45 ALBUM,  32 SINGOLI e presentato 80 VIDEO.

Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito  206 ALBUM, 203 SINGOLI e presentato 401 VIDEO.

ALBUM

AMATO JAZZ TRIO – Keep straight on

La storia della band dei fratelli Amato è leggendaria, parte nel 1979 e si dipana fino ai giorni nostri, attraverso sei album di sempre grande levatura artistica che accumulano riconoscimenti e plauso di pubblico e critica. Anche il nuovo lavoro è pura eccellenza: esecutiva, compositiva, interpretativa. Undici brani autografi e tre omaggi, rispettivamente a Ornette Coleman, il classico “Summertime” in versione sospesa e il breve finale al compositore Roberto Lupi. Perfetto.

ANGELAE – Sassolini

La cantautrice padovana si distingue con un album molto personale e particolare, con forti contaminazioni teatrali (vedi la stravolta versione de “La casetta in Canada”) e un uso sapiente dell’elettronica, tra canzone d’autore e trip hop. Un disco eclettico e originale che riporta all’esperienza di Debora Petrina. “Sassolini” è il secondo album in una carriera artistica da tenere accuratamente d’occhio.

BROOMDOGS – Hole in the surface

Uscito a cavallo con lo scorso anno il nuovo progetto di Pier Ballarin (ex The Record’s, grandissima band bresciana che ripercorreva le tracce di Knack e Joe Jackson), ripiega su atmosfere più psichedeliche, spesso molto Lennoniane, un po’ del primo Steve Gunn, shoegaze, Brit Pop. Canzoni deliziose, avvolgenti, compositivamente perfette e un grande gusto per gli arrangiamenti e i giusti suoni. Eccellente.

THE BUSTERMOON – The other pocket

La band ligure approda al secondo album con una miscela sonora che guarda principalmente a una classica commistione di atmosfere country blues di ispirazione West Coast ma a cui si divertono ad aggiungere elementi ska la gustosa introduttiva “She’s my girl” o duro rock ai confini con il pop punk dei Green Day (“Jonathan Living Stone”). La versatilità della proposta arricchisce un buon album che non mancherà del gradimento degli appassionati.

ANDREA CANIATO – Storie di carta

Secondo album per il cantautore piemontese. Dopo un esordio in veste di one man band si affida ora al supporto di un gruppo di valenti musicisti che contribuiscono ad un sound più variegato che spazia dal pop al rock a elementi reggae (“Binario 5/4”), tempi funk rock swinganti (“Akira”) fino al potente rock dalle tinte quasi hard in “Errori giudiziari” e “Ultimo round”. I brani sono efficaci e convincenti a livello compositivo, il disco energico e sempre ben strutturato e arrangiato. Ottimo.

CRAMPO EIGHTEEN – Mother cloud

Nato come progetto solista di Nino Colaianni, già protagonista con i That’s All Folks, i pugliesi Crampo Eighteen si sono trasformati in band e firmano ora il secondo album. Sonorità di estrazione stoner ma che assimilano anche psichedelia, garage e l’incedere ritmico del Paisley Underground caro ai Dream Syndicate (vedi ad esempio “No one else”). Si avverte chiara l’esperienza e la maturità compositiva della band, le canzoni sono tutte ottime, il sound scarno e crudo, il risultato finale efficace e pienamente riuscito.

CRP (Collettivo Rivoluzionario Protosonico) – Beati voi!

Progetto ostico che unisce testi di particolare spessore “socio politico” a un sound duro e industrial ma che non disdegna incursioni in atmosfere di sapore quasi psichedelico. L’approccio vocale è spesso vicino alla collaudata tradizione CCCP/CSI/Giovanni Lindo Ferretti declinata al furore del Teatro degli Orrori ma musicalmente ci troviamo in territori più articolati e vari. Un album molto personale, denso di riferimenti, che cresce ad ogni ascolto, di alta caratura stilistica.

DELLARABBIA – Lunganotte

Con l’aiuto di ospiti prestigiosi come Divi (Ministri), Meganoidi, Olly Riva (Shandon), Brian e Vinx (Vanilla Sky) e Andrea Rock il collettivo (attualmente un quartetto) affronta il secondo album con maturità e freschezza. Undici brani potenti che attingono da matrici grunge e alternative rock e che fungono da base a una scrittura che guarda alla moderna canzone d’autore nostrana e a certe esperienze anni 90 (Afterhours, Timoria, Ritmo Tribale). Registrazioni e arrangiamenti curati, canzoni di ottimo livello e un potenziale notevole.

DEMAGO’ – Anime nella pioggia

Il nuovo album della band umbra è un ottimo esempio di come si possa conciliare un robusto rock con melodie accattivanti e contagiose (vedi la bellissima “Radio redenti” in odore di Brit Pop), un gusto cantautorale moderno (dalle parti di Cesare Cremonini, vedi la ballata “Specchio dei nostri occhi”) e alternative rock (“Ossa di sabbia”). La band compone bene, ha ottime capacità di arrangiamento ed eccellenti in veste esecutiva. Ottimo disco.

THE DOORMEN – The truth in a dark age

La band ravennate giunge al quinto album, a suggello di una carriera di oltre quindici anni, ricca di soddisfazioni, riconoscimenti e tributi di pubblico e critica. Il nuovo lavoro ne conferma maturità ed esperienza, con un incrocio riuscito di post wave (con echi di Cure ed Echo and the Bunnymen), shoegaze e una corposa dose di Dream Syndicate, in particolare in certe cavalcate chitarristiche tipiche della band di Steve Wynn (“Old man” su tutte). Lavoro di ottimo pregio, suonato con la giusta attitudine e il corretto approccio.

ELEKTROBOT – Space invaders

Progetto particolare per il trio formato da Maximilian Parolisi, a.k.a. Maximilian, Francesco Preti, a.k.a. Franky Priests e Andrea Ge, a.k.a. A.Ge, impegnato nella rivisitazione di brani (più o meno noti) della scena new wave anni 80, in chiave synth pop/elettronica. Dalla famosa versione di”Tainted love” di Gloria Jones dei Soft Cell al super classico “Blue monday” dei New Order, ritroviamo quel gusto “sintetico” con, talvolta, sapori goth, dell’epoca.

ELETTROTAPE – Abroad

L’esordio della band italo austriaca ci riporta ad atmosfere mai sopite, in quegli anni Ottanta spesso vilipesi ma in realtà pieni di stimoli sonori e artistici, innovazione e freschezza. “Abroad” si muove tra synth pop, possenti e solenni groove elettronici, un mood che riporta a tratti a un mix di Eurythmics, Frankie Goes to Hollywood, Cranberries, primi Depeche Mode. Il tutto declinato con una personalità forte e decisa. Ottima partenza.

EMOJI OF SOUL – Non avere paura

Ottimo esordio per il duo potentino con un album elegante e raffinato, molto curato nei suoni e negli arrangiamenti. Un sound che assimila pop soul, funk, blues, uno squisito gusto melodico, al servizio di una voce matura e potente. Di qualità anche il livello delle composizioni, sempre gradevoli e solari. Una partenza di buonissimo livello.

FRANZ – Non c’è limite al peggio

Una sontuosa e bellissima confezione (che dimostra quanto siano importanti la grafica e il contenitore di un prodotto musicale, aspetto ormai ampiamente trascurato e dimenticato) contiene l’opera omnia solista di Franz (ex membro de I Vigliacchi) su CD, un nuovo 45 giri in vinile con quattro brani, un libretto, foto, disegni e tante altre suggestive aggiunte. La musica è il consueto assalto sonoro a base di uno scarno punk rock in stile Ramones con spruzzate garage, surf, rock ‘n’ roll. Imperdibile e da collezione.

FUNKOOL ORCHESTRA – Latin freaks

Spettacolare album di debutto per il collettivo napoletano che definire travolgente è riduttivo. Gli undici musicisti mischiano disco music, funk, boogaloo, latin soul (in un brano è ospite il mito Joe Bataan), Go Go Sound, aiutati da una sezione fiati da sogno, tre splendide voci, un groove inimitabile. Suonano alla perfezione, scrivono benissimo, arrangiamenti superbi, un album eccezionale!

HOFMANN ORCHESTRA – Un’estate all’inferno

Secondo album complesso e variegato, in cui si accumulano armonicamente svariate influenze e riferimenti che pescano da grunge, pop punk, stoner, alternative per un concept “che ha come filo conduttore le sciagure e le contraddizioni legate alla pandemia, pur non parlando mai di quest’ultima, che viene usata solo come pretesto per mettere in luce le perversioni e le mostruosità del genere umano quando attraversa un periodo buio“. I dieci brani sono ben strutturati ma essenziali e diretti sia a livello esecutivo che compositivo, alternando atmosfere introspettive e semi acustiche a brani potenti e fragorosi. Promosso a pieni voti.

JULIE’S HAIRCUT – Plaster mask

Torna la grande band emiliana pubblicando un ep con un nuovo brano e due remix dello stesso. Elettronica, kraut rock e il consueto ipnotico approccio futurista a una moderna forma di psichedelia. I due remix accentuano alcuni tratti peculiari del brano e confermano l’innata classe del quintetto.

IL RE TARANTOLA – Sono un vecchio

Manuel Bonzi, in arte Il Re Tarantola, dalla “lontana” Val Camonica firma un nuovo capitolo della sua originale carriera artistica a base di un cantautorato punk rock/ lo-fi, con testi dissacranti e ricolmi di sarcasmo. I brani viaggiano alla perfezione, sempre molto ben costruiti e perfettamente arrangiati nel loro minimalismo e urgenza. Album più che riuscito, con anche alcuni ospiti d’eccezione: Spasio Derozer, Mike Orange, Dutch Nazari, Lady Ubuntu.

IOFORTUNATO – La guarigione

Il progetto  solista di Fabrizio Fortunato (a lungo attivo con Cum Moenia e Yes/se:f con cui incide parecchi episodi discografici), giunge all’esordio. Gli otto brani si muovono all’interno di un elaborato pop elettronico, molto bene arrangiato e curato, dal respiro internazionale, arricchito da testi introspettivi e mai banali. Un lavoro di ottimo pregio e interessanti prospettive future.

LA BATTERIA – Kill me If you can

Colonna sonora del docufilm, Kill me if you can, diretto da Alex Infascelli con diciannove brani dalle atmosfere sospese, a tratti quasi ambient, ovviamente pertinenti alla visione cinematografica ma di buona fruizione anche per un semplice ascolto. La band si muove a proprio agio, come da sempre, in contesti cinematici e questo nuovo lavoro ne è prova palese e riuscita.

THE LAST DROP OF BLOOD – Season II

Prodotto da un luminare come Shawn Lee (che partecipa in “Feelin good”, desert song di sapore Black Keys), il secondo album della band di Francesco Cappiotti (autore di musiche e testi), prosegue il viaggio sonoro in un’America profonda e distorta, tra fantasmi che riportano a Mark Lanegan, Beasts of Bourbon, il deep blues più sporco. Il risultato è efficace, tanto quanto duro, decadente, intenso e crudo. Una materia non facile in cui calarsi ma che è interpretata in modo assolutamente credibile e genuino.

LA MUSICA DI FORTE – Eni

Il secondo album del cantautore pugliese Lorenzo Forte (in arte “La musica di FORTE”) è un ottimo lavoro, in perfetto equilibrio tra la canzone d’autore tradizionale e una visione artistica e compositiva attuale, moderna, fresca. Ci sono stralci di Lucio Dalla (vedi “Superpotere”) ma anche rimandi all’opera di Dente o Iacampo. Le canzoni sono ben composte e arrangiate con grande cura, competenza e varietà, con un pizzico di energia rock a dare ritmo e verve al tutto. Molto gradevole e interessante.

LAPOLVERIERA – Tempi moderni

La band veronese giunge all’esordio a quattro anni dalla nascita con un disco già decisamente maturo, sia per composizione che per esecuzione. L’ambito scelto è un pop rock con ampie concessioni all’aspetto cantautorale che attinge dalla migliore canzone d’autore italiana, a cui sa aggiungere un piglio elettrico, vivace ed energico. La partenza è di quelle buone.

LITTLE TAVER & HIS CRAZY ALLIGATORS – Ricco di famiglia

Torna il mitico Little Taver con un nuovo album con 12 brani di cui 6 cover, 3 arrangiamenti e 3 inediti. Come consuetudine la band si muove in un fantasmagorico e divertentissimo mondo di swing, rock ‘n’ roll (quello dei primissimi “urlatori” italiani, da Celentano a Clem Sacco), rhythm and blues, jive e una piccola dose di ska. Il tutto eseguito alla perfezione, con una grandissima energia, tanta ironia e sarcasmo. Gustosissimo.

BRANDO MADONIA – Le conseguenze della notte

Esordio per il cantautore siciliano (figlio, d’arte, di Luca Madonia) con dieci brani autografi che attingono dalla classica tradizione della canzone d’autore italiana, con inflessioni pop che talvolta riportano a Cesare Cremonini. Il lavoro è molto curato, ottimi arrangiamenti e spessore compositivo di livello. Una partenza più che confortante.

MASSILANCIASASSI – La casa delle 100 chitarre

Torna con un nuovo singolo il cantautore folk punk che con due brani permeati di disincantata asprezza ci porta in un mondo sonoro caro a Jonathan Richman (a cui, non a caso, dedicò un precedente 45 giri). Il lato A riprende, in chiave nostrana (il testo cita Freak Antoni, Little Tony, Tenco e Pasolini, tra i tanti) un brano di Willie Nile in chiave combat folk, “Giorgio” è invece una canzone autografa molto intensa. Un progetto unico, bravissimo.

EMIL MOONSTONE & the ANOMALIES – Naked is man upon the earth

Dopo trent’anni di musica nella scena dark e punk bolognese, dai South Breed Out ai Two Moons, il cantante Emil Moonstone approda al secondo album con il nuovo progetto, muovendosi sempre all’interno di sonorità oscure e plumbee, dal tratto solenne e austero, di sapore post wave, temperate da influenze psichedeliche e da una vena cantautorale. Lavoro ricercato e personale.

OIL ON CANVAS – Red

Terzo album per il duo trentino (Valerio Bazzanella, voce e Marco Carner, chitarre, basso e tastiere), attivo dal 2006 e che prende il nome da un album live del 1983 dei Japan. Band a cui guardano certe atmosfere sospese e l’eleganza compositiva dei nove brani. Stilisticamente la band è più vicina a un pop rock raffinato, debitore alla migliore tradizione della canzone d’autore italiana (Battiato e Fossati in particolare, vedi “Sono più forte di te”) ma non è difficile avvertire anche riferimenti a certa new wave anni ottanta. Un ottimo lavoro anche da un punto di vista lirico, corredato da una lussuosa e accattivante confezione grafica.

THE PARK AVENUE EXPERIENCE –  Time and Time Again 

Torna l’irresistibile groove della creatura di Fabio Puglisi. Il nuovo album è registrato live in studio, senza sovraincisioni, e, per la prima volta, con l’apporto di una chitarra. I dieci brani si muovono in un elegantissimo mood strumentale a base di smooth jazz, funk soul, fusion, che guarda a George Benson, Isaac Hayes o al Gil Scott Heron degli anni 80. Brani lenti e rilassati, pell idella batteria accarezzate, tastiere che conducono le danze, con discrezione e un’atmosfera calda e avvolgente. Super cool.

PEKI D’OSLO – s/t

Peki d’Oslo è un progetto dell’autore e compositore Andrea Bellentani che ha affidato a glorie della scena underground italiana come Ulderico Wilko Zanni (Rats) alle chitarre e basso, Dome La Muerte Petrosino (Not Moving) alle chitarre, e Antonio Bacciocchi (Not Moving) alla batteria, il compito di accompagnarlo in un viaggio nel rock ’n’ roll più primitivo, quello che ha sempre avuto un’anima punk, attraverso un linguaggio parlato da personaggi come Johnny Thunders, Velvet Underground, Stooges. Sonorità e atmosfere che ritroviamo in questo potente ed efficace esordio, con liriche in italiano che evocano la vita estrema, oscura e dissipata di quella Peki d’Oslo che ispira il nome della band, la giovane e ambigua Amanda Lear prima del grande successo. Un album intrigante, crudo, duro, suonato, cantato e interpretato con la giusta attitudine.

MATTEO PRENCIPE – Bianco

Il cantautore torinese approda all’esordio sulla lunga distanza, dopo una nutrita serie di singoli. Un lavoro in cui si alternano intense ballate debitrici alla migliore canzone d’autore e una forte componente rock e un approccio vocale molto lirico e solenne, che esaltano la versatilità autorale e interpretative di Prencipe. Un album maturo, dalle indicazioni incoraggianti per il futuro.

PSYCHE’ – s/t

I fondatori di Psyché – Marcello Giannini (Guru, Nu Genea, Slivovitz), Andrea De Fazio (Parbleu, Nu Genea, Funkin Machine) e Paolo Petrella (Nu Genea) – sono attivi da quasi vent’anni nella scena napoletana. Il nuovo progetto li coglie alle prese con un intrigante sound che, partendo da un prevalente groove afro funk, si dipana su melodie e suggestioni mediterranee, accarezza l’ethio jazz di Mulatu Astatke, e il mix di soul e psichedelia caro ai Khruangbin. Approccio spontaneo e urgente, grande cura negli arrangiamenti, raffinati ed eleganti. Ottimo.

RAB4 – A dream away

Prosegue la fortunata carriera della band emiliana che si è recentemente aperta anche interessanti varchi all’estero, ottenendo riscontri e successo. Il nuovo album è il più elaborato della loro storia discografica, aprendosi a una dimensione eclettica, in cui convergono il tipico rock di sapore “americano” (da Bruce Springsteen a John Cougar o nomi minori come Willie Nile) a cui ci hanno abituati, un costante groove ritmico funk soul (accentuato da un sapiente uso della sezione fiati, all’occorrenza), un retaggio compositivo cantautorale, echi anni 70 (gli Who che fanno capolino in “It’s called love”) e della psichedelia dei 60 (vedi la title track che riporta ai primi Traffic). Un album completo, ricco di spunti e, molto semplicemente, di brani irresistibili.

MILO SCAGLIONI – Invincible summer

A sei anni dall’esordio solista torna con un nuovo gioiello il musicista lombardo (attualmente bassista con i Baustelle). Un viaggio nel consueto, amato, mondo che abbraccia psichedelia, folk cantautorale (da Elliott Smith a Nick Drake a Paul Weller), un pop rock moderno e personale, arricchito e impreziosito da raffinati arrangiamenti orchestrali e da una maturità compositiva comune a pochi conterranei. Tanti suoni, riferimenti, estro, eclettismo. Un grande disco.

SOUNDSICK – Epigram

Secondo album per il trio marchigiano. Sound potentissimo e travolgente, figlio del grunge e del crossover, con forti ascendenze rock e metal e una particolare predilezione per i Pearl Jam. Suoni curatissimi e incisivi, composizioni elaborate, suonate particolarmente bene, resa finale più che encomiabile. Consigliato agli amanti dei suoni forti ma che non disdegnano linee vocali melodiche.

STATUTO – Bella storia

La band torinese festeggia i quaranta anni di carriera con un album dal vivo e l’aggiunta di alcuni inediti in studio, paradossalmente in contemporanea con la tragica scomparsa dello storico bassista Rudy Ruzza. Il concerto ripercorre i successi e i cambiamenti stilistici della loro storia, dallo ska al pop, al beat, soul, northern soul, rhythm and blues, brit pop. I quattro validi nuovi brani sono in linea con la vena più soul beat e ne confermano la classe e lo spessore.

TACOBELLAS – Boobsbumps

Terzo tassello nell’agitata carriera del duo femminile di Modena. Un album crudo e minimale, punk rock diretto che riporta alle Bikini Kill ma anche alle lontane influenze di band come X Ray Spex e UXA. Basi elettroniche e chitarre aspre e abrasive, voci mai addomesticate e un tiro comune a pochi/e. Il suddetto “minimalismo” non è sinonimo di semplicità, perché i brani sono elaborati e sempre ben costruiti, curati e arrangiati. Grande band.

TOO LEFT 2 BE RIGHT – Candies

Il secondo album della band romana è un frullato di influenze e riferimenti, al servizio di un sound sempre potente e pulsante, che guarda a crossover, funk, grunge, hard rock e post punk. Ci sono tracce di Rage against the Machine ma anche di Fontaines DC, Jane’s Addiction (“Don’t call me by first name”) e una vena pop nelle melodie vocali che rende il tutto molto godibile.

UNKLE KOOK – Coming in Bunches

L’esordio della band bolognese è un omaggio personale al surf strumentale più classico attraverso dieci brani rutilanti, sporcati dal suono di chitarre distorte (con Link Wray dietro l’angolo), influenze latine e psichedeliche e tanta energia ritmica che talvolta sfiora le frequenze garage punk (in stile Rudi Protrudi and the Jaymen). Gli appassionati del genere ne saranno entusiasti.

ZAC – II

Torna la band romana di Lorenzo Moretti (chitarrista e compositore nei Giuda) e Tiziano Tarli, con il prezioso aiuto di Emanuele Sterbini, Pablo Tarli, Sergio Chiari. Dieci brani di power pop di stampo 70 tra Rubettes, Cheap Trick, Be Bop De Luxe con irresistibili melodie di sapore Sixties. Suoni magistralmente calibrati, arrangiamenti eleganti, canzoni di qualità compositiva elevatissima. Per i cultori del genere un album perfetto.


SINGOLI (a cura di Giacomo Debé)

AKA STEVE – Non ti sento

Steve Giustiniani, in arte AKA STEVE è un rapper classe 2000 di Bologna. Fin da ragazzino (14/15 anni) si appassiona a questo genere e inizia a fare freestyle con gli amici e per le piazze della città, scoprendo man mano che è quello che vuole fare nella vita. Il suo ultimo singolo “Non ti sento” è un pezzo in cui l’artista si mette a nudo attraverso barre personali che raccontano la contemporaneità e danno continuità all’approccio conscious che caratterizza il suo percorso nella scena italiana. Strutturato bene e arricchito ancora meglio da un notevole bridge che accompagna alla perfezione la melodia del ritornello. Interessante.

AMILL LEONARDO – Shopping

Il ritorno di Amill Leonardo, rapper classe 1993 da Cinisello Balsamo e di origine marocchine, segna un cambiamento nel suo stile musicale e anche come tematiche. “Shopping”, l’ultima uscita, è un brano al passo con i tempi, con sonorità trap che si mescolano a influenze più soul e anche reggaeton, ritornello catchy che ti rimane in testa anche grazie alle linee melodiche su cui c’è stato evidentemente uno studio accurato e nei particolari. Ottimo lavoro sulle strofe, in cui riesce a mostrarsi sia per le sue doti nel flow sia negli incastri. Inaspettato e bravo.

ARTIE 5IVE feat Tony Boy, Digital Astro – Nike

Dopo aver appena collaborato con il leggendario producer ed hitmaker Night Skinny, il giovane rapper italo-sierraleonese Artie 5ive debutta con il suo primo EP “Aspettando la Bella Vita”, di cui consiglio l’ascolto integrale. Oggi parliamo però di un estratto dell’album, “Nike”, brano in collaborazione con gli amici e colleghi Digital Astro e Tony Boy (i tre Next Up più in voga del momento), anch’essi presenti assieme ad Artie nell’album di Skinny. Pezzo forte e che segna un punto di rottura con la vecchia scena, sonorità puramente trap vanno a mixarsi con le vocalità differenti dei tre ragazzi che si scambiano sulla base formando un contrasto vincente, grazie anche alle azzeccatissime linee melodiche. Notevole il ritornello in cui Artie ci mostra il suo talento non solo nella potenza vocale ma anche in quanto ad orecchiabilità, mentre le strofe sono più in linea con le origini di Tony e Astro, distaccandosi un po’ dai loro ultimi lavori. Tutta la scena è avvisata e ormai non può ignorarli: la triplice minaccia è pronta a prendersi non solo una fetta, ma l’intera torta.

ASIA – Bon voyage

Sesto singolo all’attivo per Asia, giovane cantautrice fanese classe 2005, che con “Bon voyage” arricchisce il suo curriculum musicale, alzandone ulteriormente qualità e maturità. Si tratta di un brano di protesta riguardo il tema della parità dei generi, che la società tanto richiede voltando però le spalle alla prima occasione utile, mostrandoci che la strada da fare è ancora tantissima. Sound fresco, energico e giovanile che, complice un linguaggio pop moderno, le permettono di arrivare a chiunque la ascolti, non solo però melodicamente quanto anche come messaggio che intende portare avanti.

BORI feat Sac1 – Hai sofferto quanto me

Anticipato dall’uscita dei singoli “Liceo” e “passatempo”, è finalmente arrivato il momento dell’uscita ufficiale di “Emotions”, il debut album di Bori. La focus track del disco è sicuramente l’importante featuring con Sac1, “Hai sofferto quanto me”, che riesce a riassumere alla perfezione l’ideologia musicale del ragazzo. Produzione come al solito curata dall’amico e talentoso collega Harley, ci riporta a sonorità pop per quanto riguarda il ritornello, catchy e finemente rilegato dalla sua voce. Le strofe ci mostrano le grandi qualità del ragazzo nel rappato e un’evoluzione totale di Sac1, che dopo aver raggiunto la fama con pezzi piuttosto incentrati sulle liriche, ci fa vedere quanto si sia calato alla perfezione nel mondo della trap sia con un flow interessante e studiato sia con linee melodiche prese alla perfezione e che mi hanno ricordato un altro emergente come Digital Astro. Pezzo forte in un album che lo è altrettanto, consigliatissimo per quelli come me che amano la commistione dei generi.

BORO BORO feat Oriana – Coco Chanel

“Coco Chanel” è il nuovo singolo di Boro Boro, che ogni estate si rimbocca le maniche e alza il livello dell’estate italiana, portandoci l’ennesimo tormentone che segue l’onda di “Nena”, “Lento” e “Suavemente”, certificati pluri-dischi di platino. Se il fattore vincente dei suoi successi è spesso saper declinare i canoni della musica latina all’interno dell’universo musicale italiano, questo pezzo ci conferma questa teoria come un dato di fatto: Boro Boro punta su Oriana Sabatini, conosciuta al grande pubblico per le sue qualità vocali ma senza ipocrisie soprattutto per la sua relazione sentimentale con la star del calcio Paulo Dybala, da cui si fa accompagnare in un brano che la mette in risalto e le apre le porte per altre collaborazioni all’interno della scena italiana. Coppia che “scoppia”, pronta a dominare l’estate italiana fin dalle prime battute.

BYLOVVA – Itanglish

ByLovva, al secolo Gianmarco Principe, è un artista romano che partendo da un bancone di un karaoke bar sfida la timidezza che lo ha sempre accompagnato e decide finalmente da quel momento in poi di buttarsi in tutto e per tutto nel mondo della musica, la sua passione. In particolare, il ragazzo ama l’inglese e a sua volta la musica in lingua inglese, appassionandosi così ad artisti internazionali di cui le influenze sono chiare. Il nuovo EP “Itanglish” sfrutta proprio questa cosa per farne un gioco di parole nel titolo. Progetto veramente completo e maturo, che esaudisce il suo desiderio di unire i suoi due mondi di riferimento, ovvero il sogno inglese che abbiamo appena citato e il suo mondo di appartenenza, l’Italia. Filo conduttore è di sicuro il genere R&B, in cui sembra fittare alla perfezione, in cui ritrovo notevoli influenze di artisti come The Weeknd, Frank Ocean, SZA e forse anche qualcosa di Kanye West, di cui il ragazzo ha ammesso di essere grande fan. Il brano più interessante è la focus track “Famouz”, orecchiabile e assolutamente radiofonica, mentre quella che ho ritenuto che riesca meglio a racchiudere il suo mondo e ciò che è davvero è “Troubles in My Head”, pezzo assolutamente internazionale ed al passo con i tempi. Per un fanatico del genere come me è veramente bello vedere connazionali che portano queste sonorità anche nel “belpaese”, aggiunto in playlist!

DAVID NATHAN – Torn

I David Nathan sono una rock band italiana nata nel 2019, basata sulle composizioni del cantante e chitarrista David Nathan Filippi, e che dopo qualche aggiustamento nella formazione ha trovato una certa costanza sia per quanto riguarda la produzione ma anche nelle release. L’ultimo singolo, “Torn”, è una denuncia sociale ed esprime l’estremo disagio dei ragazzi causato da una società consumistica ed egoista, incapace di guardare oltre un palmo dal naso e fossilizzata nelle proprie meccaniche autodistruttive. Vera chiave del successo di questo brano è il mix vincente fra “l’aggressività” del rock americano e l’intersezione con potenti ed orecchiabili linee melodiche più appartenenti al pop. Sicuri e ormai maturi, i David Nathan hanno un’occasione e non è il momento per perderla.

DEVIL A feat Skioffi – Stupida

Devil A, pseudonimo di Angelo Autorino, è un cantautore e rapper napoletano classe 1998. Durante la partecipazione ad Amici, il ragazzo stringe amicizia con Skioffi, rapper ciociaro conosciuto per diversi brani usciti gli scorsi anni, senza però poi più vedersi all’uscita dal programma. Non pensavano quindi di collaborare in un pezzo, ma si sa che la vita ti mette davanti sempre possibilità e scenari che non ti saresti aspettato. “Stupida” è il singolo che sancisce la loro unione, con le loro qualità hip hop che vanno a sfogarsi in un beat più vicino al dance che però riesce ad elevare al massimo le loro potenzialità. Interessante duo da cui ci aspettiamo nuova musica!

ETEREA – Sex Appeal

Eterea, giovane artista di Anzio, dopo il successo con “Giura”, in collaborazione con il noto rapper vicentino Nashley e dopo le sue date in America insieme a  Fausto Leali ed ospite al  NYCanta insieme a Pupo, Clementino, Diodato e Anna Tatangelo, torna con un singolo da solista dal titolo “Sex Appeal”. Brano con sonorità dance e pop, è uscito su Youtube accompagnato da un bel videoclip ed ha davvero un tiro da hit estiva, arricchito da un corpo di ballo che rende molto dinamica la clip e risalta il ritmo con sonorità anni 90 ed un ritornello che ti rimane in testa subito dopo il primo ascolto. Ottimo prodotto per gli amanti del genere.

FLAMEN – Fare capricci

Nuova scoperta per la musica italiana con Flamen, giovane artista livornese che esce con il suo primo singolo “Fare capricci”, presentandosi come una delle voci italiane femminili più notevoli della nuova generazione. Pezzo con sonorità club ed elettroniche, a fare da sfondo alla sua delicata vocalità che riesce ad intonare perfettamente nel ritornello e al contempo a graffiare e a fare sentire la propria personalità nelle strofe. Sbarazzina ed allegra, riesce a trasmettere qualcosa, e anche se non è ben chiaro cosa, è già notevole riuscire a distinguersi. E se poi riesci a farlo a soli 17 anni, la strada davanti a te non può essere altro che in discesa!

FORJAY – Voglio viverti

Uno dei giovani che si prospetta tra i più interessanti del 2023 è di sicuro Forjay, poliedrico artista che fonde al pop sonorità elettroniche con contaminazioni spoken rap. L’ultimo singolo “Voglio viverti”, che punta ad arricchire un palmares di ascolti che supera già i 500.000 su Youtube e i 300.000 su Spotify, è un brano scritto con influenze di testi indie, una canzone d’amore che ci parla di amore sofferto ma anche poetico. L’artista accantona il rap per questo pezzo, che si muove fra il pop elettronico e l’indie. Buon lavoro.

GIANCANE – Voglio morire

Schietto, irriverente, dissacrante e malinconico: tutto questo è Giancane, al secolo Giancarlo Barbati (ex membro dei Muro del Canto, celebre band romana), ed è tornato con l’ultimo singolo “Voglio morire”, che segue l’onda del successo ottenuto dalla colonna sonora della serie Netflix dell’amico e fumettista Zerocalcare (con cui collabora in continuazione) intitolata “Strappare lungo i bordi”. Si tratta di un pezzo forte, che ci parla della morte come liberazione, di una depressione nel vivere il quotidiano che ci fa sembrare che tutti i giorni siano dei lunghi lunedì. Da non intendere però come un pezzo moscio o triste, poiché tratta l’argomento con ironia e immagini che ci fanno sorridere e paradossalmente ci tirano su il morale nonostante parlino di situazioni tutt’altro che divertenti. E’ proprio questo il suo bello, riesce a far riflettere su temi seri, magari permettendo a qualche ascoltatore di riconoscersi in ciò che dice, aggiungendo però quella sua ironia che fa stare meglio e sa strappare un sorriso. Bravissimo e geniale!

WENDY GRANDINETTI – Non sono come te

Grandinetti è un barbiere ed influencer classe 1990 della provincia di Torino. E vi starete chiedendo, perché ne stiamo parlando qui allora? Perché oltre al suo lavoro ha una passione grandissima per la musica. Ma soprattutto, ha tanto da raccontare e da dare al panorama rap italiano, e con l’ultima uscita “Non sono come te” vuole continuare a farsi notare. Il brano, scritto da Wendi per ricordare a se stesso l’importanza di credere nei propri sogni, lottando con dedizione e sacrificio per raggiungerli, si apre con la carezza dolce e delicata del pianoforte, per poi tingersi di mille sfumature mediterranee e vibes tropicali che fanno da netto e voluto contrasto con il testo profondo, sensibile e riflessivo sui cui si basa il singolo in questione ma più in generale il suo repertorio. Determinato e ambizioso, un artista non convenzionale ma totale nel vero senso della parola.

KID YUGI feat Tony Boy – Sintetico

La collaborazione dell’anno continua: Kid Yugi, l’emergente più interessante del 2023, esce con il nuovo EP “Quarto di Bue”, interamente prodotto dall’immortale Night Skinny. Oggi parliamo di “Sintetico”, terzo brano del progetto, in cui si fa accompagnare sull’imponente beat dall’amico e fortissimo rapper Tony Boy, altro headliner della Next Gen. Sonorità hip hop si vanno a mescolare con love-pop, per un pezzo (insolito per i due) che fa riflettere sul tema dell’amore relazionato alla criminalità e all’uso delle droghe come espediente per sopperire alle pene che può causare l’innamoramento, soprattutto in età adolescenziale e neo-adulta. Come ci hanno ormai già abituati, i flow sono crudi e diretti, per un rappato che ha tutte le potenzialità per creare cultura in una nuova scuola che pare abbia molto da insegnare a tutti quelli che si approcceranno al genere nel corso degli anni, proprio come fecero i vari Fabri Fibra, Emis Killa, Club Dogo e Marracash nel fiore della loro carriera.

L’IPERURANIO – Esotica

L’Iperuranio, nome d’arte del cantautore triestino Nicola Bertocchi, ha recentemente pubblicato il nuovo singolo Esotica (LaPOP), da mercoledì 24 maggio online e da venerdì 26 in rotazione radiofonica. Esotica è il terzo estratto dall’album in arrivo La verità è un’altra, e non è un caso che il singolo esca alle porte dell’estate: Esotica ironizza su tutte quelle paroline magiche che infarciscono molte hit (nostrane e non) con l’obiettivo di renderle più accattivanti. Al tempo stesso a L’Iperuranio non manca l’autoironia, confessando la propria inadeguatezza a percorrere quelle strade. L’artista afferma: “Ho sempre pensato che le parole servano a dire delle cose e non viceversa. Credo che dover usare certi termini modaioli solo per dire ‘ehi sono qui!’ sia limitante. Ragionando su questo, con la chitarra in mano, il ritornello è venuto in un attimo, poi ho scritto il resto, di conseguenza, in qualche giorno.” E aggiunge: “Il fatto di non piacere non mi spaventa. A me per primo piacciono relativamente poche cose. Però sono orgoglioso di poter dire di avere sempre e inesorabilmente cantato quello che penso. Io scrivo per me. Se vuoi ascoltarmi ne sarò lieto. Se non vuoi, me ne farò una ragione.”

LAURYYN – Cambio di scena

Lauryyn, alias Aurora de Gregorio, è una giovane artista pugliese classe 2000, che si appassiona fin da ragazzina al canto e dal 2019 inizia il suo percorso di studio in canto Pop presso il Conservatorio di Lecce, sua città natale. Il suo ultimo singolo “Cambio di scena” ce la presenta come una delle promesse del futuro musicale italiano. Stile unico, un viaggio tra l’R&B, il soul e l’hip-hop che riesce a fare confluire tutti nella sua delicata voce, in un pezzo di riflessione sulla vita e sul fatto che spesso ci si fermi a contemplare il passato sperando che ciò possa cambiare il futuro, in un’attesa passiva che non può portarci a nulla. Bellissima attitudine, personalità già ben definita e una vocalità incredibile non solo per precisione ma in particolare per lo stile unico: gli ingredienti giusti ci sono, ora sta a lei farci vedere se il risultato sarà quello atteso. Nel frattempo ce la godiamo ascoltando a ripetizione questo pezzo!

MC IVANHOE – Mai per sempre

MC Ivanhoe è un rapper di Milano presente sulla scena hip hop da molti anni, basti pensare che il primo album ufficiale “Niente su di me” è del 2006. Ora conduce un programma radiofonico, e nel frattempo continua la sua produzione musicale, con l’ultima uscita “Mai per sempre” che va ad arricchire nuovamente il suo “albo d’oro”. Pezzo differente dalla sua comfort zone ma azzeccatissimo per il periodo, con sonorità reggaeton su cui l’artista tratta il tema dell’amore e si interroga sui rapporti contemporanei che nascono forti e bruciano di passione esplosiva ed irrazionalità, ma che purtroppo con la stessa velocità con cui nascono si spengono anche molto in fretta. Interessante e maturo.

MARUEGO – Disco Raï

Maruego, tra i liricisti più apprezzati della scena rap italiana, torna a stupire il pubblico con il nuovo EP “Disco Raï”. Un EP bilingue, pensato per essere distribuito non solo sul territorio italiano ma anche nel Nord Africa e negli Emirati Arabi, in cui l’italiano e l’arabo sono perfettamente amalgamati, creando un’identità musicale unica in tutti i brani contenuti in quello che si può considerare il concept sonoro di Disco Raï. Le produzioni sono studiate e sono state create dopo un attento studio e crescita musicale che va di pari passo con la maturazione del ragazzo, che ci porta sonorità arabeggianti e più folk intrecciate a trap e pop. Ottimo lavoro.

MIDA – Fuori posto

Mida è uno dei talenti più luccicanti della nuova leva musicale italiana, e a un mese dall’ultima uscita è il momento già di un nuovo pezzo. “Fuori posto” è un brano di chiaro stampo pop, che riesce con le sue sonorità aperte ed urban a valorizzare al massimo la vocalità del ragazzo, che ci mostra nuovamente una precisione ed un’intonazione spaventosa per la sua età. Linee melodiche impeccabili per questo pezzo che si presenta come un vero e proprio flusso di coscienza, una riflessione con sé stesso e su sé stesso. Da brividi.

MIGLIO – Futuro Splendido

La giovane cantautrice Miglio cerca di farsi spazio nella scena underground italiana e per farlo pubblica il nuovo disco “Futuro Splendido”. Concept album veramente interessante, in cui l’artista sperimenta tanto e si prende un rischio portando brani innovativi e non convenzionali. Influenze elettroniche e club si uniscono alla sua indole musicale che sembra sporgere più nel periodo fine anni ’80. Vocalità interessante e saggia scelta delle linee melodiche si rivelano per lo più nei ritornelli, in contrasto con le strofe in cui la sua voce risulta imperfetta a rendere il tutto più autentico e fanno trasparire in pieno le sue emozioni passandole all’ascoltatore. Brano consigliato è “Pestaggio”, forse il meglio riuscito e anche il più orecchiabile. Promessa geniale!

MINELLONO feat Kid Riff – La vita più bella che c’è

Minellono, è un artista classe 1994, figlio d’arte dell’importante autore Cristian Minellono, collabora nuovamente con l’amico chitarrista Kid Riff nel nuovo singolo “La vita più bella che c’è”. Brano che si distanzia un po’ dalle ultime uscite, contraddistinto da un notevole flusso introspettivo, mettendo da parte le sonorità allegre e scanzonate e lasciando il posto ad un vero e proprio cantato profondo, che ci parla delle riflessioni che si fanno in quei momenti in cui ci si ritrova completamente soli con sé stessi e la propria mente. Ottimo lavoro per due artisti giovani e duttili.

OMBRA – Così fan tutti

Ombra, al secolo Omar Lapo Diagne, già all’attivo con l’ EP autoprodotto “Tucano’s Party”, riparte dal nuovo singolo “Cosi fan tutti”. Siamo davanti ad un artista poliedrico, che riesce a muoversi fra vari generi, svariando dal jazz e l’R&B alla trap, creando una sorta di universo personale in cui adora fare quello che più gli piace. Vocalità profonda e veramente unica, trova spazio sia per mostrarsi nel ritornello con grande delicatezza, sia per essere più decisa e spinta nelle strofe in cui l’hip hop è il tema di riferimento. Pezzo strutturato bene e che ci parla delle riflessioni con sé stessi, come un ipnotico temporeggiare che riesce nell’obiettivo di sedurre e cullare l’ascoltatore, facendolo entrare piano piano nel suo viaggio personale. Mi ha ricordato tanti lavori di Baby Keem o Kendrick Lamar, forte e internazionale: è arrivato il suo momento e l’industria deve cominciare a puntare forte su di lui.

PINGUINI TATTICI NUCLEARI – Rubami la notte

Se “Coca Zero”, singolo che ha conquistato il primo posto della classifica radio, è stato uno dei più ascoltati della primavera, “Rubami la notte” si candida per essere il primo tormentone estivo, anche in vista dell’ormai imminente tour dei Pinguini Tattici Nucleari negli stadi. Pezzo ritmato e orecchiabile, con riverberi elettronici che fanno da preludio ad un ritornello “al passo con i tempi”. Nota di merito: nonostante non sia follemente innamorato di questo genere musicale, i Pinguini Tattici Nucleari mantengono la loro unicità e li apprezzo per la loro continua ricerca di portare good vibes, portando sempre positività a chi li ascolta.

RAGE – Marceline

L’ultimo singolo di Rage “Marceline” si presenta come un crossover totale fra il genere club e l’hip-hop. L’artista classe 2000 scrive questo pezzo dedicandolo alla donna che sembra tanto amare quanto odiare, con quel rapporto in contrasto che però sembra anche l’unica cosa che tiene spesso vive e attive le relazioni interpersonali. Sonorità club e casse dritte vengono accompagnate dalle metriche piuttosto valide e da un flow che strizza l’occhio chiaramente al più classico rap. Buon lavoro.

ROVERE – Glitch

Dopo l’ultimo album, “dalla terra a marte”, e un tour che li ha visti tra i protagonisti dell’estate 2022, i Rovere aprono un nuovo capitolo musicale con “glitch”, il loro nuovo singolo. Come loro solito, si tratta di un pezzo pop, con riferimenti culturali e analitici della società che li rendono autentici portavoce della Generazione Z, dei ventenni contemporanei. Il tema centrale, infatti, è l’ossessione per la produttività e l’alienazione dell’era digitale, giocando sulla parola glitch per metaforizzare come spesso, in quest’epoca così veloce e confusa, possiamo “crashare” come veri e propri personaggi di un videogioco. Maturi e molto interessanti musicalmente.

SINA – L’amore

Continua il momento d’oro di Sina, all’anagrafe Enrico Silanos, rapper sardo classe 1995 che dopo l’ultimo singolo “Bruciamo insieme”, già recensito sulle nostre piattaforme, torna con “L’amore”, brano che si candida ad essere il suo must personale. Prodotta da Katoo e Sneccio, si tratta di un brano in cui la voce graffiante di Sina è accompagnata da sonorità hip hop mescolate ad influenze che richiamano al pop-punk d’oltreoceano. Tematica centrale è ovviamente, come suggerito dal titolo, l’amore in tutte le sue forme e sfaccettature, e sintesi del brano è la frase “la spina è la parte migliore del fiore”, con cui l’artista vuole spiegarci come spesso siano le difficoltà e le avversità a rendere più interessanti le nostre avventure quotidiane. Maturo e pronto al grande salto.

STILLPANI – A galla

Stillpani è un artista abruzzese classe 1999 che dal 2019 è attivo musicalmente e sta cercando di portare la sua voce in tutta Italia, oltre che nella sua città, ovvero l’Aquila, dove ha già riscosso un buon successo. L’ultimo singolo “A Galla” è la sua vera e propria carta d’identità in quanto riesce a presentarcelo alla perfezione: sonorità fra il rap e l’indie, voce rauca unica nel suo genere che riesce a graffiare e a risultare autentica e diretta. Flow ed incastri eccellenti in un brano scritto nel periodo post pandemico, in cui fotografa un periodo di piena rinascita, come un grido di libertà e voglia di vivere nel periodo più caldo dell’anno. Per concludere, un pizzico di elettronica nel ritornello lo rendono ancor di più un pezzo riuscito ed orecchiabile.

YEAT – Already Rich

Consueto appuntamento con le novità internazionali, che oggi continua riportandoci ad un artista già trattato nelle nostre recensioni. Yeat esce con un nuovo singolo a poco più di 2 mesi di distanza dall’uscita dell’esplosivo “Afterlyfe”, album che lo ha consacrato come big della scena americana. “Already Rich” è un pezzo che rimane in linea con quello che è il suo percorso fino a qui, rimane in una sorta di comfort zone da cui non sembra voler uscire in quanto i risultati appaiono nuovamente fantastici, sia in quanto a numeri sia in quanto ad apprezzamento di fan e critica. Solite caratteristiche del pezzo come continui riverberi e bassi sono i punti di forza della produzione, mentre la sua inconfondibile e profonda voce non ha bisogno di presentazioni e si muove perfettamente fra la trap e una sorta di punk moderno. Consigliata per chi non si fosse ancora convinto sul suo conto.

YOUNGURBY – Weekend

Youngurby è un giovane artista classe 2002, che dalla periferia ovest di Milano sta cercando di farsi sentire dall’Italia intera. “Weekend” è il titolo del suo ultimo singolo, un pezzo che riesce a combinare la sua street attitude al reggaeton, riportandoci a sonorità più festaiole ed estive che lo rendono estremamente ballabile ma pur sempre credibile. Interessante vocalità che graffia e rende più autentiche le strofe che risaltano le sue qualità negli incastri ed un flow che ricorda, almeno personalmente, qualcosa di Rhove. Talento da tenere d’occhio assolutamente!

VIDEO

AMADA – La mujer de mi mujer, REMO ANZOVINO – Don’t forget to fly, ARTEIU – Women’s empowerment – 3in1, ASIA – Bon voyage, AUTORADIO – Franco (Se Posso Essere), BANDA POPOLARE DELL’EMILIA ROSSA feat O Zulù – Lo sceriffo della mia città, MARCO BARONI – Come si fa, I BEDDI & TURE MOST – La mia Africa, BIG RIVER – Beers in the Garage, ANTONY BLACK – Angelo azzurro, MATTEO BORIN – Ed è come dire No, BRACCO DI GRACI – Non piangere, BYLOVVA – Famouz, SERGIO CASABIANCA – Dreams in a spiral, GIACOMO CASAULA – Viola, MICHELE CORDANI – Voglio l’estate, GIUSEPPE CUCE’ – Fragile equilibrio, FRANCESCO CURCI – Fiamme, THE CUT – They Got Beat, detto FERRANTE ANGUISSOLA – Einsamkeit / Solitudine, GIANLUCA DE RUBERTIS – Le Piramidi, PAOLA DI LEO – Quanto sto male con te, AMBRA DI MARTE – Muoviti, EGO59 – Immagine,, MARCO ELBA – XN, EMILYAN – Chantal, ENRICO ESMA – Apollo 13, BATHSHEBA EVERDENE – Honest, FAB ROB – So very high, FLAMEN – Fare Capricci, ALBERTO FORTIS – Mambo Tango Cha Cha Cha, FRIJDA – Scacco Matto, GALONI – Mare Magnum, GIONATHAN e NEJA – Mojito, GIOOGE feat. Pietro Forleo – Nessuno ci dirà, GIVE VENT – Waiting, GOJI – Le tue piccole, FABIO GOMEZ – Dirty liar, GOSFORTH – Funeral lust, HELLIGATORS – Disgrace, FRANCESCA INCUDINE – Ciuri i limuni, KENTO – Illegale, KLAUDIA CALL – Zodiaco, L’ULTIMA FILA – Ritmi ≠, LITTLE BOYS – Esagera, LYNORA, KORMA, ASO ROCK GENERAL – Randagi, LISA MANARA – Lasciami cadere, MARONGIU & i SPORCACCIONI – Ciro, GABRIELE MASALA – Noi due, MEDITERRANEO FEAT. Roberta Giallo e Malavoglia – Vento, SABRINA NAPOLEONE – Critone, NARCISO – Discoball, NIKI NEVE – Il vento sul paese, PEGS – La palude, PEKI D’OSLO – Album teaser, EUGENIO PICCHIANI – Alleluia, PIOTTA – Tutti a…, PITH – Like drops, RAZZAPPARTE – Notte, RED SKY Feat GATSBY – Come Domenico Bini, RENE’ – Tanto a me mi piaci tu, THE ROOTWORKERS – Dead Flower Blues, RICCARDO RUGGERI Feat. Emma Elle – Pharmakon, SAMBIGLION – Umberto, SAVANNAH – La verità, FLAVIO SAX – Adagio, ILARIO SCHANZER – Se Cerco le Parole, MICHELE SERRANI – La mia età, SONYCA – Bad casinò, SUBARU – Gocce, GERARDO TANGO – Tempio instabile, THE ANDRE – Signora mia, TIN WOODMAN – 30/Forty (The rules of mixing souls), URBANIA – Dopo L’Autunno, VENTU – Sono fatto così, VERGO – Lamento d’amante, CARLO F. VITRANO – Dimmi che è vero feat. Havandra, WAKE UP CALL – Fantasma

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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