Casa dolce Casa

Sei lì che te la canti, imbrocchi l’accordo giusto, la sorte ti è favorevole, qualche porta si apre e quella canzone che ti girava per la testa, inizia a girare anche in milioni di altre teste. Fai successo, vendi i dischi, cammini alto da terra, assapori la tua fortuna sfacciata e compri casa. E’ la prima cosa, perché anche se stai smettendo i panni della persona “normale” per indossare quelli del personaggio di successo, i sogni e le necessità sono quelle: sicurezza, stabilità, casa. Solo che invece del bilocale con bagno in una zona abbordabile della tua città, adesso sei alla ricerca di un sorta di domus aurea a tua misura e, dopo il successo, la misura per le case è extralarge.

La latitudine conta molto. Se sei Inglese o Irlandese, vai di castello. Se sei Americano ci vuole un villaggio, una villa non basta: in America anche i mattoni prendono le vitamine, tutto assume proporzioni assurde, certe case sono talmente vaste, che Jennifer Lopez, tempo fa, neppure si accorse di avere un intruso in casa per una settimana. Sei sei Francese, fa fine e non impegna uno chateau, che poi sempre di castelletto si tratta, preferibilmente en Provence. Gli Italiani vanno in campagna, recuperano i retaggi dei nonni, ristrutturano casali con pievi annesse, allargano i terreni e magari iniziano a produrre vino. Esiste la variante “artista romano” con superattico con vista sul cupolone. Ovviamente sto banalizzando in modo becero, certo è che i musicisti difficilmente vivono in un brutto nido. George Harrison viveva in un castello magnifico, Mick Jagger ha conteso con la ex moglie il suo palazzotto a Richmond e se la magione di Bono è protetta da un cancello invalicabile, l’ufficio stampa di Adèle, invece, ci informa del suo rifugio nuovo nuovo, in stile Tudor moderno. Dall’altra parte dell’oceano Beyoncè acquista la vecchia casa di Cher, mentre Celine Dione trasloca per mancanza di spazio. Della dimora di Michael Jackson sappiamo quasi tutto, giostre comprese, come della casa di Ozzy Osborne (sigh!), Dee Dee Ramone viveva in un ranch e quasi tutti hanno un superattico di riferimento nelle città più importanti: New York, Parigi, Londra.

Messi da parte piscine, vasche termali, campi da tennis, golf, subbuteo, canestri in salone e acquari con pescecani che nuotano a stento, nelle case dei musicisti non manca mai una zona per suonare, registrare, dare spazio all’ispirazione che sveglia nel cuore della notte; i più colti farciscono le stanze con opere d’arte famose (glielo consigliano i manager, investire in arte è un modo cool per pensare ai giorni di pioggia): Warhol è quotatissimo, come Picasso e Renoir, ma vanno alla grande anche i ritratti di Kehinde Wiley o Vicki Berndt. Insomma, case da sogno a testimonianza del successo raggiunto, spazi immensi in cui immaginare il genio in ciabatte, ma anche nidi dove coccolare le passioni in privato: Zucchero ha una casa e tanta terra in Lunigiana, un territorio verde che ha deciso di abitare in tanti modi, anche con una roulotte zeppa di vinili e che dire del soggiorno di Roger Taylor, batterista dei Queen, che, con biliardo e libri a tappezzare le pareti, sembra lo studio di un serio professore?

In chiusura, un avviso ai naviganti. C’è una casa in vendita. Si trova al 3734 di Boulevard Elvis Presley a Memphis e si chiama Greaceland. Un tempo vi abitava un artista che più artista non si può, lo stesso che dà il nome alla via. Se non possedete 100 milioni di dollari per partecipare alla trattativa, prendete fiato e preparatevi, perché un certo Kanye West, che di mestiere fa il rapper e lo fa anche bene, vuole comprare quella casetta per sua moglie Kim Kadrsahian… è proprio vero che certe stanze dovrebbero restare sacre.

Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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