“Zero”, una vita in mostra

La vita e l’arte di Renato Zero trovano spazio in una retrospettiva, una mostra allestita nel cuore del quartiere romando di Testaccio dal 18 dicembre al 22 marzo. L’iniziativa, dal titolo “Zero”, organizzata in collaborazione con il MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, si costituisce di sei ambienti ad alta tecnologia, bacino in cui sono raccolti documenti inediti, suoni, immagini musica, costumi e cimeli. Un tripudio multi sensoriale in cui l’artista viene raccontato attraverso la sua opera, in un percorso coinvolgente a partire dagli anni ’70, quando l’artista comincia a muovere i primi passi sui mitici zatteroni: partiva dalle scarpe il segnale di una mente libera da pregiudizi, una mente che assorbe i primi trucchi del mestiere al Piper, locale in cui inizia a delinearsi il personaggio futuro.

Travestimenti, glitter e profondi contenuti in salsa seventies, rappresentazione teatrali dei vizi e delle virtù di un’Italia un po’ cialtrona e bigotta, con volontà di cambiamento, cui Renato Zero non concede appelli, la racconta, la canta, la colora, la bacchetta a modo suo. L’esordio discografico, il successo, i fans unici e tutti per lui, quei sorcini fedeli e innamorati di un’icona inedita e trasversale a diverse generazioni. La passione per Renato Zero è un bene che si trasmette in eredità, una precisa formazione culturale e “di cuore”: lo si odia o lo si ama.

Lui, tra zerofollia e Fonopoli, costruisce cultura e regala alcuni dei pezzi italiani più belli di sempre, reinventando il personaggio, consolidando la persona, legando se stesso a collaborazioni forti, come con Mariella Nava, cui cede talvolta lo scettro autoriale. E proprio su questo tema, l’autorialità, l’eleganza del contenuto, il valore narrativo della canzone, alla mostra “Zero” è stata affiancata un’iniziativa rivolta agli adolescenti promossa dall’associazione culturale Fonopoli: si tratta del concorso Zero in letteratura – percorsi poetici e sociali di Renato Zero. Il progetto è rivolto ai ragazzi delle scuole superiori di Roma e provincia che, fino al 31 gennaio, potranno analizzare i testi di alcuni suoi brani, scelti tra quelli proposti, attraverso un commento scritto o un’elaborazione visiva, un disegno o un lavoro informatico. In premio mille euro, in giuria anche Marco Travaglio.

La motivazione che vale la visita, è tutta nelle ultime frasi di presentazione della mostra, direttamente dal sito del cantautore: un’occasione unica per vivere come mai prima d’ora la sua magnifica favola, toccando con mano il suo pianeta, i suoi travestimenti, i suoi segreti, le sue parole.
Perché ognuno di noi possa essere il re di una notte di magia.

Come farne a meno?

 

Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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