ARPIONI – Jannacci secondo noi (rido e piango che non si sa mai) 

Al settimo album, dopo un’attività iniziata nel lontano 1990, la band orobica si dedica a un progetto tanto affascinante quanto coraggioso: rivisitare il repertorio di Enzo Jannacci nel decimo anniversario della sua scomparsa. E rifarlo con il proprio stile, tra ska, reggae e rocksteady con un costante gusto jazz che avvolge molti dei brani, che ben si prestano ritmicamente a un trattamento “in levare”. Il tutto fatto con evidente amore e passione per la musica del grandissimo artista milanese, grande classe, eleganza e maturità. Disco delizioso.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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