AURORA D’AMICO – Feelings

Il videoclip del brano “Feelings”, attualmente in rotazione radiofonica e disponibile in digitale nuovo singolo della talentuosa cantautrice Aurora D’Amico, estratto dal nuovo album in uscita il prossimo autunno, a cui hanno collaborato professionisti nazionali e internazionali. Il video, diretto da Miriam Iervolino e Marco Consiglio, è ironico e descrive in maniera divertente e senza pretese la confusione emotiva che abbiamo vissuto negli ultimi due anni. Domenica 18 settembre (ore 18.30) Aurora si esibirà live a Piana degli Albanesi in contrada Sheshi di fronte la Chiesa Santa Maria dell’Addolorata in occasione di “Sguardi e musiche da Monte”, progetto, sostenuto da Legambiente, di riforestazione e riqualificazione dell’area demaniale di Piana degli Albanesi, limitrofa ad un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Riserva Naturale Orientata delle Serre della Pizzuta (si parlerà di temi che spaziano dalla crisi climatica , agli incendi e alla perdita della biodiversità).

 

 

La protagonista del videoclip è avvolta dall’apatia. Trascorre le sue giornate in solitudine, senza provare più nulla, vagando per casa in pigiama. Tutto cambia quando in TV vede la pubblicità di “Feelings”, degli orsetti gommosi che sono in grado di fare provare diverse emozioni: gioia, rabbia, tristezza, paura. Ogni sentimento, però, è portato all’estremo, e risulta impossibile da sostenere. La soluzione sembra essere una: guardarsi dentro e affrontare la realtà: “Mi sembra che il tempo stia passando, e ci sono tante cose che avrei voluto fare – racconta Aurora -. Ma poi il mondo si è fermato e io ho pianto tutte le mie lacrime, ho riso a tutte le battute, e mi sono un po’ spaventata per il mio futuro, ma ora sto bene… penso.” Il videoclip è stato realizzato con il sostegno di Italia Music Export e Italia Music Lab

 

In questo brano, cantato in inglese, Aurora racchiude tutta l’emotività di questi ultimi due anni intensi e travagliati, in cui l’artista siciliana si è vista cancellare, a pochi giorni dalla partenza, un tour di 10 date negli Stati Uniti (Boston, Cleveland, venues tra il Texas e il Tennessee, California, Arizona al quartier generale della Fender), traguardo che sarebbe stato molto significativo per la sua carriera: “Ad oggi è il brano la cui scrittura mi ha preso più tempo in assoluto. Ma è anche quello di cui sono più soddisfatta, perché riesce a descrivere alla perfezione ciò che ho attraversato – spiega Aurora – All’inizio avevo solo una breve melodia, che per un anno intero mi tormentava senza riuscire mai a diventare una vera canzone: “feelings…feelings”. Un giorno, dopo avere visto “Rocket Man” (il film biografico di Elton John), mi sono seduta al pianoforte. E improvvisamente avevo le idee chiare su come strutturare tutto il pezzo.

 

Come tutte le persone nel mondo, stavo affrontando al meglio che potevo il trauma della pandemia – prosegue l’artista -. Tra il tour negli Stati Uniti cancellato, il lockdown, una relazione finita e insicurezze varie, ho raggiunto uno strano livello di apatia emotiva. Un’incapacità nel provare e riconoscere i miei stessi sentimenti. Avevo difficoltà a vivere le emozioni in maniera sana, e avevo assunto la tendenza a mantenere una certa distanza dalla valanga di notizie che mi travolgevano, sia che fossero buone o cattive. Mi è sembrato quindi di non riuscire più a percepire nulla. E dopo un po’ di tempo, ho scoperto che stavo congelando le mie emozioni per difendermi. Era una reazione di difesa, che però non mi stava aiutando affatto, ma mi allontanava dalla realtà. Scrivere “Feelings” mi ha aiutata a sbloccare una parte di me che ancora non era venuta fuori musicalmente, ma che da sempre si trova nel mio carattere. Quella parte cioè sciolta, divertente e un po’ più estroversa.

 

Al brano, registrato tra l’Italia e l’Inghilterra, hanno collaborato Fabio Rizzo e Nathan Mackenzie: “Volevamo che il brano fosse uno di quelli da ascoltare mentre si è in viaggio in macchinaconclude Aurora E nel nostro caso, volevamo percorrere la costa della California, usando delle chitarre elettriche molto decise e riconoscibili. A un certo punto, verso la fine del pezzo, la mia voce (come al telefono) dice: “Mi sembra che il tempo stia passando in fretta e io avevo ancora tante cose che volevo fare. Ma poi il mondo si è fermato. E ho pianto tutte le mie lacrime, ho riso a tutte le barzellette. E mi sono un po’ spaventata del mio futuro. Ma ora sto bene… penso!” Volevo comunicare come mi sentivo, nel modo più schietto possibile. E usare un effetto “telefonico” sulla voce è stato il mio modo di uscire dalla canzone, attirare l’attenzione e avvicinarmi il più possibile all’orecchio dell’ascoltatore.”

 

Testo di Aurora D’Amica e musiche di Aurora D’Amico e di Fabio Rizzo. Il brano è stato prodotto e mixato da Fabio Rizzo (Eugenio in via di Gioia, Dimartino, Alessio Bondì) presso Indigo Studios, Palermo, mentre il master è stato curato da Gavin McGrath della Zvuk Mastering, in UK (Amy Winehouse, Foy Vance, etc.). Al singolo hanno partecipato Nathan Mackenzie (UK) alle chitarre elettriche, Fabio Rizzo(chitarra elettrica, basso, chitarre extra, beat); Ferdinando Piccoli (batteria e percussioni).

 

Aurora D’Amico è una cantautrice e polistrumentista, nata a Palermo nel 1993. Endorser per la Fender e la G7th The Capo Company, Aurora conquista il pubblico italiano e internazionale con una grande voce, un approccio intimo alla scrittura, e una performance energica e avvolgente. Grazie a un background classico e a una particolare passione per il Folk americano, Aurora affila le sue abilità di cantautrice sin dall’età di 15 anni, frequentando il conservatorio A. Scarlatti diPalermo e in contemporanea il Berklee Music College, studiando insieme a figure come Brad Hatfield e Neil Diercks. Nel 2015, dopo un’esperienza oltreoceano al famoso Bluebird Cafè di Nashville, Aurora dà inizio alla sua attività live in Italia e all’estero. La scelta della lingua inglese non sembra essere un ostacolo, e dopo avere autoprodotto nel 2016 l’EP Barefoot in Inghilterra, nel 2018 Aurora pubblica insieme alla 800A Records il primo album “So Many Things”. Con un primo tour solista organizzato nelle maggiori città dell’Inghilterra, il pubblico anglofono conferma la profondità del bagaglio musicale e artistico della cantautrice, in grado di oltrepassare le barriere culturali. Ma anche in Italia Aurora non si ferma, e continua a esibirsi in numerose occasioni, partecipando ad interviste radiofoniche, televisive e suonando in molteplici eventi e festival (Reset Festival, Salone Internazionale del Libro, Festival Florio, Arezzo Wave, ecc.). L’inaugurazione del 2020 e la pubblicazione di un nuovo singolo dai suoni profondi e maturi (inserito poi nella playlist Spotify di Mahogany, famosa community inglese), vede Aurora in giro per l’Europa con l’A Sentimental War Tour, supportato dal Ministero dei Beni Culturali, SIAE e Italia Music Export. Lo stesso tour avrebbe fatto capolinea negli Stati Uniti con performance in location importanti, come il Club Passim di Boston, ad Austin durante il celebre SXSW, e al quartier generale della Fender a Scottsdale (in Arizona). Ma nel mese di marzo la pandemia blocca la riuscita del tour e Aurora, ormai a Boston, è costretta ad aspettare il rientro in patria. La “guerra sentimentale” tocca l’apice nel mese di settembre, con una performance piano e voce sul prato dello Stadio Renzo Barbera di Palermo, stadio che riapre così le sue porte a uno show prettamente musicale, per la prima volta dopo più di 20 anni. Nel 2022, infine, la sua canzone In The Landscape viene inclusa nella terza parte della trilogia cinematografica “Dear Nathan Thank You Salma”. Oggi Aurora è sempre più consapevole delle sue radici ben fondate nella musica folk, come mostra l’ultimo singolo Boston dove racconta il mancato tour negli Stati Uniti. La cantautrice riesce anche a toccare cieli più pop, con brani ritmati come You Are On My Mind, inserito nella playlist editoriale “Pop Relax” di Spotify e nella “New Music Daily” di Apple Music. È ora in corso la produzione di un nuovo EP che sarà un’anticipazione del prossimo album, il quale vedrà la sua produzione tra l’Italia e l’Inghilterra, con la partecipazione di professionisti del settore (italiani e internazionali).

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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