EGON – Lasciarsi cadere

La band sarda, attiva da otto anni, sigla il quarto album della carriera proseguendo il cammino sonoro che spazia in un torbido mondo dalle tinte oscure che odora di anime malate e tormentate. Shoegaze, post punk e dark wave sono le impronte più riconoscibili con echi di Marlene Kuntz, Diaframma (“Del tutto identici ai tuoi”), Theatre of Hate, un pizzico di Afterhours ma che sa anche entrare nella canzone d’autore (vedi le atmosfere acustiche di “M87” e quelle malinconiche della conclusiva “Cadrà dolce la pioggia”). Un lavoro complesso e articolato, ricco di riferimenti poetici e culturali, denso, maturo, intenso. Ottimo.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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