EMILIANO PEPE – Born slippy

Il videoclip di Born Slippy, la cover di Emiliano Pepe del celebre brano degli Underworld. Il brano è incluso nel nuovo album Black Capuozzo uscito l’8 dicembre scorso.

Il videoclip è un’animazione di Autoritratto, opera realizzata da Andrea Branzi (padre della Pina, moglie di Emiliano) nel 1968 durante una convalescenza per un intervento ortopedico a Interlaken (Svizzera), su carta da lettere fornita dall’ospedale. I pastelli erano un regalo di Ettore Sottsass e Fernanda Pivano che erano andati a trovarlo per Pasqua. 
Il disegno è conservato nell’archivio del Centro Georges Pompidou di Parigi.
L’animazione è a cura di Nico Vignali, collaboratore di lunga data di Emiliano Pepe.

Emiliano Pepe racconta così la realizzazione della sua interpretazione del brano, traccia portante della colonna sonora dell’iconico film Trainspotting (1996), e del video:

«Risento alla tv Born Slippy. L’avevo sentita già tante volte, ma questa volta mi soffermo sull’ intro. Sono due accordi di un synth fatti andare a loop.
“Che belli! (questi 2 accordi)”
Vado al pianoforte per trovarli. Il primo dei due è l’accordo che si forma sul 6°grado della scala minore. Il secondo è quello che si forma sul 5° grado. È una sequenza che già uso spessissimo quando improvviso al pianoforte. Che bella coincidenza.
Allora, a ‘sto punto, vado avanti, cerco il testo, e provo a cantarla. 
Cantarla, ma anche rapparla, perché la voce è un misto tra le 2 cose. Il testo mi piace molto: frasi brevissime, un po’ sconnesse tra di loro. Mi sembra quasi una poesia futurista. 
Col pianoforte, e fatta più lentamente, tiro fuori l’anima di un brano in origine molto “pesante”, che pesta. Ma anche uno dei brani della musica dance di maggiore spessore. Lo trovo il più “sinfonico”, perché ha uno sviluppo interessante, che coinvolge.
Nel mio studio ho un disegno. Lo osservo quasi tutti i giorni, perché ce l’ho di fronte alla scrivania. È di Andrea Branzi, uno dei più importanti architetti/designer dei nostri tempi, nonché il padre di mia moglie. Il disegno è molto articolato, è un mondo, una visione. Questo mondo potrebbe essere animato, e se ne potrebbe fare un video, penso. Scrivo a Nico Vignali, grafico/videomaker di tante cose che faccio. Lui è la persona più adatta. Mi dice di sì, si può fare. Figata! 
Una volta uscito l’album Black Capuozzo che contiene la mia versione di “Born Slippy”, unisco le 2 cose: il video del disegno del “babbo” e la canzone. E così è nato il brano, e così è nato il suo video.»

NOTE BIOGRAFICHE
Emiliano Pepe nasce a Napoli nel 1976, per poi trasferirsi a Milano qualche anno fa. 
Musicista eclettico e produttore, dopo Chopin e il conservatorio, oggi si dedica al soul, r&b e hip hop. È un musicista che fa musica, non intrattenimento. Nei suoi live il pianoforte è l’elemento fondamentale, con un’esibizione unica per ogni appuntamento. Tra le sue collaborazioni più importanti: Club Dogo, Dargen D’Amico, Clementino, Rocco Hunt.
Nel 2020 Emiliano Pepe pubblica Emiliano Pepe Al Pianoforte, che racchiude alcune delle sue più belle esibizioni live, tra cui quella di Tokyo, Osaka, Portofino.
Nel 2021 l’album Self Magic e nel 2022 The Wood, Van Gogh and the Water, altra raccolta di esibizioni uniche.
Nel 2023 esce l’album Black Capuozzo, anticipato dal singolo Primm Tu.
Ogni esibizione live di Emiliano Pepe è unica e irripetibile, dal momento che si basa sulla totale improvvisazione pianistica senza spartito.
Un viaggio sonoro, un’esperienza multisensoriale e tridimensionale in cui lo stesso artista si lascia trasportare dall’onda della creatività facendo confluire le sue emozioni nel suono e trasmettendole al pubblico.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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