FRANCESCO PAOLO PALADINO – Barene & other works

Un nuovo lavoro del funambolico artista piacentino, musicista atipico e assemblatore di suoni. Che questa volta sono accompagnati dalle splendide opere di Maria Assunta Karini a cui questo album fa da colonna sonora, in una confezione elegante e lussuosa. Musica ambient, sperimentale, avvolgente, catartica, ipnotica, sospesa, cosmica.

 

Un arcipelago di ciuffi d’erba periodicamente sommerse dalle maree segnalate puntualmente da Punta della Salute. Novanta km quadrati di intrecci senza senso, di “ghebi” che si formano e si dissolvono, il loro suolo è argilloso, “suolo salso” – lo chiamano così- per l’elevata concentrazione di cloruri, dove cresce e sopravvive una vegetazione alofila, tenace vive su suoli salati. Un prezioso velo di natura dai contorni improvvisi che limita l’impatto delle maree e del moto ondoso formando un sudario di acque espanse, ormai prive di vigore e forza distruttiva. E come le islas flotantes la loro vita dipende dalla mano dell’uomo che scava canali profondi, provoca moti ondosi spropositati con imbarcazioni a vapore e ne accelera l’erosione, la modifica, la scomparsa.    Dimenticato ecosistema lagunare, preserva dalle correnti Venezia e tutte le sue isole. Al contrario delle velme, totalmente prive di vegetazione e che emergono solo in particolari condizioni di bassa marea, le barene sono baluardi coraggiosi sempre presenti, con piante di limoni profumati dalle infiorate essenze. Barene,  luoghi ruvidi, indispensabili eppur ignorati, lasciati vivere nella loro immensa solitudine. Silenziose trincee vegetali che sfidano il mare, che resistono alla sua forza, che salvano mondi umani senza alcuna ricompensa o tantomeno riconoscenza. le barene sono un incitamento tacito, eppur struggentemente poetico a resistere a “tutto”, senza affondare, senza paure di alcun tipo. E al tempo stesso a creare ed essere una geometria di “resistenza” palpabile, visibile, artisticamente attiva. Le barene ,laddove si manifestano nel loro essere vivi gangli proteiformi dimostrano –senza alcuna parola- il loro essere arte.

(Maria Assunta Karini)

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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