GIALLO – La teoria dell’universo

“La teoria dell’universo”, il nuovo singolo di Giallo.

La Teoria dell’Universo è un brano nato a gennaio 2020. Pensato da Giallo per l’uscita del suo primo EP (ancora progetto ipotetico al tempo), la Teoria dell’Universo è una dedica alla musica. Nasce da una poesia scritta al pianoforte di notte, che fa da intro al brano. Nuda, è poi stata vestita da Federico Sapia. Un abito su misura. Colletti orchestrali e gemelli che sono bischeri di violini. La Teoria dell’Universo è un brano che esplode verso l’alto, per poi ritornare di colpo dentro la stanza di Dorchester House a Notting Hill.

Spiega l’artista a proposito del suo nuovo inedito: «Come nascono i fiori? Come nascono i pianeti? Come nascono gli amori? Io non lo so. Allora mi affido alla musica. Perché lei sta in qualsiasi cosa. Nel ciondolare delle staffe dei cavalli diceva Charles. È la Teoria dell’Universo. L’esplosione discreta e silenziosa che genera quello che vedo e sento. Io la Teoria dell’Universo l’ho scoperta a gennaio 2020. Ero nella mia stanza a Notting Hill. Una stanza piccola, che si riempie di pensieri facilmente. Il mio piano digitale costeggiava il letto. Ed io potevo leggere il poster con gli accordi sul muro di fronte. E suonavo. Suonavo. Suonavo. Poi d’un tratto esplode. Il tetto esplode. Ed esplodono con lui i miei pensieri. Iniziano a volare nel cielo della notte e diventare sempre più grandi. Mentre il mondo di sotto è piccolo tanto da diventare una goccia. Ed io che suono. La Teoria dell’Universo».
Il videoclip ufficiale del brano è un viaggio tra quello che esiste, e quel che si vede. La realtà e le cose. Riprende lo stile dei due videoclip precedenti, continuando il percorso stilistico verso una cinematografia più realista. A scene fumettate o in stop-motion si alternano riprese nude. Il video è stato girato alla Torre Cives di Vidracco. Paese dove Giallo è cresciuto per anni. Un luogo molto caro che si sposa con la Teoria dell’Universo. Perché la Torre vede oltre le stelle, là dove sognano gli uomini più audaci. Il video è stato girato insieme a Ravel, Iside e Velij. Un ringraziamento va a zio Sciac, che per lasciarci il pick-up si è giocato la notte. Un giorno te la ridarò indietro.
Biografia

Classe 1998, Giallo nasce a Brescia, portato dalla cicogna, che in realtà è l’aeroplano ad elica di Snoopy. Qui passa il tempo a dormire sul pianoforte Yamaha a mezza coda in salotto, bianco come la panna montata (unico gusto che gli piace). Dorme sdraiato sulla coperta. Non è quella di Linus, la sua coperta è il Garda. La porta con sé quando si trasferisce ad Ivrea (che non è Torino) dove cresce e vive tra i 7 ed i 18. Qui scopre la musica ed il gioco della palla. Principalmente il gioco della palla. La musica però, inizia a fare le sue radici, e Giallo non può farci assolutamente niente.

Studia pianoforte per un anno, suona “Per Elisa”. Studia canto per un anno, canta “Strada Facendo”. Studia tromba per un anno, suona (e recita in maniera discutibile) “La Pantera Rosa”. Studia chitarra classica, prova a suonare Romanza. Studia batteria per un anno, non suona. Studia canto nuovamente, canta “Puisque C’est Ma Rose”. Studia il basso elettrico, suona “Another One Bites The Dust”.

Diciamo che studia e suona, anche se di studiare musica non se ne parla proprio. Giallo non sa né leggere né scrivere. E da perfetto illetterato musicale arriva ai suoi 17, quando capisce che il gioco della palla non fa più per lui. Riprende in mano la chitarra ed inizia a scrivere testi, poesie, canzoni.

Giallo si trasferisce a Londra nel 2017, dove studia all’università. L’amico Lorenzo lo spinge a scrivere e pubblicare la sua musica. Nel 2019, chiama sua madre dicendo: “Mamma tu non l’hai capito, voglio fare il cantante”.

A gennaio 2021, Giallo inizia a lavorare per pubblicare il suo primo EP.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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