GIULIO D’ERRICO – Attitudine riottosa

“Certamente la prima ondata (Pistols, Clash etc) fu poco più di un’estensione del business della musica, ma quello che seguì (guidato, credo, dai Crass) fu un movimento radicale e trasformativo, che cambiò la vita a molte persone e produsse effetti duraturi sulla cultura mainstream”
(Jeremy Allen da “Punk was rubbish and changed nothing”)

Uno sguardo molto approfondito e interessante sul periodo Anarcopunk inglese, dall’esplosione dei CRASS e tutto il loro seguito, al progressivo disfacimento di quella scena, musicale ma soprattutto socio politica.

A parlarne, in dodici capitoli, altrettanti protagonisti di quegli anni.
Che ci dicono di quanto vissuto, dalle manifestazioni “Stop the City” (in cui centinaia di anarchici, punk e affini, bloccarono gli affari della City “invadendola”, alla deriva tossica di scene pur determinanti come quella di Bristol (Disorder, CHaos UK, Amebix), la situazione, unica, in Irlanda del Nord, l’espressione politica femminista, animalista, pacifista, con tutti i suoi distinguo più profondi e reconditi.

Uno spaccato che aiuta a capire una realtà spesso sfuggita alla comprensione immediata.

Penny Rimbaud (Crass)
“In tutta onestà non sapevo cosa fosse l’anarchismo fino al primo anno dei Crass.
Avevamo uno striscione con il simbolo della pace per dire alla gente che non eravamo interessati a fare a botte e abbiamo disegnato la A cerchiata come un qualcosa da mettere alle nostre spalle, sia a destra che a sinistra.
Fu allora che incominciarono a chiederci cosa significasse.
Realizzai allora che al di fuori della mia personale impostazione libertaria non avevo idea di cosa cazzo significasse.
Cominciai così a informarmi su quale fosse la vera storia.
Non mi interessava molto allora e non mi interessa molto adesso.

Giulio D’Errico
Attitudine riottosa
Agenzia X
16 euro

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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