Kid Congo Powers – Some new kind of kick

Una storia molto densa, una vita furibonda, vissuta costantemente al limite, divertente e “clamorosa” quanto, spesso, drammatica e tragica.

Kid Congo Powers ha abbracciato le prime avvisaglie del punk californiano, arrivando a suonare con Gun ClubCramps e i Bad seeds di Nick Cave, oltre a un ampio numero di altre esperienze.

Stile chitarristico minimale ed essenziale, forgiato su quel primo brano che gli diede da imparare Jeffrey Lee Pierce, “Gunslinger” di Bo Diddley e con maestre d’eccezione comne Poison Ivy e Lydia Lunch a dargli l’improinta definitiva.

Una vita pazzesca, contraddistinta da eccessi di ogni tipo, da una costante lotta contro dipendenze (dall’alcol all’eroina) e discriminazioni (di origine messicana, nato in America, un ibrido a metà strada, omosessuale dichiarato, estetica estrema).

Un libro che entusiasmerà i cultori di un certo ambito, grazie ad aneddoti irresistibili ma anche a un racconto poetico e romantico di un mondo scomparso.

Kid Congo Powers fu il nome scelto da Lux Interior per “essere un Cramps”.
“I Cramps pensavano di essere un’ entità magica. Che noi fossimo gli alieni sbarcati sulla Terra.
Per Lux e Ivy qualunque anticonformista era visto come una persona magica…mi sentii competamente accettato, particolarmente da gay rocker.
Lux, nel suo ruolo di sciamano era praticamente pansessuale, per niente omofobo…i Cramps abbracciavano la perversione in tutti i suoi aspetti e nel miglior modo possibile. Sapevo che era la mia gente, erano dei freaks come me.”

“Non abbiamo mai discusso, nel nostro chiuso ed edonistico mondo, della sessualità, che uno fosse gay, bi o etero. Ognuno accettava ciò che era, raramente ne abbiamoi parlato. Era solamente così.”

We were the Blank Generation.
Avevamo una attitudine separatista e militante.
O eri con noi o contro di noi.
Il nostro feeling era: fuck the system or stay the fuck away.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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