MARILENA ANZINI – Belli numeri

Un omaggio ai numeri, nel loro essere gli affascinanti tasselli di quell’opera perfetta che è la natura

È un’opera corale, nel vero senso del termine.  Belli numeri, infatti, si compone di un coro di voci in dialogo con una chitarra acustica, regalando una complessità d’esecuzione resa semplice dalla maestria degli artisti coinvolti che rappresentano, così, la stessa semplice e affascinante complessità dei numeri.

Le sette coriste che compongono l’ensemble vocale Ciwicè, diretto da Marilena, utilizzano suoni vocalici e consonantici, creando contrappunti e intrecci vocali inaspettati,con raffinate armonie che richiamano sonorità a volte etniche, a volte contemporanee, ispirate alle note Circle songs di Bobby McFerrin, sicuramente uno dei riferimenti più importanti in tutto il lavoro di Marilena. Il risultato finale è un vero e proprio abbraccio sonoro che avvolge tridimensionalmente l’ascoltatore facendolo sentire immerso nelle voci.

«Tabelline, calcoli aritmetici… i numeri vengono spesso associati a tutto ciò che è razionale, preciso e misurabile, ma basta provare a contare quante stelle ci sono sopra la nostra testa ed ecco che i numeri ci portano dritti dritti nello stupore di un’altra dimensione: quella dell’infinito, che in matematica ha il simbolo dell’otto rovesciato. Non tutto è misurabile e forse proprio quello che non riusciamo a finire di contare è quello che ci affascina di più». Marilena Anzini.
Tra i numeri celebrati il Phi, detto anche numero aureo che ha, come il Pi greco, una serie infinita di decimali (1,61803…) e rappresenta la proporzione insita in tutto ciò che consideriamo bello. Se osserviamo con attenzione possiamo trovare questa proporzione aurea ovunque: nei fiori, nelle conchiglie, nelle ramificazioni degli alberi, nell’arte, nella musica e anche nell’uomo.
Il video è ideato e realizzato dalla fotografa e videomaker Luisa Raimondi.  Qui lo sguardo oscilla dall’interno di una piccola stanza all’esterno di un cielo stellato, dalla mente razionale al mistero dell’immensità della natura, dai numeri apparentemente aridi e freddi alle corde di una chitarra che vibrano sopra il segno dell’infinito, il numero più incalcolabile che c’è.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.