MASSIMILIANO LAROCCA – Non saremo più gli stessi

Uscirà il prossimo 20 ottobre 2023 per SANTERIA RECORDS / LA CHUTE DISCHI distribuzione Audioglobe il nuovo album di Massimiliano Larocca DÀIMŌN.  La produzione artistica e gli arrangiamenti dell’album sono stati curati da Hugo Race, quest’ultimi in collaborazione con Nicola Baronti.

Dàimōn è una collezione di canzoni che racconta – ricollegandosi al mito di Er raccontato da Platone ne “La Repubblica” – la ricerca di un destino individuale e del disegno/immagine che a esso soggiace. Ma è anche il racconto della lotta e del contrasto che può nascere con questo dèmone/angelo, il “compagno segreto” che accompagna il nostro cammino.

“Non sarà il dèmone a scegliere voi, ma voi il dèmone […] La virtù non ha padroni; quanto più ciascuno di voi la onora, tanto più ne avrà; quanto meno la onora, tanto meno ne avrà.   La responsabilità è di chi sceglie. Il dio non ne ha colpa”

Max Larocca racconta in 10 canzoni intime che attingono al dark blues, alla musica da film e alla canzone d’autore un viaggio al termine della “notte dell’anima”, per dirla con Giovanni della Croce. Un cammino personale che diventa cammino collettivo.

“Non saremo più gli stessi” è il primo estratto dell’album: un soul moderno che mette subito in mostra quello che sarà uno degli elementi caratterizzanti di questa collezione di nuove canzoni: la voce seducente di Federica Ottombrino, artista napoletana già nel duo di culto Fede’n’Marlen che in Dàimōn ha un ruolo di primissimo piano. “Giorni di Alcione”, “Nessun perduto amore”, “L’abbandono” sono brani in accordature aperte che rimandano al folk visionario di Nick Drake, Tim Buckley, John Martyn ma anche Mark Eitzel – tutti riferimenti sottesi nella scrittura di Larocca. Se “Fatale” e “La banlieue” sono racconti musicali in chiave nouvelle vague, ci sono anche 2 brani che raccontano con ampie metafore letterarie il momento buio della pandemia: “Leviatano” e “Cul de sac”, che chiude l’album.

“Exit / Enfer” è stato il primo atto del sodalizio artistico tra Max Larocca e Hugo Race, stimatissimo musicista australiano e produttore internazionale, già nella prima formazione dei Bad Seeds di Nick Cave e con un lungo legame artistico e sentimentale con l’Italia. Il disco, uscito ad Ottobre 2019, raccontava in 10 canzoni alcuni “inferni” personali e collettivi e si chiudeva ironicamente con “Fin du monde”, la fine del mondo, diventato poi un singolo molto apprezzato. Curioso che tutto questo sia accaduto pochi mesi prima dell’inizio della pandemia, per un album che a suo modo e nel suo piccolo è stato persino profetico su ciò che la nostra società avrebbe vissuto successivamente.

In studio la celebre crew romagnola composta da Roberto Villa al basso, Diego Sapignoli alla batteria e percussioni, Don Antonio Gramentieri alle chitarre, Franco Beat Naddei ai synth e con una breve incursione a sorpresa del cantautore Giacomo Toni.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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