MATTEO SAU – Eggià

Dopo l’anteprima su Tgcom24 è disponibile sul canale YouTube del cantautore cagliaritano Matteo Sau il videoclip del brano “Eggià”, per la regia di Francesco Deplano.

Il videoclip di “Eggià” anticipa l’imminente uscita dell’album “Quanto mi costa la felicità”, disponibile dal 21 marzo su tutte le piattaforme digitali e successivamente anche su supporto fisico.

Matteo Sau firma testi e musiche del suo secondo lavoro in studio, prodotto e distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records. 

Quando non si sa più cosa rispondere, quando non si ha più la forza di far valere le proprie ragioni- racconta Matteo Sau quando si prende atto di qualcosa, anche se non piace, si risponde “eggià”. Questo brano con sonorità rock racconta la storia di due persone che, dopo tanti anni vissuti insieme, non sanno più capire cosa sia la felicità perché questa si è impastata con l’abitudine. Il brano è un loop circolare in cui la paura di cambiare contrasta la voglia di scappare. E così la fuga diventa un inseguimento e un attraversare le ore aspettando che passino.

Ecco che il video– prosegue Sau- prende la forma di un viaggio nella mente, fatto di gesti quotidiani usurati, di momenti incessantemente replicati tanto da far sembrare i giorni tutti uguali. Quello che un tempo sembrava una novità si trasforma in una litania in cui il tempo sembra non passare, ma si combatte per farlo passare. Un loop temporale che ha trasformato la novità in stanca consuetudine, le attese nel rimpianto di non aver saputo rinnovare ogni gesto e farlo sembrare ogni volta diverso, inedito. Tutto diventa banale come una camminata, in un’altalena costante tra l’affetto e la fuga. Il protagonista del video vive domandandosi costantemente “quanto mi costa la felicità” e quanto sia alto il prezzo da pagare per mettere fine a un’agonia fatta d’amore e di abitudine.

Francesco Deplano, il regista, spiega: Ho girato questo video in formato anamorfico, utilizzando delle lenti con artefatti ed aberrazioni cromatiche in grado di dare alla narrazione un’oscillazione tra il pensiero e la realtà, tra i ricordi e il vissuto presente. Ho scelto una fotografia che restituisca all’occhio la poca chiarezza dei pensieri del protagonista del brano, che solo in alcuni casi si ritrova a elaborare riflessioni lucide e “luminose”.

Regia, riprese e montaggio video: Francesco Deplano

Testo e musica: Matteo Sau

Arrangiamento: Salvatore Papotto

Matteo Sau: voce, pianoforte, chitarre

Salvatore Papotto: basso, synth, drum machine

Bio

Matteo Sau è nato, vive e lavora a Cagliari. Ha collaborato con numerosi musicisti in progetti che spaziano dalla musica popolare a quella del Sud America. Ha lavorato con scrittori e attori per portare in scena reading-concerto e spettacoli teatrali, di cui ha curato le parti musicali sia attraverso la composizione di brani originali sia mediante la rilettura di brani già editi. Ha partecipato a progetti di promozione culturale e preso parte a festival quali il Marina Cafè Noir e Cuncambias. Ha collaborato con scrittori come Francesco Abate, Daniele Biacchessi, Leonardo Padura Fuentes, Stefano Tassinari e Maurizio De Giovanni.  E’ autore dei testi e dei brani musicali dello spettacolo teatrale La stanza di Michelangelo.(2023)

Ha all’attivo l’album Qualche giorno dopo la luna (Prodotto da Stefano Guzzetti e pubblicato da Caracò nel 2015). Il disco, all’interno del quale è contenuta anche una rielaborazione del brano Ho visto anche degli zingari felici, di Claudio Lolli, ha come tema portante il tempo e la sua percezione. Attimi che diventano infiniti e lunghissimi periodi che si possono riportare a brevi fotogrammi. 

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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