Riassunto gennaio 2023. Tutte le recensioni

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.

Nel mese di gennaio 2023 abbiamo recensito 43 ALBUM, 31 SINGOLI e presentato 101 VIDEO.

Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito  43 ALBUM, 31 SINGOLI e presentato 101 VIDEO.

 

ALBUM

AA.VV. – Pipapop corn vol.5

L’etichetta veneziana raccoglie tredici brani di suoi altrettanti artisti per una compilation variegata, dagli stili svariati ed eclettici. Dal cantautorato indie all’elettronica alla collaborazione di Pierpaolo Capovilla con Bologna Violenta fino a ballate suadenti e sognanti in odore di country (Charles Wallace). Per tutti i gusti e per approfondire meglio il meritevole e duraturo lavoro della label.

AIN’T – Lo Fi demo ep

Un esordio abrasivo, duro, diretto e dalle sonorità travolgenti, distorte tra doom, punk, noise. I sette brevi brani guardano anche all’hardcore degli anni 80 in un mix sonoro senza compromessi e concessioni melodiche. Partenza interessante.

GLI ALBERI – Reinhold

Poderoso secondo album per la band torinese che riesce a miscelare con originalità il classico sound doom metal con momenti più alternative rock, inserti solenni e vicini al folk apocalittico, spazi ambient e goth. Un lavoro che sarebbe sbagliato restringere nell’alveo del metal, grazie a una visione artistica ampia e complessa che rende la band e la sua proposta interessantissima.

ALECO – Gli amori alle stazioni

Alessandro Carletti Orsini, in arte è Aleco e arriva al secondo album dopo l’incoraggiante esordio del 2021 con “Il sapore della luna”. Le nove canzoni del nuovo lavoro del cantautore abruzzese si muovono all’interno della canzone d’autore italiana (da Venditti a Baglioni) tra momenti più riflessivi e introversi ed episodi frizzanti. Buona la qualità compositiva, ottima l’interpretazione.

ALOSI – Cult

Già membro dei grandi Pan del Diavolo, collaboratore di Tre Allegri Ragazzi Morti e Motta, produttore, Alessandro Alosi giunge al secondo album solista. Un lavoro estremamente variegato che flirta inizialmente con reggae e blues per poi orientarsi verso un’aspra forma di canzone d’autore che attinge di volta in volta dalle più svariate ispirazioni, da Vasco a Rino Gaetano. Il percorso è (ovviamente) maturo e personale, oltre modo interessante e da seguire con cura.

AZIONE DIRETTA / BRIGADE LOCO – Borghetti Crew

Potentissimo split per la band basca dei Brigade Loco e quella perugina Azione Diretta che suggellano un’amicizia lunga anni con cinque brani a testa. Punk rock duro, grezzo, aggressivo per entrambi che spazia da Clash a Stiff Little Fingers, da Cockney Rejects a Negu Gorriak. Canzoni di grande impatto e disco di grande caratura.

BATTISTA – La fame nera

Il terzo album del cantautore abruzzese ne conferma lo spessore  da un punto di vista sia qualitativo che espressivo. Testi duri, spietati, cattivi che si dipanano su sonorità indie wave rock che riportano talvolta a Diaframma e Baustelle ma che mantengono un carattere sempre personale e originale (grazie a un equilibrio tra elettronica, una vena cantautorale, un tratto più rock). Molto interessante e da seguire.

MARTA BRANDO – Puzzle

La giovane cantante italo peruviana all’esordio con un album molto ben fatto con nove brani, suddivisi tra originali e cover, caratterizzati da una voce pulita, limpida già più che matura che ben si addice alle sonorità Rnb/pop soul dell’album che riporta a Whitney Houston e Mariah Carey. Ottimi e curati gli arrangiamenti, semplici ma efficaci. Partenza più che valida.

CHERRYLLI – Nomi

Esordio per Sofia Malpeli, in arte Cherrylli, all’insegna di un pop cantautorale molto fruibile e immediato, dall’andamento ritmico frizzante e pulsante. I riferimenti alla canzone d’autore più classica ci riportano a una sorta di mix tra la Nada degli anni 80 (a cui si avvicina anche il timbro vocale) e il repertorio di Irene Grandi. Ottimo.

CLEVER SQUARE – Secret alliance

Quarto album per la band di Giacomo D’Attorre che attraverso undici brani di indie rock tinto da pennellate di colore Paisley Underground (dalle parti di Dream Syndicate e Green on Red), “tratteggia un quadro di un malessere molto moderno”. Che ben si riflette nell’indolenza dei brani, spesso sospesi tra dolcezza e tensione. Un ottimo lavoro, maturo e consapevole.

THE COGS – White boy white girl

La band toscana parla un linguaggio chiaro e immediatamente intellegibile: punk, rock ‘n’ roll, garage, pub rock, energia, undici brani (con spettacolare cover di “You’re gonna miss me” dei 13th Floor Elevators) di durata tra il minuto e mezzo e i 2 e 30 secondi. Veloci, d’impatto, grezzi e minimali. Perfetti.

CONTRAZIONE – Cieli rossi sull’Europa

La breve stagione discografica dei Contrazione (progetto di membri di storici nomi della scena hardcore anarchica italiana: 5°Braccio, Fiori del Male e Kina), riassunta in questa compilation che raccoglie l’attività tra il 1983 e il 1985. Quattordici brani duri, arrembanti, crudi, che partono dalle radici hardcore per svilupparsi già in altre direzioni compositivamente e musicalmente più complesse. Una testimonianza preziosa, ancora fresca e attuale.

THE DAILY RATION – s/t

L’esordio della band milanese parla un linguaggio ruvido, a base di un rock serrato che assimila influenze grunge, hard rock, alternative, con il piglio dei primi Arctic Monkeys ma con un’ottima vena melodica che rende il tutto più raffinato. Le canzoni sono sempre ben strutturate, ottimamente eseguite e arrangiate. Il gruppo ha personalità e ottima padronanza della materia. Farà strada.

DEAR – Mon Turin

L’artista, musicista, scrittore, giornalista torinese torna, dopo l’eccellente “Out of Africa” dello scorso anno, con un lavoro, la cui composizione è durata dodici anni, solo apparentemente ambizioso. Una suite di brani di stampo classico, dedicata alla sua Torino, suonata e composta (per pianoforte) in realtà senza pretese ma con un piglio, come lui stesso si definisce, da outsider, in modo naif e spontaneo, per riprendere un discorso artistico anelato in adolescenza mai mai realizzato fino ad ora. Il risultato è molto affascinante nel suo schietto minimalismo.

DUCK BALENO – Popa’s nightmare

L’esordio del quartetto veronese (che si avvale della presenza di Ambro, componente del collaudato e prestigioso collettivo folk-rock C+C=Maxigross) è un eccellente condensato di influenze che attingono da moderna psichedelia, funk, elettronica, frullati con inventiva e personalità. L’album scorre all’insegna della creatività, arricchito da una notevole cura per suoni e arrangiamenti e si arrampica alle soglie dell’eccellenza.

DYSMORFIC – Movements

La band lombarda massacra orecchie e cervello con un devastante ep di cinque brani, diviso in altrettanti movimenti strumentali, a base di una dose di grindcore, pause jazz che guardano ai Primus e John Zorn, ritmiche impazzite, noise assordante, i Bologna Violenta nel cuore. Tecnica di primissima qualità, idee a profusione per un lavoro che sarà sicuramente apprezzato dai cultori del genere.

ELETTROGRUPPOGENO – s/t

La band fiorentina si segnala con una formula difficile da proporre in modo efficace e credibile ovvero un pop dall’alto tasso (auto) ironico che assimila indie pop, elettronica, canzone, melodia, dissacrazione. Ma il tutto è fatto con tale cura e creatività da far loro superare a pieni voti la prova d’esordio.

EXTRASISTOLI – Pop & Ultraslim

Antonio Petruzziello, cantautore romano all’esordio con lo pseudonimo Extrasistoli, dopo tre singoli, con un album di solido rock dalle movenze molto vicine alle melodie e agli arrangiamenti più facili dell’it pop. I sette brani sono sempre molto energici e freschi con una scrittura che talvolta si avvicina al mood di Cesare Cremonini, altre guarda al primo Vasco Rossi. Una buona partenza.

FRANCESCO FAGGI – Molto di più

Giovanissimo ma con le idee molto chiare e più che apprezzabili. L’ep di cinque brani guarda a funk, pop soul, un grande groove con il piglio di un Alan Sorrenti degli anni Settanta e una notevole capacità di produrre splendide canzoni pop. Arrangiamenti perfettamente azzeccati, taglio compositivo maturo e originale. Ne sentiremo ancora parlare.

FATTORE RURALE – Raccolgo la notte

Torna la band piacentina con il primo album, dopo due riusciti antipasti con gli ep “Morsi” e “Lividi”. Nove brani, aspri e abrasivi, che attingono dalla tradizione country rock (da Johnny Cash ai Long Ryders) ma che tanto deve anche alla classica canzone d’autore di matrice emiliana (dal Liga ai Nomadi). Voce ruvida, band che viaggia rodata e matura, canzoni di ottima fattura, caratterizzate da interpretazioni sincere e genuine.

FEDERICO FIAMMA – Fuori stagione

Concept sulla scoperta di sé stessi in una società che non mira alla libera espressione dell’individuo, realizzato, con un lavoro di tre anni, dal musicista, autore e tecnico del suono abruzzese. Il sound è un interessante mix tra canzone d’autore, stralci new wave, rock che a tratti si fa aspro e duro ( vedi “Collasso” dove si interseca con un cantato e una melodia che riportano a Ivano Fossati). Un ottimo album ben pensato e curato, altrettanto ottimamente realizzato.

FORTY WINKS – Kids

Dopo dieci anni di silenzio torna la band bolognese con un formidabile ep di cinque brani, super energico, mirabile miscela di punk rock e power pop, di Buzzcocks e Dandy Warhols, Radio Days e i primi Elvis Costello e Joe Jackson. Unico difetto: troppo breve!

GIOOGE feat. PIETRO FORLEO – Nel sangue

Tracce di venti anni prima ritrovate e riarrangiate da Giovanni Giooge Cretì che con l’aiuto del batterista Pietro Forleo firma il suo ottavo album. Sette brani autografi e una riuscita e sentita cover di “Povera patria” di Battiato. Il tratto è quasi esclusivamente acustico, le canzoni hanno un tratto aspro, spontaneo e diretto, rendendo l’album, come sempre è stato anche nelle precedenti prove, interessante e sincero.

JUNE 1974 – Please destroy me

Prosegue il lungo cammino dell’iper prolifica creatura di Federico Romano che si muove a 360 gradi nello scibile della musica, senza paletti o sentieri prestabiliti. In questo nuovo lavoro si affida al mondo del metal più estremo, in chiave strumentale, ospitando dodici eccellenze dell’ambito con membri di Death, Sadist, Cradle Of Filth, Antropofagus, Therion tra i tanti. Brani potentissimi, suonati con grande cura, espressività e capacità. Un gioiello per gli appassionati.

IL SINDACATO DEL SOGNO – s/t

Francesco Zaio, già attivo con Crapping Dogs e Fenomeni, si dedica a un progetto solista molto suggestivo e particolare: coverizzare in italiano una serie di brani dei Dream Syndicate (con tanto di plauso e approvazione del leader Steve Wynn). Aiutato da Silvano Meneghelli, l’album scorre veloce, gradevole, malinconico e con un risultato di grande efficacia. Idea originale e progetto riuscito.

https://1q84tapes.bandcamp.com/album/il-sindacato-del-sogno-il-sindacato-del-sogno

MICHELE MARINI ORGANICTRIO – Flash

Un elegante e raffinato album in cui sapori jazz e fusion si accostano con sapienza, espressività, gusto, con l’aggiunta di una tecnica esecutiva di primo livello. I brani hanno un mood molto soft e rilassato, avvolgente e cool, godibili e di perfetta fruizione. I cultori di questo ambito sonoro avranno di che goderne.

MINIMO VITALE – Minimovitale

L’esordio della band aostana risente palesemente del precedente retaggio di tribute band ai Massimo Volume, dai quali attingono stile e approccio. Ma riescono sorprendentemente a dare una pennellata di originalità ai sette brani autografi (avvicinandosi spesso a un altro pilastro della scena italiana, il Teatro degli Orrori), peraltro suonati benissimo e altrettanto bene interpretati vocalmente. I fan di questo filone ne resteranno affascinati.

ANDREA MIRO’ – Camere con vista

A volte per alcuni artisti non c’è bisogno di perdersi in presentazioni articolate perché è il curriculum stesso a parlarci: polistrumentista, autrice, produttrice, cantante con otto dischi all’attivo, pubblicati tra il 2000 e il 2016 e dulcis in fundo le molteplici esperienze al Festival di Sanremo con 4 partecipazioni da big in gara e svariate direzioni d’orchestra con artisti del calibro di Enrico Ruggeri o Nina Zilli, tanto per citarne un paio. Tutto questo è Andrea Mirò, che esce con una raccolta di 38 brani, un doppio cofanetto contenente le greatest hits che hanno segnato 20 anni di carriera dell’artista, tra cui featuring di altissimo livello come Neri Marcorè e Dargen d’Amico. L’obiettivo di questo progetto è mostrare l’incredibile diversità dei suoi lavori musicali e non solo, e personalmente ci è riuscita pienamente. Una produzione completa e fine che consolida la sua caratura artistica e permette anche ai millennials come me (quando lei iniziava la sua carriera dovevamo ancora nascere o eravamo troppo piccoli per poterla apprezzare) di conoscerla in fondo ed arricchirsi di conoscenze musicali nel proprio bagaglio. Aggettivo per definire il tutto: classico, da considerarsi nella migliore accezione possibile!

MR. FA & RAMINGO – Epigment

Un esordio molto maturo, coraggioso e di alto spessore rispetto all’abituale media della produzione in ambito rap/hip hop/r’n’b, perimetro in cui si muove il duo pugliese. Ma che sa attingere anche da altri riferimenti come ad esempio influenze mediterranee e rap old school, confezionando un ep interessante e stimolante.

NEBBIA – Altrove

Matteo Bonavitacola in arte Nebbia, accompagnato da Giuseppe Comaianni alle tastiere e Federico Cella alla batteria, si immerge in un sound cantautorale che guarda a livell osonoro agli anni ottanta della new wave italiana, non lontano dall’estetica artistica di Federico Fiumani e i Diaframma, i Moda di Andrea Chimenti ma anche BluVertigo e Viridanse. In attesa di sviluppi futuri, promosso a pieni voti.

CLAUDIO ORFEI – My wonderland

Affascinante concept album, composto da dieci tracce inedite, che racconta di un viaggio intorno al mondo, tra realtà e fantasia. Musicalmente eclettico, spazia da canzone d’autore a pennellate jazz, brani orchestrali, musica latina, chanson francaise e tanto altro. Un lavoro coraggioso, colto, curatissimo e molto personale, di grande caratura artistica.

PDRAZZ – Ambactia

Cantante e polistrumentista, alle spalle una lunga attività in diversi gruppi musicali, ora all’esordio con un nuovo progetto, esplicitato in un breve ep di quattro brani. Un condensato di influenze che attingono in primis dalla musica latino americana ma che si fondono con il nuovo cantautorato italiano e con un’attitudine Tom Waits/Vinicio Capossela che rende il tutto molto personale e intrigante. Si avverte lo spirito di ricerca e la volontà di creare qualcosa di nuovo e originale. E la strada intrapresa è più che buona.

PITCHTORCH – I can see the light from here

Trio formato da elementi di The Gutbuckets, Guano Padano e The Vickers, con un album di grande e semplice bellezza, percorrendo i sentieri americani di Dream Syndicate e R.E.M. Registrato in presa diretta, riproduce il mood perfetto per queste sonorità genuine e spontanee, puro folk rock, intenso e diretto. Un album al limite dell’eccellenza.

CRISTIANO PUCCI – Madness in heaven

L’artista toscano, residente a Londra, si immerge in un calderone psichedelico che guarda ai Beatles e al Lennon solista ma anche alle atmosfere care ai Verdena di “Wow”. I cinque brani dell’ep sono crudi e selvaggi, con uno spirito di fondo lo-fi, eseguiti con la giusta attitudine e con grande creatività.

RIGOLO’ – Aliante

Il quinto album della band romagnola li coglie nella piena maturità artistica con canzoni ben strutturate, ricercate, dagli arrangiamenti semplici ma efficaci e riusciti. Il sound si muove in un ambito alt pop rock con elementi post wave, post rock e folk. A tratti si arriva dalle parti degli Arcade Fire, altre dei REM e Belle and Sabastian ma c’è tanto altro. Una garanzia.

SAMIA – Cadiamo a pezzi

Progetto d’esordio di Samia, giovane cantautrice romana di origini yemenite e somale, che risulta subito molto chiaro tematicamente. Si tratta di un lavoro introspettivo in cui l’artista ci mostra tutti i suoi lati, anche quelli più intimi e personali. Melodie più moderne e che strizzano l’occhio al mondo dell’hip-hop accompagnano la sua particolare (ma potente) e duttile voce, che passa da ritornelli pop a strofe rap, con l’aggiunta di un pizzico di “aggressività” nei testi che li rende spesso crudi e definisce i tratti distintivi dell’artista. Interessante il lavoro sulle parole che arrivano subito al primo ascolto, con un prodotto abbastanza vario musicalmente.

LUCA SCHERANI – Everything’s changing

L’artista genovese, membro de La Coscienza di Zeno, torna con il terzo album solista, cimentandosi con un lavoro prevalentemente strumentale e imperniato su composizioni di musica classica, sinfonica, persino lirica. Ma conservando il tratto caratteristico della sua innata anima prog e jazz rock. Molto interessante, ambizioso e stimolante.

SENZABENZA – Pop Punk Dilemma

La storica punk band di Latina raggiunge il traguardo del decimo album in una carriera ormai trentennale, con un lavoro che ne conferma lo spessore di ampio respiro internazionale acquisito da tempo. Punk rock, ai confini con l’hardcore ma che assimila, come tradizione, melodie di sapore 60’s, brani psych rock (“St.George”) alla XTC ma anche ritmi ska in levare (“Money, drugs and girls”) e una ballata finale vaudeville di gusto Kinks (“Never ending sunday”). Un altro grandissimo album.

LEON SETI – Grimoire

Ha un visione sperimentale, all’insegna di una approfondita ricerca su melodie pop, il secondo album di Leon Seti. Elettronica, canzone d’autore di respiro internazionale, afflati dance e R’n’B, un’anima folk (che riporta alla menta la solennità ariosa di Enya) e un’impostazione compositiva molto lirica. Un approccio artistico personale e coraggioso, ben riuscito e interessante.

IL SILENZIO DELLE VERGINI – La chiave di Berenice

L’esordio del quartetto veronese (che si avvale della presenza di Ambro, componente del collaudato e prestigioso collettivo folk-rock C+C=Maxigross) è un eccellente condensato di influenze che attingono da moderna psichedelia, funk, elettronica, frullati con inventiva e personalità. L’album scorre all’insegna della creatività, arricchito da una notevole cura per suoni e arrangiamenti e si arrampica alle soglie dell’eccellenza.

TANZOS – Win fight dream lose

Il nuovo lavoro del cantautore austriaco è un ep di cinque brani caratterizzati da un sound potente e magniloquente di matrice pop rock ma che indulge non di rado in suggestioni care al Bowie degli anni Ottanta. Eccellente produzione, brani accattivanti ricchi di personalità e creatività. Ottimo.

TRUE BLUES BAND – TBB & Friends

A dieci anni dall’uscita su Cd la True Blues Band ne rende disponibile l’ascolto su streaming, confermando la validità e la freschezza di un sound senza tempo, ancorato alle classiche radici blues e rhythm and blues, suonato con perizia e grande conoscenza della materia. Ottimo per i cultori del genere.

THEVERSO – Futuro vintage

Terzo album per il cantautore romano che si muove a suo agio in un contesto pop rock molto fruibile e accattivante, che non disdegna cenni al brit pop degli Oasis (vedi la coinvolgente “L’universo” in particolare) soprattutto a livello compositivo. Ottime anche le incursioni in atmosfere pop punk e in quelle più affini al classico cantautorato.

 

SINGOLI (a cura di Giacomo Debé)

AI! – Blu

Brano d’esordio per  Ai!, progetto che spazierà tra generi diversi (dal desert rock al jazz), con il singolo “Blu”, che anticipa l’album in uscita a marzo 2023. Per la sua grande versatilità e duttilità possiamo ipotizzare una divisione del pezzo in tre atti. Il primo atto introduce l’ascoltatore ad un mondo sonoro interamente strumentale, composto da un delicato equilibrio fra rock e jazz. Il secondo atto è avvolto dalla voce del frontman Luca Fattori che, attraverso poche battute, cuce un testo onirico su un canto che parte da influenze anni ’70 ma si espande con echi progressive. Il terzo atto completa e chiude il brano, tornando sulla struttura sonora iniziale ma arricchendola di brevi tessiture dal sapore psichedelico che rappresentano quelle “profondità prive di gravità” citate nel singolo. i tre componenti del collettivo sono Gabriele Ciampichetti, Stefano Orzes e il già citato Luca Fattori, e sembra che questo progetto possa funzionare a giudicare dal debutto.

AL VERDE – Numeri primi

“Numeri primi” è il nuovo singolo di Al Verde, alias Enrico Acciani, giovane cantautore e regista cinematografico classe 1994. Si tratta di un brano dalle sonorità prevalentemente indie e rhythm and blues, ma che trova maggiore giustizia nel termine “chill-pop”, in quanto si tratta di tematiche leggere e giovani in chiave indie-pop. L’artista sicuramente si rifà a Willie Peyote, di cui ha aperto una data live suonando prima di lui nel 2019, sia per l’interessante lavoro sui giochi di parole che per le melodie spesso scanzonate ma sempre estremamente orecchiabili. Se dovesse continuare così sarà in grado di ritagliarsi il suo discreto spazio nella scena indie italiana.

ASTERIA – Afterparty

Avere solamente due singoli all’attivo ma aver già superato il milione di streaming e aver ottenuto un posto in importanti playlist editoriali su Spotify è il biglietto da visita della giovane Asteria per annunciare il suo nuovo pezzo “Afterparty”. L’immaginario proposto dall’artista rimane in linea con il titolo che ci mostra una scena di dopo festa, in cui tutti i pensieri, che abbiamo provato a dimenticare affogandoli nel divertimento, ritornano inesorabili in un flusso di coscienza che ci porta a pensare che sia un processo ciclico: penso, mi diverto e dimentico, mi ricordo e ci penso di nuovo e così da capo. Ne risulta fuori un prodotto elegante e commerciale, grazie anche alle melodie create dalla collaborazione con il producer Simon Says, già al lavoro con artisti come Steve Aoki, Benni Benassi, Merk and Kremont, Mengoni, Rkomi, Gaia e La Rappresentante di Lista. Da ballare, da party!

ALE BASCIANO e GINEVRA LAMBORGHINI – I see you

Presentato in grande anteprima il 19 dicembre con esibizione al GF Vip, il nuovo singolo di Ale Basciano e Ginevra Lamborghini entra ufficialmente in rotazione radiofonica. Si presenta fin da subito come un pezzo elettronico e ambient-house che sicuramente si avrà il piacere di sentire spesso nei locali italiani. Il rimando all’estate è legittimo per il mood leggero e scacciapensieri che ci lascia, ritornello in inglese decisamente “catchy” accompagnato da una breve strofa in italiano che completa il brano. Non è per tutti ma fa ballare tutti.

BLAKE EL DIABLO – Troppo x me

Dopo gli oltre 20 milioni di streaming per “Odi et Amo”, il rapper saronnese classe 2000 Blake el Diablo esce con il suo nuovo singolo “Troppo x me”. L’obiettivo in partenza era quello di rispettare le buone aspettative che il pubblico si era creato dopo il suo esordio, e possiamo assolutamente dire che ce l’abbia fatta. Anzi, è riuscito anche a farci vedere un nuovo lato di sè con un brano prevalentemente drill che si discosta dallo stile più classico e pop su cui si è soffermato nel recente passato. Una certa somiglianza e continuità la si nota invece nelle tematiche del pezzo, che ruota attorno ad amore e street life. Ritornello vera gemma della canzone che ricorda sonorità UK contemporanee. Aspettative superate?

BNKR44 – Per non sentire le noia

Associa la parola “promettente” ad un nome di un’artista italiano? Inizio io: bnkr44 (che si pronuncia Bunker44), collettivo toscano di cantanti e produttori nati tutti fra 2000 e 2001. Il nuovo singolo “Per non sentire la noia” è il simbolo di maturazione di un gruppo che è stato capace di svariare tra diversi mondi, dal rap al pop passando per indie, punk ed elettro-dance. Questo pezzo è pop-dance, con una produzione che suggerisce un brano house elettronico ma che si sviluppa più in versione pop molto in stile TheWeeknd, un ritornello veramente azzeccato e un testo che ci racconta una loro identità profonda, con immagini che, seppur create da ragazzi molto giovani, si presentano in modo molto chiaro e riescono a trasmetterci sensazioni e riflessioni oltre al semplice ascolto. Se il 2022 è stato l’anno della loro vera scoperta al grande pubblico, il 2023 prospetta grandi cose per loro, e noi siamo curiosi di ascoltare altre hit come queste!

BSM – Ansia

Autobiografia sofferta: così possiamo etichettare il nuovo brano del giovane rapper BSM. Nonostante i suoi soli 20 anni di vita vissuta fio ad ora, l’artista riesce a ripercorrere la sua vita nel modo più diretto possibile, mostrandoci quanto abbia sofferto in situazioni non semplici da affrontare. Ma lui l’ha fatto con apprezzabile forza di volontà e una grande grinta che ritroviamo anche nella sua voce. Testo molto personale accompagnato da un classico beat rap che non vuole rischiare di strafare. Interessante e determinato.

CHAPO – A la une

Chapo, giovane rapper di Milano, esce con il nuovo singolo “A’ la une”. Mood e sonorità totalmente francesi si abbinano in modo perfetto alla sua voce delicata, formando una combinazione interessante e su cui si può sicuramente lavorare. Il brano tratta il tema della provincia, in questo caso quella milanese, e delle poche possibilità  che offra ad un ragazzo giovane come lui di ampliare i propri orizzonti. Nonostante siano tematiche che abbiamo già sentito forse anche troppe volte, in questo ragazzo traspare una speranza sincera di voler far qualcosa per cambiare la sua situazione e fa sì che il tutto non finisca per risultare noioso. Talentuoso e grintoso ma da una voce delicata che sicuramente ci sorprenderà in futuro.

COCCIGLIA – La mia giostra

Cocciglia, cantautore già premiato con la targa “La Repubblica” dopo essere arrivato tra gli 8 finalisti del “premio De Andrè 2022”, esce con un nuovo singolo dalle sonorità elettro-pop e dalle sfumature dance, che fin dal primo ascolto risulta molto orecchiabile e ballabile. Caratteristica più lampante è il contrasto fra la voglia di ballare suggerita dalla melodia e le tematiche importanti e d’attualità trattate dall’artista, prevalentemente a sfondo politico e di sensibilizzazione sociale. Una satira verso “i poteri forti” che mostra tutta la sua ironia e allo stesso tempo il suo impegno artistico. Interessante e molto inquadrato.

DANJLO – Nella testa dello scemo

Danjlo, pseudonimo di Danilo Turco, può essere definito come un tuttofare dell’ambito musicale, in quanto si definisce artisticamente come cantante, produttore, autore, compositore, sound designer e regista. Ha iniziato precocemente la sua carriera lavorando per creator come The Jackal, passando successivamente per collaborazioni di vario tipo con Almamegretta, Frank Matano e Cirque du Soleil. Nel suo ultimo lavoro, suonato live per la prima volta durante l’esibizione del 19 gennaio 2023 allo storico Auditorium Novecento di Napoli, Danjlo sprigiona tutta la sua carica in un pezzo che definisce e segue la linea dell’album su cui sta lavorando. Un brano rock senza fronzoli, un’aggressività musicale interessante che lo presenta come una personalità forte e spiccata che saprà farsi spazio nella musica italiana anche grazie al buon curriculum che già ha alle spalle.

DIGITAL ASTRO – Blockbaby

Se il genere drill è diffuso in tutto il mondo già da qualche anno, un suo sottogenere conosciuto come Jersey drill, che prende il nome dalla sua origine negli anni ’80 in New Jersey e caratterizzato prevalentemente da bassi pesanti, ancora non ha raggiunto il pubblico mondiale nonostante molti artisti di calibro internazionale stiano cominciando a sperimentare anche questa nuova wave. In Italia ci ha pensato Digital Astro, giovane ragazzo classe 2000 nato ad Acireale da genitori marocchini, che con l’uscita del singolo “Blockbaby” ha deciso di fare conoscere ai suoi fan e all’Italia intera questa realtà che sta prendendo sempre più piede. La potenza dei bassi, accompagnati da una produzione che non riesce a far stare fermo chi l’ascolta, si unisce alla voce del ragazzo che sembra muoversi sulla base come veri e propri passi di ballo. Testo breve ma orecchiabile e catchy, ottimo lavoro di un ragazzo che già dal 2020 è sotto etichetta dell’amico e mentore Ghali (che lo ha inserito tra l’altro nel suo ultimo album con il brano “Peter Parker”). Personalmente, una di quelle canzoni che canticchio tutti i giorni e tra quelle che mi sono piaciute di più nell’ultimo anno.

DR.LITTLE – A cosa serve

Dr. Little esce con il suo nuovo singolo “A cosa serve”, una ventata di felicità in un panorama musicale che spesso ripropone costantemente una tristezza esistenziale trita e ritrita. Fondamenta puramente indie con influenze pop come tratti caratteristici del brano, una voce che trasmette allegria e che si rende davvero un fit perfetto per la produzione musicale proposta. Il testo è un insieme di domande che il ragazzo pone a stesso e agli altri sull’utilità delle cose che ci circondano e degli atteggiamenti che abbiamo, spesso senza risposta o con una risposta che suggerirebbe un comportamento totalmente diverso dal nostro. L’artista sembra voler far riflettere tutti sul senso che diamo alle cose, un’esortazione forse ad essere più sé stessi e a levarsi le maschere che la società da sempre impone. Una canzone che personalmente mi ha fatto molto sorridere e stare bene, il modo perfetto per veicolare un messaggio che ho recepito in pieno.

EMA DOOR – Psico

Ema Door, alias Emanuele Porta, classe 1998 nato e cresciuto (anche musicalmente) a Torino, esce con un nuovo pezzo che riesce a mixare il suo flow grintoso e uno storytelling introspettivo di un passato recente molto difficile fatto di quarantene e reclusioni che lo hanno portato alla dannazione. La firma di un artista esperto e importante nel rap game italiano come Inoki non fa altro che alzare di livello la traccia, rendendoci partecipi di questo dualismo hip-hop spinto al massimo della credibilità street da un testo che sembra uniformarsi con un periodo d’oro del genere in Italia, i primi anni 2000. E quando anche le nuove leve riprendono stilisticamente quel filone, viene automatico porsi una domanda: che sia indice di un ritorno del rap nella scena italiana?

ESSESSE – Tempo

Rap sentimentale o trap conscious? Difficile definire il genere di questo brano che un genere vero e proprio non lo ha. L’artista foggiano classe 2000 Esse Esse esce con il suo nuovo singolo “Tempo” per cercare di dare seguito a quello che di buono, nonostante la breve carriera, ha già fatto vedere al pubblico. Abituato a svariare musicalmente fra mondi diversi, il ragazzo percorre un vero e proprio viaggio nella sua memoria personale, dall’infanzia fino ad un presente che spesso si rivela amaro, pieno di sofferenza e buio, ma che con la sua determinazione riesce a ribaltare in positivo, grazie anche alla dea musica di cui si serve come valvola di sfogo. Perfetta dimostrazione di come da un passato difficile, quasi impossibile, a volte si riesca a tirare fuori il meglio come artista poiché traspare una sincerità e un’urgenza che non tutti hanno.

FLORIDI – Vegan Food

Dopo “Università”, brano che racconta in modo semplice ma estremamente lucido il senso di l’incertezza e le insicurezze all’interno di una relazione instabile, Floridi esce con “Vegan food”, un nuovo singolo dal sapore malinconico ma comunque perfetto per scaldare dal gelo dell’inverno con il tepore del suo sound pop, essenziale ma avvolgente. Ritmi inizialmente lenti ma che incalzano lungo il brano che sembra compiere un vero e proprio percorso sia melodico che di storytelling. Promessa indie che ricorda molto artisti come Calcutta e Coez. Buone premesse che si spera vengano sviluppate nei brani futuri.

FLORILEGIO – Non ci capiamo più

Giovane polistrumentista e cantautore di Ancona ma da qualche anno stabilito a Bologna, Florilegio esce con il suo nuovo singolo “Non ci capiamo più”. L’artista propone una traccia fondamentalmente pop ma che ha grandi influenze indie e qualche tratto rock, in cui riflette sul tema del non essere capiti: è difficile esprimersi al meglio in modo da essere compresi da chi ci circonda, e a volte anche farlo nel miglior modo possibile non assicura un risultato positivo. Un concetto profondo e pensato, che va completamente in contrasto con il flow catchty e apparentemente allegro della traccia, ed è proprio questo che la rende particolare. Ritornello da big Sanremese e un’ottima produzione rendono questo pezzo un’interessante introduzione ad un futuro album, che non vediamo l’ora di ascoltare.

FRESHMULA – Just wanna rock RMX

Cavalcare a livello nazionale la scia del successo di un tormentone mondiale come Just Wanna Rock di Lil Uzi Vert utilizzandone gentilmente la base senza sfigurare pubblicamente era un compito difficile. FreshMula, giovane artista italo-senegalese nato a Bergamo nel 1998, sembra alzare il livello con un pezzo molto sperimentale sia per flow e testi, con una maggior cura nel renderlo orecchiabile piuttosto che ben scritto, sia per scelta dei featuring, con artisti emergenti come Rooc Lee e Buebos che entrano benissimo nella sceneggiatura del pezzo creata dall’artista bergamasco. Il tutto è giustamente accompagnato da un videoclip che si ispira a quello della canzone remixata, con scene di concerti degli artisti in questione che si scatenano con la folla proprio come fa l’artista di Philadelphia in quel delle strade di New York. Un ottimo omaggio che riesce a rendere onore all’originale  e allo stesso tempo valorizzare nel  modo migliore le qualità di FreshMula e della wave che vuole fare conoscere alla penisola intera.

Date un’occhiata al video su YouTube al link: https://youtu.be/ZWjrrMK2viE

FULMINACCI – Tutto inutile

Per gli appassionati del genere è considerato una promessa solida che deve confermarsi per entrare in un’élite di artisti che dominano da anni il panorama indie in Italia. E sembra che, in attesa dell’album, canzone dopo canzone stia anche facendo qualcosa in più di dare una semplice conferma. L’artista romano classe 1997 esce con un singolo che stupisce tutti, riflettendo paradossalmente sul perché a volte riflettiamo troppo e ci lamentiamo di qualcosa su cui non dovremmo troppo stare a scervellarci. Significato profondo e un “think positive” che non sentiamo spesso, accompagnato dalla sua solita penna molto ironica che fa convivere emozioni contrastanti, sempre con un sorriso stampato sulla faccia. Siamo tutti avvisati: il 2023 sarà la sua consacrazione.

GSLIME & YNGPERE – Money man

L’artista classe 2003 Gslime e il suo collaboratore e produttore classe 2005 Yngpere, formano un duo dal core giovanissimo che prova ad entrare con decisione nel panorama ormai vastissimo della trap italiana. Dopo anni di provini e sperimentazione sfociate nell’EP “Low Budget”, i due artisti dalla provincia di Lecco escono con la loro prima traccia del 2023: “Money man” è un pezzo che per certi versi tende a distaccarsi dalla scena trap del nostro paese per avvicinarsi invece a un mood tipico della wave USA, con autotune e riverberi a rimarcare l’appartenenza a questo filone. Lo slang utilizzato nel testo non fa altro che sostenere la tesi appena espressa. Un prodotto diverso che ha bisogno di tanto lavoro e dedizione per riuscire ad emergere con preponderanza. L’età è dalla loro parte.

IOSONOTOMMI – Ho finito le canzoni

“Ho finito le canzoni” è il nuovo singolo di iosonotommi, cantautore toscano cresciuto a Livorno. Si tratta di un pezzo d’amore, racconto di chi decide di dire basta ad un tira e molla per proseguire sulla propria strada, con tutte le sofferenze che questa scelta si può portare dietro. L’artista si gioca anche la carta dell’ironia per trarre le conclusioni alla situazione di cui parla nel brano: il ragazzo dice di aver finito le canzoni proprio come in amore ha finito la pazienza, in quanto si dice stanco di dare senza ricambio da parte dell’altra persona. Le sonorità del pezzo sono principalmente pop-punk, con influenze di cantautorato moderno e con un retrogusto vintage che va ad arricchire e dare forma al tutto. Amore e musica non finiscono mai di andare mano per mano.

KYUNOS – Artemis

Sonorità chillpop e una voce grezza ma sincera si mischiano in Artemis, il nuovo singolo di Kyunos. L’artista spiega come il titolo non sia una scelta casuale, bensì un vero e proprio rimando all’antichità: come le giovani donne pregavano la dea Artemide quando si perdevano nei boschi, l’artista spiega come il perdersi nei meandri della propria anima sia un problema normale e contemporaneo, in un presente sempre più incerto e offuscato. Da notare l’importante lavoro sulla produzione musicale e sulle linee vocali. Tutto sommato valutazione positiva.

MACADAMIA – Prendi fiato

Sonorità dream pop e influenze indie caratterizzano il nuovo brano dei Macadamia, collettivo nato nel 2021 che si è mostrato sin da subito notevole per la duttilità e la versatilità fra un brano e l’altro. “Prendi fiato” è un vero e proprio motto che la band vuole lanciare in un presente in cui i ritmi frenetici della vita ci costringono ad andare sempre più veloce, senza fermarci per riflettere su noi stessi e sul mondo che ci circonda. Il brano rappresenta un vero e proprio viaggio ideologico che il gruppo vuole portare avanti, con le consuete note spiccatamente pop che li caratterizzano e quel tocco di psycho che li rende ormai unici nel panorama emergenti. Esecuzione strumentale magistrale ed eleganza vocale degna di nota della cantante Alessandra Guidotti rendono il prodotto di qualità. Azzeccate anche le linee vocali che valorizzano l’espressività del testo. Ineccepibili.

MADMARS – F*ck love

L’amore si sa, spesso trasmette così tante emozioni,  in questo caso negative, da far star male così tanto da passare notti insonni alla ricerca di una soluzione. Questo è lo scenario che sembra proporre MadMars, ragazza talentuosa che sembra mixare un lato più sentimentale con sonorità classiche del pop ad una grinta e un flow caratteristici di quella che possiamo definire soul-trap. Ottima scelta delle parole che sembrano colpire come pugni dritti allo stomaco, racconto di una relazione che fa tanto male da far preferire alla diretta interessata un addio piuttosto che una continua attesa. Buon prodotto, “confezionato” con un tocco in più da Paco6x, già produttore del disco di platino “A verità” di Rocco Hunt.

I MERCOLEDI’ – Fammi volare

I Mercoledì, band pop rock nata nel 2020 e che sta lavorando da ormai tre anni su brani inediti e sull’album “Maschere” pubblicato nel 2022, esce con il nuovo singolo “Fammi volare”. Il brano è uno storytelling di una ragazza e della sua vita difficile, dal rapporto sofferto con il padre alla ricerca di un’evasione che non riuscirà a soddisfare se non nella sua fantasia, in cui immagina un mondo utopico, senza dolori ma solo libertà e felicità. Un estraniamento dalla realtà e dalla propria persona cantato profondamente e intensamente dalla voce della band, Luca Allegretti, che ci fa immedesimare fino alla fine nella situazione in cui si trova la protagonista della canzone. Piacevole e molte adeguato il cantato. Qualitativo il suonato. Un prodotto complessivamente ben eseguito.

PAUZ – Cocktail

Un ritorno all’hip-hop che insieme a melodie R&B vanno ad assemblare “Cocktail”, il nuovo singolo di Pauz, rapper sardo fresco vincitore della quarta edizione di JazzAlguerMediterrani (il contest giovanile della rassegna JazzAlguer). Situazioni amorose spiacevoli sono la cornice del pezzo, con il tema della ricerca dell’amore e del rifiuto che viene preso per modo di dire filosoficamente dal ragazzo, che con ironia e ritmi incalzanti ci fa sorridere e ballare quasi facendoci dimenticare della negatività su cui si basa il pezzo. Molti richiami a metriche rap della vecchia guardia lo rendono un pezzo alternativo al rap contemporaneo, il tutto chiuso con la ciliegina sulla torta dall’intervento vocale di Irene Sotgiu, da anni corista dell’artista sardo. Hit.

PIUMO – Garage Hotel

Quando nasci in un paesino con meno di 5000 abitanti spesso è difficile sfondare nel mondo della musica. Sono però queste situazioni che solitamente però ti motivano ad avere quella fame in più che ad alcuni manca. Con il suo ultimo singolo “Garage Hotel”, il giovane classe 2003 Piumo, già sotto etichetta Orangle Records, ci mostra artisticamente un nuovo lato di sé con un brano garage trap caratterizzato da cassa dritta e tanto flow. L’appartenenza al contesto di strada o di provincia e il costante rapporto che accomuna chi la vive quotidianamente sono i temi principali del pezzo che si presenta come un inno positivo alla fratellanza. Metriche rap abbinate ad un flow che si avvicina stilisticamente di più invece ad artisti della scena trap internazionale come Morad, JUL o il nostro connazionale Rhove. Una partenza ottima che non farà attendere molto per arricchirsi: è in uscita il 27 gennaio infatti il nuovo singolo, per saperne di più sul titolo o su spoiler del brano rimanete connessi sul suo profilo Instagram.

Link al videoclip (nel quale fra l’altro potreste, per vostra sfortuna, vedermi sullo sfondo come comparsa…) di “Garage Hotel”: https://youtu.be/Ei1PBfxH_xY

PIUMO – Non parliamo da un po’

Quando Charlie Puth il 24 maggio 2016 si apprestava a far uscire questa hit che ha stabilito record di visualizzazioni in tutto il mondo, Piumo aveva 13 anni e probabilmente la avrà canticchiata come tutti abbiamo fatto e tutt’ora facciamo. Proprio dal sample del ritornello di questa canzone nasce l’idea del ragazzo, un remix drill delle strofe e del ritornello (che si può notare come riprenda le parole dell’originale “We don’t talk anymore” traducendo in italiano in “Non parliamo da un po’”). La combinazione tra base e voce è molto interessante e sembra si muovano davvero assieme nell’orecchio di chi la ascolta, uno “slide” sul beat che risulta piacevole e ben prodotto. Buono il lavoro sulle parole che trattano di una storia d’amore finita e una lontananza che porta a non sentirsi per tanto tempo. Una riflessione sull’andare avanti, senza fermarsi a pensarci anche se a volte sembra quasi impossibile. Hitmaker.

ROCCIA – Labbra di sale

Produzione indie rock, strofe che si avvicinano più al rap e ritornelli con alta orecchiabilità tipici del pop. Un crossover totale per Roccia nel suo nuovo singolo “Labbra di sale”, che tratta il tema dell’amore in un senso più riflessivo che passionale. Il momento del bacio viene accostato all’immersione in mare: se all’inizio sembra dolce, appena dopo, come quando ci si immerge si sente il salato dell’acqua marina, si prova una sensazione opposta quando il bacio finisce, come se lasciasse un vuoto, un sapore strano. Ritmi buoni e flow interessante per la sua unicità rispetto a gran parte della scena contemporanea. Un invito dell’artista a scegliere bene le proprie relazioni, perché quando si desidera tanto fortemente una cosa è molto probabile che quest’ultima finisca male.

SETA – Delorean

Reduce dal successo di “Tarantola”, singolo che ha affascinato pubblico e critica per le intense sonorità creepy-pop, Seta esce con una traccia che ci stupisce con una melodia chill e delicata su cui l’artista racconta il suo vissuto e si apre con l’ascoltatore. La traccia sfocia in un genere indie moderno ed elettronico che ci ricorda un mix di artisti come PSICOLOGI o Cosmo. Testo cupo e malinconico, che racconta la condizione di solitudine e i pensieri che velocemente si muovono nella nostra testa, rende il brano molto introspettivo e autoriflessivo. Produzione molto interessante di Indako completa un lavoro in generale elegante e godibile.

STRATI – I miei occhi

Singolo di debutto per il giovane cantautore catanese classe 2003 Gabriele Privitera, in arte Strati. Dopo gli ascolti ricevuti per i vari pezzi pubblicati su SoundCloud ma soprattutto dopo l’esperienza ai casting di XFactor 2022, l’artista pubblica “I miei occhi”, segnando ufficialmente l’inizio della sua carriera. Indie con influenze rock “overseas”, il brano tratta il tema dell’amore ai nostri tempi e delle sue conseguenze, che assieme a problemi famigliari, in cui i giovani spesso incappano, vanno ad abbattersi come una tempesta sull’animo del ragazzo, che però riesce a mantenere pura e non scalfita la sua vera essenza, i suoi occhi. Ritornello orecchiabilissimo con linee melodiche interessanti e arrangiamenti adeguati. Promettente e con una grande penna.

WEID – Blu

Vi è mai capitato di ascoltare un brano (o un album in questo caso) e immaginarvi un colore nella testa a cui lo associate istantaneamente? Beh, a me più di una volta! La cosa incredibile in questo caso è però che l’artista ha completamente azzeccato il titolo dell’album (forse casualmente ma sto chiaramente cercando di non pensare a questa eventualità) chiamandolo proprio come il colore a cui ho pensato: blu, che trasmette pace, serenità, tranquillità. Proprio come fa questo EP di WEID, giovane artista classe ’99 dalla provincia di Torino, con tracce che ti fanno completamente immergere nel suo mondo, con sonorità chill pop, una voce soave che scivola sulle basi prodotte ad hoc per il suo cantato. Ottime linee melodiche e vocali, azzeccato l’ordine di ascolto di 4 brani che però appaiono perfetti e appaganti, rendendolo un percorso musicale piacevole. Il ragazzo ha tante potenzialità e sembra maturo, inquadrato e con una penna molto particolare.

 

VIDEO

ADRANE’ – La petite mort, FERNANDO ALBA – Il sole e la luna, ALCALA’ – Total black, APOLLO QUATTRO – Temporale bipolare, ASSALTI FRONTALI – Courage, FRANCESCO BACCINI – Navigante di te, DANIELE BATTAGLIA – Just wanna feel you, BMB MUSIC MMXX – Bolla di sapone, VANESSA BISSIRI – L’amore son stagioni, BLUE MOKA – Fill the void, BOSCO SACRO – Fountain of wealth, BOUVIER – Lupi selvaggi, CAMELLINI – Ninnananna, BEATRICE CAMPISI – Angelo verde, LUCA CAPERNA – Ma con te, FABIO CAUCINO – Dipingi l’anima, COMANECI – Hidden place, ANITA COSTA – One isn’t enough, GIUSEPPE CUCE’ – La mia Dea, DANJOLO – Nella testa dello scemo, DEEP TOWN DIVA – Snake bite, DENNY PROJECT – La gente che, DON MARCELLO – Prega un po’ per me, MARCO ELBA – Hit invernale, THE ELEPHANT MAN – Valerine, ERA505 – Barre, ESSESSE – Tempo,  ELENA FAGGI – Dito medio, FRANCESCO FAGGI – Jim Carrey, TIBERIO FERRACANE- Vento di scirocco, DANIELE GATTI – Vale, GIBO – Il tempo delle mele, FRANCESCO GILIOLI – Io e te, GIOVE – ATMO,  GOLD MASS – Flare, HENA – Prossima vita, I GINI PAOLO – Conga su conga, SOFIA JANIS – Soqqadro, K-ANT – Pulsar, KARMA VOYAGE – Shine, KENTO – Non siete fascisti ma, KILL THE PAIN – I do what I do, LA CHIAMATA D’EMERGENZA – Mi perdo, LADY FLAVIA – La mia città, ALESSANDRA LATINO – Sbronzi, LELE – Another love, SILVIA LEONETTI – Alive, ANGELA DAVIS LOCONTE – Reflexo, VALERIA LONGO – Pioggia d’agosto, LOREN – Mondiali FDC, LOS FUOCOS – Twenty, LUK – Numeri, MAGRATHEA – Into Magrathea, MAREA – Nanosecondo, GABRIELE MASALA – Avevamo ragione, MEDELLIN – La più grande, CLAUDIO MELCHIOR – Io sono un gatto, MICHEE – Diglielo tu, MIND ENEMIES – Into the storm, FILIPPO MUSCARITOLI – Magush, MARIELLA NAVA – Alla salute, NIGHTSOON – Sunset, NINFEA – La fine dell’inverno, IGOR NOGAROTTO – D di donne,  NOIR COL – La regola di un secondo, OODAL – Vicino, OSSO SACRO – Pruserpina, PAR TY – Solo io, LEO PARI – Roma Est, LAURA PATERNI – Nettuno, TITO PAVAN – Il mare in fondo ai tuoi occhi, ROBERTO PEZZINI – Amore nucleare, MARIA PIA PIZZOLLA – Il mostro,  POLEMICA – Ammazzerò, ALICE POPOLO – Liev Man, PUNKREAS – Le mani in alto, RECLAME – cena di famiglia, REVMAN – A Rozzano legalità,  RFC – Figlia ribelle, VITO ROMANAZZI – Non so parlarti, UGO ROSSI – Winners, PORFIRIO RUBIROSA – Lussurioso, SAMPAOLO – Bello ma inutile, GIOVANNI SANTESE – Questo amore, SCIARON C – Superwoman, SCURBATS – Coldblooded, SEBAH – Generous man, SEGRETA – Deserto rosso, ERMINIO SINNI e LEO D’ANGELO – Canta cu’mmè, STAIN – The courtyard, STEPHANIE – Finù, STILL IN TIME – Nonno Ferri Blues, STRE – Uscire, THE THREE BLIND MICE – Winter, MATTIA TONI – Ultima chiamata, TOOLBAR – Senna/Bonsai, UNBLASFEMO – Lei é, UNY – Meow, GIOVANNI LUCA VALEA – Colibrì, VALENTE – Radio sky

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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