ROCCO – Pororoca

In un mondo dominato dalle dittature digitali, dove il cittadino medio è stato educato a portare il proprio cervello all’ammasso ed in cui lo scenario culturale è ai minimi storici c’è bisogno di una voce fuori dal coro che si faccia carico di stimolare il pensiero critico della gente.

Il concetto di democrazia diventa di giorno in giorno sempre più vago, minato nelle sue fondamenta dall’onnipresente concetto del politicamente corretto che viene ipocritamente sbandierato con l’occulto scopo di reprimere quei diritti che dichiara di voler proteggere e sostenere.

La linea politica del governo, sia interna che estera, mette a tacere chi si dissocia dalla condotta ufficiale lanciando anatemi terminologici coniati al fine di screditare ridicolizzando chiunque non si riconosca nel pensiero comune imposto dall’alto. In questo scenario alla Orwell c’è chi cerca di far riflettere le persone attraverso l’ironia e la musica. Musica che rivendica in questi tempi programmaticamente frivoli, il suo valore culturale.

Rocco è un artista italiano che attraverso le sue canzoni cerca di svegliare le coscienze dormienti della gente e lo fa con tutto il suo talento di cantautore. Il suo album intitolato CantauNtore è composto di dodici brani in cui l’artista esprime la sua opinione sull’attuale situazione politica, sociale ed internazionale. L’Album è frutto della fortunata collaborazione con l’etichetta italiana Artisti Online e del sodalizio artistico instauratosi con Marco Gatti che ne ha curato gli arrangiamenti e la produzione.

Lo stile di questa raccolta di brani è assolutamente varia, così come la proposta musicale di Rocco. La sua personalità irriverente e intelligentemente polemica è messa al servizio di uno spiccato spirito d’osservazione che gli consente di stigmatizzare con l’ironia le bestialità della moderna e grottesca società dei costumi.

Da un punto di vista musicale l’album che stiamo ascoltando si presenta come una ricchissima miniera di suoni e stili diversi da cui emerge una notevole tecnica strumentale ed uno spiccato gusto per gli arrangiamenti. L’unico filo conduttore tra le tracce è la voce di Rocco che riesce ad affascinare grazie al suo interessante timbro ed alla sua versatilità che gli consente di muoversi agilmente sia negli episodi in cui si abbandona al rappato che in quelli più tradizionalmente lirici.

Come in ogni cantautore che si rispetti uno dei molti punti di forza di Rocco è sicuramente l’uso delle parole. Al di là delle rime, sempre precise e puntuali, quello che colpisce è la scelta dei singoli vocaboli coadiuvati da neologismi originali ed azzeccati che contribuiscono a definire il personale e ricercato vocabolario dell’artista.

Questo disco è un manifesto al libero pensiero e alla libertà di parola che devono essere sempre perseguite, anche e soprattutto quando il messaggio da recapitare diventa scomodo e divisivo. Il lavoro di osservazione della vita di tutti i giorni viene cucito insieme alle notizie di attualità, i fatti di cronaca e un’approfondita analisi delle chiacchiere da Bar.

Tutti questi argomenti confluiscono in questo lavoro in cui emerge l’ironia dal retrogusto amaro che contraddistingue lo spirito del nostro popolo. Come un novello Alberto Sordi, Rocco riesce a farci sorridere ed allo stesso tempo riflettere sulla drammatica situazione che regna non solo in Italia, ma un po’ in tutto il mondo.

Razzismo, Pandemia, Complottismo, Censura, Dittature vere e presunte, il pericoloso dilagare della tecnologia e la preoccupante dipendenza da quest’ultima, sono tutti argomenti che le canzoni di questo album riescono a sdoganare attraverso uno spietato affresco tragicomico dipinto con le pennellate veloci e spietate di un caricaturista satirico che a determinate condizioni non ci sta!

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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