TITOR – Novecentonovantanove

NOVECENTONOVANTANOVE è il terzo singolo (dopo i brani “Je M’Accuse!” e “AL.D.LA”) estratto da L’ULTIMO, il nuovo album di TITOR (INRI). In questo caso il videoclip è però supportato dall’intero testo della canzone.

Gli autori del videoclip sono il gruppo di videomakers torinese Kilofilmetro, già all’opera sul precedente “AL.D.LA”, questa volta è Manuele di Siro ad esserci maggiormente prodigato in visionarie animazioni grafiche costruite sulle suggestive tavole di fotomontaggi creati ad hoc dall’artista e fotografa francese Sarah Bouillaud (già autrice dell’artwork dell’intero disco ed altre produzioni fotografiche relative alla band).

 NOVECENTONOVANTANOVE è tra i brani del disco che hanno ricevuto fin da subito maggior riconoscimento, consenso ed attenzione da parte del pubblico e critica.

NOVECENTONOVANTANOVE è una sorta di preghiera ad un dio non più “misericordioso” anzi, anch’egli facente parte della schiera di coloro che tentano invano di “salvarsi”.

Nel testo del brano sono riconoscibili numerose citazioni estratte da canzoni di un certo tipo di musica italiana, appartenenti al contesto cosidetto “nazionalpopolare”: terreno fertile da cui attingere e sul quale poter spingere ancora più in là il senso della canzone stessa.

La canzone dichiara esplicitamente la “disperazione del presente” e tutto ciò che abbiamo ciecamente “perduto” laddove credvamo invece di aver “trovato”.

Probabilmente “siamo già morti dolcemente”.

Siamo dunque tutti noi i “Novecentonovantanove” rispetto a quel “Uno su mille ce la fa…”

Il testo è stato scritto a Parigi da Sabino Pace (cantante della band) trasferitosi definitivamente in Francia, mentre la musica è stata scritta e poi arrangiata in Italia, con base a Torino, dal resto della band (Sandro Serra, Francesco Vittori e Giuseppe Azzariti). Ospite alla voce e cori nel brano, la talentuosa e “storica” cantante torinese, già militante in diverse bands dell’undergound torinese degli anni ’90 e 2000 ed attualmente vocalist per Blue Daville e Spareparts: Lucia Mastrorosa. Così come per Lucia, l’album vede infatti la presenza di ospiti appartenenti alla scena underground torinese, fortemente voluti dalla band, su diversi brani, in nome di una reale stima umana ed artistica.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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