LUM – From a cold valley
I sei brani dell’ep prendono spunto da matrici stoner e post punk (soprattutto ritmicamente), sviluppandosi poi in strade sonore che attingono anche da rock blues e pennellate psichedeliche.
I sei brani dell’ep prendono spunto da matrici stoner e post punk (soprattutto ritmicamente), sviluppandosi poi in strade sonore che attingono anche da rock blues e pennellate psichedeliche.
Un mix di psichedelia acida, stoner, space rock, tutto rigorosamente strumentale e mutuato da lunghe jam sessions in sala prove.
L’eclettico polistrumentista che spazia senza difficoltà tra psichedelia (dagli Stones tardo Sixties ai primi Tame Impala), rock, grunge, sperimentazione, in un caleidoscopio di suoni e riferimenti più svariati.
Gli otto brani sono lunghi mantra cerebrali e ipnotici dall’impronta psichedelica/ avant rock/ kraut rock con momenti ambient.
La band spazia tra le mille anime degli anni Sessanta passando da Beatles a elementi folk, freakbeat, spediti pop beat.
Ispirazione psichedelica, a cavallo tra Sessanta e Settanta ma che non indulge in revival o nostalgia ma propone un sound attuale e non risparmia qualche occhiata alla post wave anni Ottanta e ad asperità stoner.
FRANK NEVER DIES music is characterized by aggressive atmospheres and melodic dialogue within analog vintage sound of synths and ’70s guitar inspirations.
Un sound oscuro, cupo, dalle volute psichedeliche che attingono dalla lezione primigenia dei Velvet Underground, passano attraverso la dark wave anni Ottanta e approdano a band come Spacemen 3 e i Primal Scream più sperimentali.
Un avvolgente viaggio psichedelico in cui convergono anche elementi indie, folk, pop, rock, shoegaze, Britpop.
L’esordio della band piacentina è un condensato di suggestioni sonore che riportano agli anni Sessanta (beat psichedelico) e agli Ottanta del Paisley Underground (tra Rain Parade e True West).
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