LAYZ – Mille sbagli

“Per il videoclip, volevo una cosa semplice ma di impatto proprio per dare forza ancora di più alla canzone e al testo.” – Spiega Layz – “Le immagini sono state girate alternando una stanza d’albergo e lo studio fotografico del Videomaker Mark Tampone, che ha abbracciato e risaltato ancora di più l’idea che avevo.”

Il rapper Layz, nome d’arte di Lazzaro Zani, dopo il lancio del primo album che porta il suo nome, inizia il 2022 in rime con un nuovo singolo. “Mille sbagli”, disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 14 gennaio, è un brano che ricorre a metafore per raccontare in prima persona un concetto che appartiene a tutti: gli errori. Alcuni di questi nascono per eccessi quotidiani, altri da decisioni non prese per paura, altri ancora dal timore di fare la cosa sbagliata, e a pagare spesso sono le persone a noi più care e più vicine, come i genitori, che l’artista cita nel brano.
Arriva però il momento in cui la vita ci presenta il conto e la cosa più difficile da fare, nella maggior parte dei casi, è chiedere scusa. Spesso è la stessa musica ad avere il potere di esorcizzare il male ed è lì che Layz trova il modo per farlo.

 

La scrittura come mezzo per lasciare andare, permettendo alle parole di scorrere da sole, senza forzarne l’arrivo. Scrivere, per Layz, significa infatti riuscire ad esternare ciò che a parole gli risulta difficile, se non impossibile. Un rimedio che arriva dalla sua capacità di fermarsi e guardarsi dentro per creare un disegno fatto di parole che lo rappresenta in tutto e per tutto.

 

La frase che chiude il brano, “Resterò per sempre qui”, è un manifesto: nonostante gli errori e la giungla quotidiana in cui ci si ritrova, la sua strada l’ha già segnata e non ha intenzione di cambiarla.

 

A livello di sound, con “Mille sbagli”, complice l’utilizzo del pianoforte, Layz esce dalla sua zona di comfort, andando a cercare sonorità morbide e intense che fanno da sfondo alle liriche introspettive del pezzo.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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