ADRIACo – Amati

Amati”, il nuovo singolo di AdriaCo, scritto dallo stesso artista, mixato da Marco Federico di Studio Miriam e masterizzato da Matteo Gabbianelli (kuTso Noise Home). Il videoclip – per la regia di Marco Aquilanti (Nuvole Rapide Produzioni) – è online su Youtube.

“Amati” è una ballad intima e vulnerabile, animata da una nervosa taranta e dal suono ostinato di una sveglia per scuotere dal torpore dell’apatia e della procrastinazione. Il brano risale agli anni universitari, precisamente al 2013.

La quotidianità universitaria regala molta libertà dopo i ritmi alienanti del liceale, ma in questa libertà ci troviamo di fronte a noi stessi, così come siamo, nello specchio. Tanti interrogativi partono proprio da lì, dal momento in cui per la prima volta, senza più l’alibi di uno schema, cominciamo a capire che ciò che siamo dipende da noi e dal modo in cui noi stessi per primi ci percepiamo”, dichiara lo stesso cantautore.

Il tema dello specchio già presente nel primo singolo “Cicatrici” ritorna, ma questa volta a guardarsi negli occhi sono volti che parlano lingue diverse: “L’amore per me stesso è un sentimento che ho dovuto costruire quasi da zero e i lavori sono ancora in corso. In quegli anni portavo con me un bagaglio emotivo molto pesante che non mi permetteva di vivere serenamente e aprirmi alla possibilità di una relazione. Voci di incoraggiamento e di amore arrivano da lontano, ma è una lingua che l’Adriano di quel tempo non conosce e non può ancora fare sue quelle parole”.

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Questo è il secondo singolo dell’album “Collezione di Arretrati” che uscirà nei prossimi mesi. Sarà un lavoro fortemente autobiografico, che racconta l’evoluzione e la crescita avvenuta negli ultimi 10 anni, affrontando il tema dell’ansia e delle sfide che un giovane adulto affronta nel trovare il proprio posto nel mondo, tra università e progetti di vita, fino ai recenti cambiamenti, l’uscita dal nucleo familiare, il trasferimento a Garbatella e le difficoltà del progetto ACo. I numerosi stop legati alla pandemia e al rinnovo totale della formazione, offrono l’occasione per un “restyling” del progetto, che cambia nome in AdriaCo.

Adriano Meliffi nasce a Roma nel 1990. Cresce al Quadraro, in una famiglia in cui la musica è sempre presente, così a 14 anni, con lo studio del pianoforte classico, inizia a scrivere quelle canzoni che tuttora suona e canta. La musica classica è stata una fonte di ispirazione, in particolare il periodo romantico e impressionista. Le sue canzoni infatti si allontanano spesso dalla forma convenzionale e dalle armonie più comuni nel pop. Nel corso degli anni ascolta artisti molto diversi tra loro, dal mondo alternative al mainstream e spaziando dal rock, al pop, al cantautorato italiano e internazionale, fino al progressive, al soul, all’elettronica e alla world music. Da questo background eterogeneo deriva uno stile eclettico e difficilmente classificabile

A 19 anni inizia a studiare canto moderno e fonda la band Chimestorm. A 24 anni, dopo una laurea in Scienze Naturali, intraprende il corso di diploma in canto al Saint Louis College of Music, approdando infine all’insegnamento in diverse scuole di musica romane. Negli anni di formazione, entra in diversi progetti tra cui i cori Le Mani Avanti e Flowing Chords e la rock band VEMM. Prende parte inoltre come corista a diverse produzioni, collaborando tra gli altri con Diodato, Roy Paci, Arisa, Beppe Vessicchio, Tullio De Piscopo, Shorty, Ainé, Serena Brancale e Achille Lauro. 

Dopo essere stato selezionato due volte per aprire il raduno-concerto della cantante Elisa al Viper di Firenze (2012 e 2015), avvia il progetto solista, cominciando a pubblicare online alcune demo e sperimentazioni sotto lo pseudonimo ACo. Nel 2016 rilascia su YouTube la playlist ACo(ustic) e l’anno dopo esce il primo EP, chiamato (N), registrato al Village Recording Studio. Dal 2020, inizia a lavorare sul suo primo vero e proprio album, Collezione di Arretrati, un lavoro fortemente autobiografico, che racconta l’evoluzione e la crescita avvenuta negli ultimi 10 anni, affrontando il tema dell’ansia e delle sfide che un giovane adulto affronta nel trovare il proprio posto nel mondo, tra università e progetti di vita, fino ai recenti cambiamenti, l’uscita dal nucleo familiare, il trasferimento a Garbatella e le difficoltà del progetto ACo. I numerosi stop legati alla pandemia e al rinnovo totale della formazione, offrono l’occasione per un “restyling” del progetto, che cambia nome in AdriaCo.

Chi è AdriaCo? Racconta lo stesso artista: “AdriaCo è il mio alterego musicale, è un uomo adulto che fa pace col passato, conservando un rapporto con ciò che è stato, ma rinnovandosi per scoprire nuovi modi di esprimersi ed essere libero. AdriaCo è la naturale evoluzione di ACo e ne conserva l’idea di fondo, che non possa esistere Adriano senza il Co, fatto di persone che credono nel progetto e lo portano avanti insieme, ma parafrasando il vecchio motto: ACo non sono solo io, AdriaCo sono decisamente io, più di quanto lo sia stato mai. ACo continua ad essere l’abbraccio da cui nasce la mia musica, AdriaCo è il mio desiderio di essere e riconoscermi in quell’abbraccio”.

CREDITS AMATI

  • Testo: Adriano Meliffi
  • Musica: Adriano Meliffi con contributi di Jacopo Mariotti, Giuseppe Di Pasqua, Emanuele L. Andolfi
  • Mix: Marco Federico (Studio Miriam)
  • Master: Matteo Gabbianelli (kuTso Noise Home)
  • Chitarre: Valerio Passi, Emanuele L. Andolfi
  • Tastiere, sound design: Adriano Meliffi, Alessandro Passi
  • Batteria: Bernardino Ponzani
  • Percussioni aggiunte: Adriano Meliffi, Francesco Angiolini
  • Voci ospiti: Alessandro “LOVA” Lo Vasto, Carlotta Leproux, Elena Ariodante, Flaminia Lobianco, Francesca Pugliese, Francesco “Frank” Polucci, Gabriele D’Angelo, Giacomo Campolo, Gianluca Ottolino, Lisa Fiorani, Lucrezia Cesaroni, Margherita “Margò” Silvestrini, Marta Fabrizi, Massimo Cantisani, Nicolò Tramonta, Rachele Biliotti, Valeria Piccolo
  • Voce registrata nel 2022 presso Studio Miriam
  • Home recording: Eulalia, Emanuele Andolfi, Francesco Angiolini, Bernardino Ponzani e ciascun cantante ospite

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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