Bette Davis Eyes, la celebrazione del mito dagli occhi di ghiaccio.

Nel 1981 una irresistibile Kim Carnes riporta alla memoria il personaggio di Bette Davis. Attrice nota per aver interpretato sempre ruoli di donne forti e indipendenti, Bette Davis era famosa per il suo accento inglese e gli occhi di ghiaccio, specchio di dolcezza e fermezza al tempo stesso.

Di lei, oltre ai capolavori cinematografici, rimane il ricordo di una fortissima personalità; eccentrica e affascinante, Bette Davis aveva dalla sua una profonda cultura e un delizioso sense of humor, rimangono celebri alcune sue massime e alcune trovate. Sosteneva senza mezzi termini che invecchiare non fosse roba da femminucce e diceva di sé di essere la più bella dama dannata mai vissuta. Avvinghiata al politically in-corret, disse di Joan Crawford:”Ha dormito con ogni star maschile della MGM, tranne Lassie”… la sua rivale non smentì mai.

Terrorizzata dal tempo che passava, il giorno del suo 70esimo compleanno, stupita per essere ancora al mondo, l’attrice si vestì e si truccò di nero, con una parrucca afro e appese alla porta una corona nera.

Non serviva certo una canzone, l’indimenticabile Baby Jane, vinse due volta l’Oscar e la sua carriera è stata definita trionfante, ma la biondissima Kim Carnes, con la sua voce strozzata riuscì a riportare il mito in auge.

Il brano, già pubblicato nel 1975 da Jakie DeShannon in stile jazz anni 20, vinse il Grammy Awards come canzone dell’anno, portando la sua interprete nell’olimpo pop (difficile ricordare altri brani della Carnes): Bette Davis Eyes raggiunse la dodicesima posizione nella classifica Billiboard’s All Time Top 100.

Bette Davis, ancora in vita, gongolante, ma senza darlo a vedere, scrisse alla cantante per ringraziarla di averla fatta diventare, oltre che icona del cinema, parte della Storia Moderna.

 

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Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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