DABIÈL – Giò

Il brano è una sorta di richiesta d’aiuto nei confronti di Giò, un alter-ego che abita nell’artista ed è fonte d’ispirazione per fare musica. Dabièl insegue questa figura perché sa che in esso ci sono tante risposte e soluzioni: un viaggio nel proprio Io e nella propria coscienza. Bisogna immaginare due figure, una nera ed una bianca che tentano di dialogare tra loro: quella nera, più cupa, realista, con la malinconia e la paura di rimanere solo che lo affligge, che parla ad una figura bianca (Giò), sfuggente, ironica e capace di sorprendere in qualsiasi modo o momento, ma che alla fine sarà in grado di svelare il giusto percorso da intraprendere.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Credo che Giò sia una figura presente in ognuno di noi; lo sforzo che tutti dovremmo fare è quello di cercare a fondo nella nostra personalità con l’obiettivo di tirar fuori la parte migliore di noi che ci permette di combattere con la realtà, di affrontare le avversità, un rifugio nel quale ripararsi nei periodi bui. L’invito che rivolgo ai miei ascoltatori è di riflettere sulle proprie capacità, perché sono convinto che ogni singola esistenza su questo pianeta abbia delle speciali caratteristiche per svolgere un’attività nella vita; capire cosa si sa fare, sapersi ascoltare ed infine coltivare fino in fondo la propria attitudine. È questo ciò in cui ho sempre creduto, e la musica, davvero, mi ha dato una grande mano. Sono felice di questo singolo, spero sia di grande impatto emotivo, perché penso che abbia una bella energia e sia anche d’aiuto a ragazzi e ragazze che, magari, non credono completamente in loro stessi.”

Il videoclip si apre con due figure contrastanti sedute una di fronte all’altra che rappresentano rispettivamente Dabièl (vestito di nero) e Giò (alter-ego dell’artista) vestito di bianco. Dabièl mostra a Giò un mappamondo con il quale prova a spiegargli la sua realtà, difficile e cupa da affrontare, di modo che possa dargli una mano a venirne fuori. Il video si sviluppa con Giò che scappa e l’artista che è costretto a inseguirlo per capire dove lo sta conducendo. Una sorta di inseguimento del proprio Io, metafora della ricerca di sé stesso, fino alla scoperta del lato più bello e più spensierato dell’artista che per tutto il video conserva un’aria malinconica e quasi smarrita. Le due figure si ritrovano una di fianco all’altra alla fine del video e si guardano negli occhi con una luce diversa negli occhi dell’artista.

Biografia

Daniele Somma, in arte “Dabièl”, da adolescente si affaccia subito al mondo della musica come batterista, ma con lo scorrere del tempo nutre una forte vocazione per il palcoscenico di “prima linea” come cantante. Il suo primo inedito “Canzone protestante” esce nel luglio scorso. “Giò” di Dabièl uscirà in radio e su tutte le piattaforme digitali il 4 Marzo.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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