DEEP PURPLE – Whoosh!

Non è lecito attendersi particolari rivoluzioni sonore da una band con 50 anni di attività alle spalle. Il nuovo lavoro è infatti un’onesta conferma delle conosciute capacità tecniche, raccoglie qualche ottimo brano tra un hard rock di facile fruizione, fughe nel rock ‘n’ roll più classico, spazio ad aperture di sapore prog, un omaggio a Jon Lord con la ripresa di un suo brano strumentale inciso nel 1968. Lavoro più che dignitoso che non mancherà di essere apprezzato dai fan di lunga data.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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3 risposte

  1. barile giovanni ha detto:

    bah…se scrivere una recensione vuol dire buttar giu’ meno di quattro righe dal giudizio approssimativo e frazionario,,allora sarebbe meglio lasciar stare.
    Sig.re Antonio Bacciocchi,leggo che lei sia un musicista ( a me sconosciuto tra l’altro ),mi stupisce leggere certe parole verso musicisti di cotanta grandezza,di pensiero cosi negativo e modesto apprezzamento.,mi sarei aspettato di meglio,magari non di giudizio ma di concetto o perlomeno il perche’ tecnico di tale pensiero espresso.
    Che dire,la musica andrebbe ascoltata senza preconcetti o paletti imposti,errori che frequentemente vengono espressi a briglia sciolta senza pensare a cio che si scrive. A mio avviso ha perso un’occasione.

    Try Aganin….Giovanni

  2. Antonio Bacciocchi ha detto:

    Caro Giovanni. E’ prassi in questo sito scrivere recensioni brevi. In relazione al nuovo dei Deep Purple ho sottolineato che non mi aspettavo certo la band di In Rock o Machine Head e nemmeno quella di Perfect Strangers. Il valore dei Deep Purple, tra le band rock più rappresentative in assoluto (e che seguo in tempo reale da metà degli anni 70) non è messo in discussione. Discuto quello del nuovo album, un onesto nuovo capitolo della loro infinita carriera ma che non si può, a mio modesto parere, certamente definire eccellente né porlo tra i loro migliori momenti. Si ascolta volentieri, tanta classe ma, purtroppo, non lascerà il segno.

  3. GIANLUIGI ha detto:

    ASCOLTARE QUESTO ALBUM SI CAPISCE SOLO UNA COSA : I DEEP PURPLE SONO ANCORA VIVI !!!!!!!!!

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