Dicembre 2023. Il riassunto del mese

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.

Nel mese di dicembre 2023 abbiamo recensito 34 ALBUM e presentato 92 VIDEO.

Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito 436 ALBUM, 259 SINGOLI e presentato 984 VIDEO.

ALBUM

AA.VV. – Real Cool Time vol.1

Allegato alla rivista GIMME DANGER un 45 giri con tre brani di altrettante nuove band italiane di ruvido rock ‘n’ roll hard punk blues. I Tenebra riprendono “Doctor Please” dei Blue Cheer, dal loro mitico esordio “Vincebus Eruptum” del 1968, in versione tiratissima, e travolgente. Chow e Firecracker nel lato B si immergono nel Detroit Sound di Mc5, Stooges, Death con due violentissimi brani tinti di garage. Raw Power!

AA.VV. – Stagioni. Tributo ai Massimo Volume

Nata da un’idea di Mimmo Pesare, autore e producer del progetto musicale Ninotchka, questa compilation tributa omaggio ai Massimo Volume, una delle band più originali e significative della scena italiana, nel trentennale dell’uscita del loro esordio “Stanze”. Impresa non facile, considerata la peculiarità espressiva del gruppo bolognese ma che riesce alla perfezione a ridare ulteriore nuova personalità a dodici brani del suo repertorio, grazie alle interpretazioni di, tra gli altri, Francesco Bianconi, Mauro Ermanno Giovanardi, Cesare Basile, Max Collini, Amerigo Verardi, Bachi Da Pietra. I fan di Emidio Clementi e compagni/e ne saranno entusiasti.

MARCO ANCONA – Quando resta solo il nome

Esordio solista per Marco Ancona, che arriva dopo una lunga carriera e le esperienze con i Bludinvidia,  Fonokit e con il progetto Marco Ancona & Amerigo Verardi. Un album diretto, sincero, intenso, in cui la canzone d’autore va a braccetto con un approccio rock/post wave che prende talvolta ispirazione dalla scrittura di Manuel Agnelli, pur rimanendo in un alveo di originalità e personalità. Ottimai i testi, curati gli arrangiamenti, canzoni di alto livello.

AUTUNE – Reworked Auttakes

Reworked Auttakes nasce con l’intento di ridar vita a tutti i contenuti non utilizzati Komorebi, ultimo album di Autune pubblicato nel 2022. Davi Vale, nato in Puglia e trasferitosi in Svizzera, dove ha iniziato il progetto Autune rivisita i brani con la collaborazione di musicisti e producers provenienti da ambienti musicali differenti, colorando le composizioni di nuove sfumature che attingono da ambiti lontani tra di loro come jazz, hip-hop, folk, blues e vanno ad accoppiarsi a jungle, drum & bass, ambient e acid. Il risultato è più che stimolante, coinvolgente e avvolgente. Interessante e originale.

VALERIA CAPUTO – Habitat

La cantautrice pugliese, trapiantata in Romagna, dedica il nuovo album alla (terribilmente attuale) questione ambientale. Musicalmente le canzoni si muovono nell’alveo della canzone d’autore ma si contaminano spesso con rock, blues, momenti elettrici, in una gamma di influenze che va da Cristina Donà a Teresa De Sio pur mantenendo il timone saldamente ancorato a una scrittura personale e originale. Un lavoro più che ottimo, interessante, stimolante, che cresce ad ogni ascolto.

CILARI – Maledetti noi

Parla un linguaggio moderno il primo album di Cilari, a base di un indie pop di chiara estrazione cantautorale (con uno sguardo al Lucio Battisti più classico, vedi “Sono già morto” ma anche Max Gazzè che incontra Achille Lauro come in “Enoteca discoteca”). Le influenze sono molteplici ma la scrittura è personale, il sound incorpora vari elementi elettronici, il risultato è fresco e frizzante. Ottimo.

COMFORT ZONE – Negli Occhi

La giovanissima band romana, dopo alcuni singoli, si fa strada con un lavoro più corposo, un ep di sei brani, fresco e arrembante. Il sound alterna momenti più aggressivi in odore alt rock in stile Cranberries o Skunk Anansie, ad episodi pop di grande impatto melodico più inclini alla canzone d’autore. Una buona partenza in attesa di un album che meriterà sicuramente attenzione.

COSMIC GOSPEL – Cosmic Songs For Reptiles In Love

Esordio per il progetto solista del cantante e polistrumentista maceratese Gabriel Medina. Un album di sapore psichedelico (con una particolare predilezione per i Beatles tardo anni Sessanta ma anche con i Pink Floyd dei primissimi Settanta) affrontato in chiave moderna (a tratti vicino alle modalità compositive care al Damon Albarn solista e agli ultimi Blur). Gli otto brani sono costruiti impeccabilmente, suggestivi, avvolgenti. Un lavoro più che ottimo.

ALICE CUCARO – Una parte di me

L’esordio della giovane cantautrice e polistrumentista bolognese si dipana in undici brani dal taglio semi acustico ma che non disdegnano insert elettronici, rimanendo in un contesto di immediatezza, fruibilità eleganza. La voce ha un timbro riconoscibile, le canzoni sono di ottima scrittura, con la conclusiva “Rollercoaster” che indulge in ritmi dance con grandi potenzialità commerciali. Ottima la produzione.

GIUSEPPE DE CANDIA – La fortuna di amare

Un ottimo ritorno quello del cantautore e regista naturalizzato romano. Sei brani pop dal taglio moderno, con la rutilante introduttiva “Oh Ma ti svegli?”, tra Style Council, Luca Carboni e i ritmi Motown, che spicca su tutto. Il resto è più riflessivo, tranquillo e lieve, con uno sguardo alla lezione compositiva di Cesare Cremonini e Max Gazzé. Fresco e divertente, più che riuscito.

DEAR – Dear tapes

Addirittura un triplo CD per Davide Riccio in arte DeaR che torna con una selezione di materiale inedito, demotape, provini, incisi tra il 1981 ed il 1990, sparsi su decine di cassette recuperate grazie alla digitalizzazione. Sessanta brani che spaziano in svariati ambiti sonori, con una predilezione per le atmosfere più psichedeliche e ipnotiche ma in cui si inseriscono elementi pop, dance, sperimentali e tanto altro. Un ulteriore tassello a completare un’attività creativa di primo livello.

DYONEA – Superstiti

La band milanese festeggia i cinque anni di attività con un ottimo album dalle molteplici influenze, piuttosto complesso e articolato. Il mix di sonorità parte da fondamenta di stampo prog per svilupparsi verso orizzonti più larghi che contemplano anche rock, soul, jazz funk (“Petricore”), richiami a grunge e all’epica degli U2. Apprezzabile l’esecuzione e la varietà di riferimenti, arrangiamenti ben fatti. Per chi vuole apprezzare nuove sonorità un’ottima occasione.

MARIA FAIOLA – E ti penso ancora per non sparire

Secondo ep per la cantautrice e polistrumentista romana con sette brani autografi dal sapore intimista che flirtano con elettronica, rnb, canzone d’autore. Voce pulita e potente, ottima la produzione che ne mette in risalto i colori, brani molto ben composti e dalle notevoli potenzialità commerciali. “Un’estate fa” con il felicissimo connubio tra la canzone d’autore italiana anni Sessanta (Mina e Ornella Vanoni in particolare), bossa ed elettronica è un vero e proprio gioiello.

UMBERTO MARIA GIARDINI – Mondo e antimondo

Un personaggio sempre poco appariscente, fin dagli esordi con lo pseudonimo di Moltheni (con cui pure approdò a Sanremo e incise album di eccellente fattura, con collaborazioni prestigiose, da Franco Battiato ai Tre Allegri Ragazzi Morti, tra le tante). Il suo percorso artistico è sempre stato caratterizzato da una costante alta qualità compositiva che tiene la canzone d’autore classica come riferimento principale, su cui inserire un’anima rock. Il nuovo album ha dieci brani autografi (nell’intensa Le tue mani duetta con Cristiano Godano dei Marlene Kuntz) di stampo prevalentemente semi acustico e dal taglio malinconico con un tratto sempre distintivo e personale. Ancora una volta il risultato è più che ottimo.

IO e i GOMMA GOMMAS – 10 Minuti a Natale

L’idea di un disco di canzoni di Natale riprese in chiave punk non è nuova ma pur sempre divertente. Il quartetto ci presenta quattro classici brani natalizi frullati tra Ramones e Bad Religion, suonati benissimo, con il giusto tiro e l’attitudine perfetta. Il periodo è perfetto, la colonna sonora quella giusta.

JASPERS – Come asini nel pozzo

Dopo la lunga esperienza a  Quelli che il calcio (Rai 2) dal 2017 al 2021, i Jaspers firmano il terzo album vagando a loro piacimento tra un genere e l’altro, incuranti di attingere alle più svariate influenze, riuscendo a conciliarle sotto un’unica personalità. Si va dal punk rock allo ska, a brani pop che potrebbero essere in un album di Cesare Cremonini (“Vivila e basta”), al crossover tra hard rock, punk e rap (“Pianeta terra”), elettronica e tanto altro. Una gustosissima e gradevolissima macedonia di stile tutta da scoprire.

LUCA LEZZIERO – Naturæ

Secondo album per il cantautore lombardo, già collaboratore dei La Crus (non a caso Cesare Malfatti, membro della band, è tra i protagonisti del disco). Le undici canzoni parlano un linguaggio poetico, lieve e compassato, caratterizzate da atmosfere rarefatte, semi acustiche, di forte personalità, con rimandi compositivi a Ivano Fossati, Niccolò Fabi e Max Gazzé ma che hanno in filigrana un’anima meno “pop” e più viscerale, intensa, tormentata. Ottimo album.

LITTLE BOYS – Ricordati che devi morire

Progetto nato in Giappone e che ha come protagonisti Laura “Elle” Bertone alla chitarra e Sergio “Esse” Pirotta alla batteria. Il secondo album segue di un anno l’esordio e prosegue ad esplorare gli anfratti più crudi del rock ‘n’ roll, tra punk, blues primitivo, distorsioni, elettricità chitarristica. Al loro fianco una serie di importanti produttori a dare il giusto impatto a un album registrato praticamente in diretta. Ottimi!

LOSFUOCOS – Low Die

Il quarto album della band lodigiana è uno splendido gioiello di equilibrio tra punk, power pop, rock ‘n’ roll stradaiolo, rockblues (“Over and over again”), stupende melodie pop, capacità compositive di altissimo livello, produzione di livello internazionale. Riuscitissima la potente cover di “Lodi” dei CCR che omaggia (indirettamente) la loro città di provenienza. Album di eccellente fattura che entra, in extremis, tra le migliori uscite italiane dell’anno.

MARCOS – Gradi di libertà

Quattro brani per un ep di impostazione chitarristica, aspro, vicino all’alternative rock e ad atmosfere compositive che riportano ai primi Foo Fighters. Alla base un solido legame con la canzone d’autore italiana che guida le linee melodiche, pur in un contesto molto aggressivo e arrembante. Tutto molto interessante e ricco di idee e spunti.

MATER – Vear

Un ep di quattro brani per la band bolognese, caratterizzato da una varie di temi musicali che spazia dall’epica di sapore David Bowie dell’introduttiva “Lollipop” alla potenza sonora che riporta ai Placebo di “Nothing” per concludere con un paio di episodi più riflessivi, che incrociano atmosfere care ai Simple Minds e ai primi Duran Duran. C’è tanto materiale e altrettanta ispirazione per poterci attendere un futuro album interessante e stimolante.

GIULIA MECI – Pathway

Un gioiello di eleganza e coolness, il primo album solista della pianista e compositrice bolognese. I cinque brani si muovono in un contesto marcatamente jazz ma che non disdegna escursioni nel folk, nel blues e nella bossa, con un’anima pop che confeziona una perfetta fruibilità (tra Diana Krall, Norah Jones, Rickie Lee Jones dell’esordio). Ottime composizioni, esecuzione cristallina, un raffinato equilibrio. Applausi.

MENGO T – Cartoline

Mengo T è la reincarnazione solista di GrannySmith, 50% del gruppo rap SottoTorchio, già collaboratore di Madman, Gemitaiz, dj Argento, Stabber, Squarta. I quattro brani dell’ep si muovono in un contesto anomalo, in cui il rap incrocia l’incedere ipnotico di suoni e ritmi psichedelici, dissonanze, un approccio “dark” e quasi post wave. Interessante e innovativo.

MISS CHAIN & the BROKEN HEELS – Storms

Troppo pop per i punk,troppo punk per il pop è una definizione perfetta per il nuovo album della frizzante band power pop. Un sound ammaliante, dal chiaro retaggio Sixties, melodie Beatleasiane, sonorità che riportano a Go Go’s o Juliana Hatfield ma con un approccio non alieno al garage punk (vedi Pandoras o gli inglesi Primitives). Le canzoni sono urgenti, chitarristiche, composte con estrema cura, suonate con immediatezza e piglio teen. Album divertente, godibile, fresco.

LOS MOSQUITOS – In the shadows

L’etichetta toscana Area Pirata continua a regalare scampoli spesso dimenticati dell’epoca dorata del garage beat. Ad esempio pubblicando tutte le registrazioni della band New Yorkese The Mosquitos, attiva negli anni 80 con un sound che pescava fedelmente negli anni 60, dai primi Beatles, Stones e Monkees (che non a caso ripresero, in una reunion degli anni 80 la loro “That was then, this is now”). La band suonava benissimo e compositivamente era ispiratissima. Un eccellente modo per riscoprirla.

LE MUFFE – You fly away / BIF

Torna con un classico 45 giri la garage band bergamasca. Due brani sorretti da un Farfisa acido, ritmiche pesanti, un’attitudine psicotica, un approccio sguaiato tipicamente punk ’77, un amore palese per gli anni Sessanta più oscuri. Come sempre una garanzia.

OSLO TAPES – Staring at the Sun Before Goin’ Blind

La creatura di Marco Campitelli arriva al quarto album, ancora una volta con un originale, personale e riconoscibile marchio di fabbrica. Un sound aspro e allo stesso tempo cerebrale, talvolta “liquido” in cui si viaggia tra kraut rock, psichedelia, post punk, avanguardia, sperimentazione, folate di Motorpsycho. L’aspetto più interessante è come sia complesso e improbabile decifrare l’opera secondo parametri e definizioni usuali, tanta è la varietà di suggestioni. Un progetto che ha di nuovo fatto centro!

MICHELE PERRUGGINI – Disillusioni

Terzo album per il batterista barese. Tredici brani strumentali autografi molto ispirati, dall’incedere melodico. Atmosfere prevalentemente soffuse, con influenze mediterranee, dal marcato tratto melodico, un pizzico di bossa (“Running away”), cenni blues. Un lavoro molto raffinato, elegante, curato, suonato con grande tecnica.

PULIN AND THE LITTLE MICE – Friends of mice

Un progetto molto particolare e originale quello della band ligure, attiva dal 2007, che firma il secondo album dell’ormai lunga carriera. Il quintetto raccoglie suggestioni della musica tradizionale irlandese filtrandoli attraverso il blues, lo swing, raccontando storie lontane, inserendo elementi di balli antichi. Il tutto riproposto con un ricco supporto strumentale fatto di chitarre, steel-guitar, banjo, mandolino, violino, clarinetti, ukelele, organetto, flauto traverso, armonica, percussioni. Molto piacevole e personale.

RAESTA – Fuoco di paglia

Raesta, moniker di Stefano Resta, cantautore polistrumentista, dopo l’esperienza con i Raestavinvé si cimenta in chiave solista con un ep di cinque brani in cui si muove agilmente tra rock, pop, canzone d’autore (il battistiano, acustico e conclusivo, brano finale “Pop corn”, vertice del lavoro, insieme all’introduttivo “Ehi Monsieur” che si muove dalle parti di Cesare Cremonini). Una partenza ottima e foriera di aspettative per la lunga distanza discografica.

ANDREA SATTA – Niente di nuovo tranne te

Il debutto solista della voce dei Tetes de Bois si avvale del supporto di importanti nomi della scena musicale italiana (oltre che dei compagni della band) come Giovanni Truppi, Daniele Silvestri, Paolo Benvegnù. Dodici canzoni intense, uno sguardo sulla vita quotidiana attuale, fotografie di momenti, situazioni, emozioni, raccontate con ironia, rabbia, disincanto. Musicalmente i sentieri sonori incontrano canzone d’autore, rock, blues, con un taglio estremamente personale e una scrittura molto ispirata. Più che ottimo.

SILENT CARNIVAL – My blurry life

Quarto album per il progetto di Marco Giambrone,  affiancato da Caterina Fede, Alfonso De Marco, Andrea e Luca Serrapiglio. Un lavoro molto intimista, cupo, avvolgente, tra atmosfere sospese e ipnotiche che non di rado guardano a Nick Cave and the Bad Seeds o ai Low. Un deep blues personale che non mancherà di essere apprezzato dai cultori del genere.

THEO TEARDO / BLIXA BARGELD – Live in Berlin

Registrato dal vivo a Berlino il 6 dicembre 2022 raccoglie il meglio di “Still Smiling” e “Nerissimo”, gli album prodotti dalla coppia.
Incedere solenne, brani dal portamento “antico” e classico, tra retaggi Nick Cave, Velvet Underground, il John Cale solista, Nico, Kurt Weill, atmosfere seducenti, oppiacee e ammalianti. Notevole.

PAOLO TOFANI Krsna Prema Das/PAOLO DI CIOCCIO – Drones and Options

Nuovo album di Paolo Tofani Krsna Prema Das (storico chitarrista degli Area che prosegue nella sua voglia di sperimentare nuovi orizzonti sonori) e Paolo Di Cioccio. Un progetto all’insegna dell’avanguardia creativa, in cui sulle basi di Di Ciocco, Tofani improvvisa con i suoi dispositivi multi-touch. Un lavoro non “facile” ma ammaliante e suggestivo, ipnotico e cerebrale.

VIDEO

AALE – So confused, ACOMEANDROMEDA – Salveremo il mondo, CHRISTINA AGGRAVIO – Qui, ANAIS – Slant of light, LORA AMARANTH – All I Want For Christmas Is You, SERGIO ANDREI – Rockstar, ANFIBIO – Controvento, ASTERIA – Venere, ALEX BANELLI – Rivoluzione, JOE BARBIERI – Vulesse ‘O Cielo, LUCA BASILE – Chilhood Atto III, BIANCA FIORE – Dov’é la luna, VANESSA BISSIRI – Mudo amor, SAMUELE BORSO’ – Siamo fatti di momenti, LUCA BURGALASSI feat. Matteo Becucci – Staring at the Moon, DAVIDE BUZZI feat. FRANCO AMBROSETTI – La lupa, CAMBIO RADICALE – Tempesta, CANNIBALI COMMESTIBILI – Ballerine splatter, DAVIDE CASCINI – Basta così, CENERI – Ultima festa, MIKE COACCI – Dancing in the rain, JOHNNY CORTEZ – Non sapevi lasciarmi andare, GABRIELE COSTA – Semplicemente, MALCOM RAFFAELLO CREATORE – Oltre il tempo, BEPPE CUNICO – Hidden world, DADA’ – Buon Natale a Ferragosto, RITA DE FRANCO – Rimaniamo fuori, THE DEVILS –  Divine Is The Illusion, DICA – Le 6, DJOMI – Chiacchiere di mezzanotte, JALISIA DOLLSON – Che male c’è?, DONNO – Una canzone, CAMILLA DOT – Worthless, CHIANLUCA – Girasoli, LE COSE IMPORTANTI – Rami e Tempesta, DRAMALOVE – Stelle: Reloaded, ADOLFO DURANTE – La vita che va, ELASI feat. Willie Peyote – Autostop, EMANUELINO – LCC, FELLOW – Alieno , FIK Y LAS FLORES MOLESTAS – Stranger, FUORICENTRO – Ossessioni parallele, DINO SUPERDEE GEMMANO – Mood, CLAUDIA GERVASI – Come gli angeli, GIUDI e QUANI – Fool yourself, GLOMARI’ – La fiera dei miracoli, KARAKAZ – Essenza nucleo, ISOTTA – Capo Danno, LACOSA – 410 A.D, HAMMER prod. GAP – Popcorn, HELLER – Ama, KANSEIL – Hrodgaud, BEATRICE LAMBERTINI – Incubi, LITTLE BOYS – Ricordati che devi morire, LOMBROSO – Bellafine, LOSING BREATH – Take U out, BARBARA LUNA – Un amore del genere, MALDIMARTE – A tutti i costi, MANI – Milano, MASSIMILIANO MARTELLI – Crescere, VALERIO MARTINO – Uomini del Duemila, MATHELA – La biglia blu, MAY GRAY – (Ho rotto le) Catene, DUNIA MOLINA – Mi sai migliorare, MOONLABYTE – Close again, MORETTI – Bomboletta spray, IGOR MULAS – Non é, NEVONASH – Piccole cose, FABRIZIO NITTI – Il profumo e l’amore, NUBI SPARSE – Mai Paura, NU SHU – Iena, SERGIO PETROLI – Nuda sul mio sofà, PLATONICO – Venire dal nulla, LUCA PLOIA feat. SUPERDOWNHOME – Ha ragione la vecchia, PERSO – In silenzio, ALICE POPOLO – Shine, PROTTO – Facile, QAGLIOSTRO – A Crab’s Trip, RADIO SABIR – 10600 iorna, RAZZAPPARTE – Notte, REKKIABILLY – Music To Watch Girls By, RENESTO – Briciole, REVEALING CHAOS – Erupted, GERO RIGGIO – Pochi grammi di lucidità, LUCA RUSTICI – Rupin ft. Maurizio Innocenti, S.A.M. PROJECT – Beautiful Baby, SAMU L – Resistiamo, SARA – A piedi nudi, NINO SCAFFIDI – Fondamenta nani, FRAN SQUADRITO – Shouting alive, STAMANI – Lacrime, SUGAN E ARVENIGE – When Your Tears Come Dry, THE MISS – Un fatto innaturale, THE TIBBS – Ain’t it Funny, ISOTTA TOM – Sola o forse no, TRYPTAMIN – Way back home, TURANGALILA – Lazarus Taxa, UNFAUNO – Oggi, MARIO VALENTI – Gattopardi, pecore e sciacalli, WOJTEK – Giorni persi

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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