FERDINANDO ROMANO – Origami Playground

Invisible Painters è il nuovo album di Ferdinando Romano e arriva a tre anni di distanza dal suo debutto Totem, un disco molto apprezzato e che gli ha permesso di ottenere premi importanti come “Miglior Nuovo Talento Italiano 2020” nel Top Jazz annuale della rivista Musica Jazz e il Premio SIAE 2021. L’album, uscito a giugno per la nuova etichetta Jam/UnJam, distribuzione Universal, 

Il video di Origami Playground registrato al Loft di Colonia durante il recente tour in Germania

L’album nasce dopo un lungo lavoro di ricerca e scrittura. Sebbene la sua matrice provenga dal mondo della musica improvvisata, sull’impianto solidamente jazz si innestano vari elementi di elettronica, ambient e musica del ‘900, muovendosi con disinvoltura tra le definizioni e categorie abituali; contrabbasso, pianoforte, batteria e clarinetto basso fondono i loro timbri con sintetizzatori, samples e registrazioni ambientali, a cavallo tra suoni digitali e amore per l’analogico.

Invisible Painters  è stato registrato in quartetto insieme ad Elias Stemeseder al pianoforte e synth (noto per le sue collaborazioni con John Zorn e Jim Black e recentemente premiato con il Deutscher Jazzpreis 2023), Federico Calcagno alclarinetto basso e clarinetto (pluripremiato strumentista con cui Ferdinando ha condiviso anche il Top Jazz 2020, molto attivo nella scena italiana ed olandese), Evita Polidoro alla batteria. Ferdinando suona contrabbasso, sintetizzatori, samples ed effetti. Sul brano la Figurazione delle Cose Invisibili partecipa con il raro strumento Ondes Martenot anche la musicista francese Christine Ott, molto attiva con i suoi progetti nell’ ambito della musica contemporanea ed elettronica.

I Pittori Invisibili incarnano il gesto della creazione artistica, l’impulso inconscio e istintivo che genera, la mano e il pennello invisibili con cui l’artista crea estemporaneamente. È proprio in questo equilibrio tra consapevolezza e istinto, composizione ed estemporaneità che nasce la musica di questo nuovo gruppo.

“Solo nel momento in cui non sa più cosa sta facendo il pittore fa cose buone” (E. Degas)

Jam/UnJam è una nuova label che nasce per volontà e passione di Bernardo Mattioni, professionista nei settori discografia e management indie/mainstream. 

La label è stata fondata ad Arezzo ed ha voluto esordire per la sua uscita “zero” proprio con un artista aretino. Jam/UnJam aspira ad essere un nuovo spazio discografico per le sonorità vicine al jazz, ma anche alla sperimentazione e alle contaminazioni nel panorama musicale e nel mercato italiano, cercando di mescolare linguaggi e approcci dell’industria musicale contemporanea. 

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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