Gennaio 2024. Il riassunto del mese

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati. Nel mese di gennaio 2024 abbiamo recensito 41 ALBUM e presentato 141 VIDEO.

ALBUM

AFTER HATE – The Sick Desires Born In You For Me

L’esordio del trio milanese ci porta al cospetto di una musica compositivamente complessa e ricercata, pur muovendosi in un contesto pop/rock che attinge da varie fonti. Ci sono riferimenti (soprattutto nell’impostazione vocale) a Smiths e Jeff Buckley, con un’anima ritmica di gusto funk blues e, talvolta, un’impostazione jazz. Una partenza interessante, seppur limitata a soli cinque brani, che lascia presagire interessanti sviluppi futuri.

ALGOS – Upon The Rivers Of Night

Nati da un’idea di Massimiliano Elia (Valgrind) a cui si sono aggiunti altri musicisti già noti nel panorama metal comne Giuseppe ‘Tato’ Tatangelo (Zora/Glacial Fear), Marco Spagnuolo (Pentagon) e Vincenzo Infusino. Un sound feroce e torrenziale in cui si mischiano doom, stoner, epic metal, il tutto suonato con estrema perizia tecnica e una carica invidiabile. Un album che entusiasmerà gli appassionati dell’ambito.

ANUDO – Orange

Il secondo album del duo (Daniele Sciolla e Giacomo Oro) ama elettronica e un gusto per un pop dalle impalcature compositive complesse e ricercate con un sapiente uso di elettronica e trame più rock. I nove brani sono intriganti, inducono al riascolto, esplorano territori poco battuti e rendono il lavoro più che interessante. Da scoprire.

ANY OTHER – Stillness, stop: you have a right to remember

Any Other è una delle cantautrici (oltre che produttrice e polistrumentista) più talentuose della scena italiana. Lo conferma il nuovo album, un delicato lavoro di cesello tra atmosfere folk, un retrogusto jazzy, canzoni di maturità eccelsa, una voce suadente, ferma, capace di librarsi sicura tra le note mai banali delle composizioni. Eleganza e raffinatezza, ammantate da una vena malinconica e romantica. Si candida a uno dei migliori album nostrani dell’anno, già da ora.

STEFANO BARIGAZZI – World is melting

Si respira un’aria particolare, moderna, cosmopolita, nell’album del chitarrista emiliano. L’ispirazione attinge palesemente dal blues più profondo ma l’aspetto interessante è la rivisitazione che ne fa, guardando al “desert sound” di Bombino, Tinariwen, Mdou Moctar e anche a Jack White, Fantastic Negrito e Black Keys. Ne risulta un “melting world”, citando il titolo, originale, personale, pieno di groove e passione. Molto interessante, stimolante e intrigante.

BENGALA FIRE – La Band

Un esordio fulminante, aggressivo, elettrico per la band trevigiana, già protagonista a X Factor, impreziosito dalla produzione e dalla partecipazione di Rodrigo D’Erasmo e Daniele Tortora. Siamo nel grande alveo di un rock urgente e spontaneo ma che è spesso elaborato, ricco di spunti originali e complessi (vedi i 12 minuti dal finale beatlesiano di “Laura Cyberpunk”, vetta dell’album o la spagnoleggiante “Boh amore”). Suoni di altissimo livello, ottime le canzoni, la strada è aperta a nuovi orizzonti.

PAOLO BENVEGNU’ – E’ inutile parlare d’amore

Il nono album di uno dei più raffinati e interessanti cantautori italiani ne conferma tutti i pregi di una scrittura da sempre di altissimo livello. Benvegnù muove lo sguardo verso atmosfere più fruibili ma non scende a nessun compromesso lirico (con numerosi riferimenti socio politici) e sonoro e spiazza con un gioiello come “Marlene Dietrich”, dolente ballata romanticamente malinconica. “Canzoni brutte” è un brano che guarda con disincanto al mondo della musica, con note palesemente autobiografiche e dalla ritmica arrembante. “Tecnica e simbolica” apre il lavoro con cambi di ritmo e di atmosfere dal sapore quasi prog. Sono le tre vette di un album maturo, personale, convincente, intenso, realizzato tecnicamente alla perfezione (con arrangiamenti sempre eleganti e azzeccati).

BLAME ART – Aneuma

Il trio milanese firma, dopo due Ep, un album d’esordio di difficile definizione (è un pregio), tante sono le influenze che ricorrono nei sei lunghi brani. Post rock e i Verdena più estremi e sperimentali, noise e post hardcore (Fine Before You Came ad esempio), atmosfere sospese, quasi psichedeliche ed esplosioni rabbiose e violente. C’è tanta ispirazione e creatività a iosa. Molto interessante.

RUDY BOLO – Mezzanotte al soul bar / Mollo tutto

Spettacolare singolo in prezioso vinile in cui Rudy Bolo, veterano della scena streetpunk italiana (con i grandi Ghetto 84), riprende due brani della tradizione punk nostrana in chiave soul/northern soul. “Mezzanotte al soul bar” era dei Ghetto 84, “Mollo tutto” dei Bomber 80. I brani sono energici, splendidamente arrangiati, voce abrasiva, conservano lo spirito originario ma si ammantano di sapori Sessanta, riportano alla mente in particolare i mai dimenticati e sempre rimpianti Redskins e i nostri Statuto. Eccellente e indispensabile per ogni Young (o anche old) soul rebel!

CANE SULLA LUNA – A lieto fine

Cane Sulla Luna è un progetto cantautorale fondato nel 2019 da Nicola Pressi che ne è autore, compositore e performer. L’album d’esordio attinge da varie componenti della canzone d’autore italiana (si avvertono schegge di Lucio Battisti e Edoardo Bennato ma anche di Daniele Silvestri, tra i tanti) ma con un costante groove di retaggio soul funk, sia a livello compositivo che ritmico. Il risultato è tanto gradevole quanto articolato e personale. Ottima partenza.

MARCO CANTINI – Zero moltiplica tutto

Il quarto album del cantautore toscano prosegue un percorso virtuoso, personale e ormai raro, in cui la solennità della musica si accompagna a testi di impronta sociopolitica e con citazioni colte e profonde. Musicalmente Francesco De Gregori è spesso presente a livello strutturale ma si avvertono anche frammenti di Francesco Guccini (“Milionari di lacrime”) e Billy Bragg. “Il filo conduttore si dipana ancora una volta attorno alle vite dei vinti, degli oppressi che restano al centro dell’indagine narrativa: personaggi e fatti storici strettamente necessari a raccontare il presente.” Un lavoro da ascoltare con estrema attenzione.

SILVIA CONTI – Ho un piano B

Il secondo album della cantautrice toscana (nel 1983 vincitrice del Festival di Castrocaro e nel 1985 partecipante al Festival di Sanremo) è un lavoro maturo, variegato, molto personale, in perfetto equilibrio tra canzone d’autore (da Fiorella Mannoia a Paola Turci e Gianna Nannini) e un’anima rock blues che emerge spesso nei brani. Molto interessanti i testi che esplorano tematiche attuali e spinose come la condizione femminile, il bullismo, l’accoglienza. Gran finale con una versione di “Bella Ciao” alla Negresses Vertes. Più che ottimo.

EN ROCO – Il nero

Una carriera pluriventennale che ci consegna ora l’ottavo album della band genovese. Undici brani autografi che viaggiano tra canzone d’autore italiana, un rock chitarristico lineare, in perfetto bilico tra spontaneità e raffinatezza, echi di Virginiana Miller e sapori “americani” anni Ottanta. Esperienza e maturità si sentono e danno all’album un tocco di classe in più.

ERRI – Ideas + Flowers

Il compositore, produttore e DJ bresciano giunge al secondo album, dopo l’esordio di due anni fa con “Walking project”. Un lavoro di grande respiro internazionale, avvalorato da una serie di ospiti italiani e inglesi, spaziando in vari ambiti sonori, dall’hip hop al soul a un imprevedibile momento più rock (“Gameplay”). I sei brani hanno grandi potenzialità e confermano il valore dell’artista.

LUIGI FARINACCIO – Sotto il mantello della luna

Secondo lavoro per il cantautore molisano che presenta l’album con queste parole: “10 tracce, quasi come fossero 10 capitoli di un romanzo da esplorare, unito da un sottile filo conduttore”. Un album che affonda le radici nella canzone d’autore italiana con un particolare sguardo alla dimensione più rock, dalle parti di Ligabue. Non mancano tocchi blues (“Vita in un cartone”), intense ballate acustiche, brani più pop. Un ottimo disco, di pregevole fattura.

GIUDI e QUANI – Out of my way

Secondo album per il duo (southern) rock/blues/soul/funk, formato da Giuditta Cestari e Francesco Quanilli. Un disco aspro, duro, intensamente elettrico che evoca Black Keys, Jack White, Bellrays. Otto brani immediati, urgenti, potenti, sfacciati e pulsanti, pieni di groove e di approccio punk. Ritmo sempre alto, suoni sempre ben calibrati, grande voce, tante idee. Super!

GOLPE – Seconda Repubblica

Il nuovo album della band torinese è intensamente politico, con un’analisi sul disfacimento istituzionale italiano in costante decadenza morale e ideologica. Passano i fantasmi della Seconda Repubblica tra Berlusconi, Sigonella, Occhetto, Montanelli e tanto altro di irrisolto o contaminato da storie di mafia, corruzione, complicità nel malaffare. Il tutto con una colonna sonora che attinge da avanguardia, jazz, post rock, canzone d’autore e tanto altro. Originalissimo e più che interessante.

KARMA STATION – s/t

Cinque brani per un ottimo ep che si muove tra elettronica e ritmiche reggae/caraibiche che esaltano la bella voce di Fabiana Carosi (non lontana da quella di Meg). Le canzoni sono di buona qualità, la produzione perfetta. Una partenza che lascia presagire ottimi sviluppi futuri.

IADO – Il pomeriggio più bello di sempre

L’esordio di Donato Iacovelli, in arte Iado, condensa in cinque brani la poetica del cantautore barese, in sodalizio artistico con Milella. Canzone d’autore che abbraccia sonorità e melodie pop, tra intense ballate che rimandano a Tiziano Ferro e Marco Mengoni e l’arrembante pop rock di “Parigi da bere”. Una partenza di qualità che lascia presagire un futuro più che roseo.

INSIDE THE HOLE – The rotten side

Energico, violento, abrasivo, aggressivo, il nuovo album della band siciliana ci riporta agli albori dei Motorhead o dei primissimi Iron Maiden ma attinge anche da influenze precedenti (dai Blue Cheer agli Mc5), dal rock blues e dall’hard rock dei Settanta. Un ottimo lavoro, scarno, diretto, senza fronzoli, puro e semplice hard ‘n’ roll suonato con passione, grande estro e la giusta e sincera attitudine.

LA TERZA CLASSE – Us

La band napoletana, oltre a una ricca attività discografica, ha anche un notevole curriculum concertistico, tra cui un lungo tour negli Stati Uniti. Scelta coraggiosa portare il proprio sound, tra folk e country, nella patria che gli ha dato i natali. Ma in questo caso non si tratta di terza classe ma di primissima e di conseguenza non c’è il timore di confrontarsi e uscirne sicuramente vincenti, in virtù di brani perfettamente calati nell’ambito, suonati bene e con grande ispirazione. Anche perché l’interpretazione di una matrice classica è ricca di personalità e creatività a iosa. Il lungo cammino in furgone prosegue.

DILETTA LONGHI – Diversity

Un album raffinatissimo, colto, godibilissimo, che spazia tra jazz, funk, blues, fusion, world music con la calda voce di Diletta Longhi a nobilitare il tutto. Le canzoni sono compositivamente di grande livello, “Sometimes” su tutte, la qualità esecutiva elegante e senza pecche. Il pregio maggiore del lavoro è la capacità di spaziare tra atmosfere e mondi artistici diversissimi tra loro con uguale, convincente ed eccellente risultato. Disco consigliatissimo.

LUISENZALTRO – Incredivisiblu

L’artista monzese, dalla lunga e complessa carriera in vari ambiti espressivi, giunge al quarto album. Dieci brani autografi che partono da una base new wave (dalle parti dei Bluvertigo) per espandersi liberamente verso ambiti disparati, dal pop a estremismi sonori, dance, indie pop, canzone d’autore. Un lavoro personalissimo, complesso e ricercato, compositivamente raffinato. Ottimo.

KAMA – Dalla Certezza Alla Puodarsità

Nuovo album per l’artista lombardo, con una corposa attività discografica e compositiva alle spalle. Un sapiente mix di canzone d’autore (dalle parti di Daniele Silvestri), elettronica, new wave (con riferimenti ai Bluvertigo), funk, rock e tanto altro. L’aiuto di un paio di amici come Lele Battista e Edda completano il quadro. Un lavoro interessante, eclettico e molto personale.

M.ARMO – Salite libere

L’esordio della band bolognese è frizzante, fresco, pulsante, in virtù di un rock chitarristico dalle contagiose melodie pop che evidenziano una voce calibrata, potente, espressiva. Le canzoni sono composte con grande gusto per la ricerca armonica, chitarre in primo piano che tessono trame gradevoli, mai aspre, di gusto folk rock e una scrittura che guarda spesso alla canzone d’autore nostrana. Ottimo disco.

MASSIMILIANO MARTELLI – Quanto pesa la felicità

L’ep del cantautore romano raccoglie i cinque singoli recentemente usciti a cadenza mensile. Canzone d’autore con una forte vena pop che rende le canzoni facilmente fruibili pur non essendo affini alla banalità da classifica. Gli arrangiamenti sono semplici ed essenziali, la scrittura attenta e raffinata, l’ascolto è più che gradevole e questo lavoro sicuramente interessante.

MASU – Dopamina per tutti

Progetto musicale nato nel 2021 da un’idea di Samuel Pellegrini, arriva all’esordio con un ep roccioso e impetuoso, dalle ritmiche solide, chitarre distorte e un mood che guarda al grunge ma si esprime in una dimensione rock moderna, con una ricca produzione e brani convincenti. La band livornese dimostra qualità compositiva e la capacità di coniugare alla perfezione fruibilità e potenza sonora. Ottima partenza.

ROBERTO MY – A new life

Secondo album solista con otto brani autografi che ci portano in un mondo alt rock americano tra Giant Sand, Thin White Rope, Dream Syndicate, Bob Mould, Pixies. Suoni abrasivi, chitarre aspre, ritmiche sostenute ma melodie accattivanti dal sapore Sixties pop. Un connubio che funziona anche in virtù di un livello compositivo di alta qualità.

N*O*Y*S*E – Inutile

Musicista, cantautore e storico chitarrista dei Punkreas, all’esordio con il primo album solista. Dieci brani solidi e potenti, che guardano alla lezione della band madre con un pulsante punk rock a fare da guida ma che non disdegna un supporto elettronico costantemente presente ed escursioni in reggae, funk e nella canzone d’autore (“Segnale”). L’attitudine è la consueta, arrembante e sfacciata, affrontando tematiche attuali e introspettive. I fan dei Punkreas apprezzeranno ma il disco apre le porte a un pubblico più vasto e variegato.

OPSIS – End Of Light

Un vecchio racconto di Isaac Asimov prende la forma di un concept album e ci porta in un calderone psichedelico, prog, hard, esoterico, per merito del trio perugino, all’esordio discografico. La proposta non è semplice, il contenuto è complesso, articolato, con riferimenti sonori mai definiti, in quanto variegati e pieni di contaminazioni. Ma “End of light” è un ricco pasto per gli appassionati del genere e per chi ama la ricerca e disdegna i lprevedibile. Ottimo.

ALFRED K PAROLINO – Southern Dust Tales

Nove brani intensi, profondi, suonati pressoché interamente dallo stesso autore (con l’aiuto di alcuni collaboratori). Un album che scava negli “elementi più enigmatici e oscuri dell’identità meridionale, esaminando le sfumature più intricate e misteriose dell’animo e del contesto culturale del Sud Italia.” Musicalmente si dipana tra deep blues, tocchi psichedelici, un approccio oscuro e dolente che riporta spesso a Nick Cave e Mark Lanegan. Le canzoni sono composte magistralmente, con ottimi arrangiamenti e una scelta dei suoni perfetta. Disco più che pregevole.

GIANPAOLO PETRINI BIG BAND – The Big Band Is My Life

E’ sempre piacevole ascoltare un po’ di good old sound. Diretta dal batterista GianPaolo Petrini la sua Big Band ci porta in brani autografi, omaggi a nomi come Buddy Rich, Prince, Don Grolnick e Augusto Martelli in un’atmosfera frizzante e pulsante tra jazz, funk, swing. Il tutto suonato con grande groove, eleganza, competenza, superba tecnica. Gli amanti del genere apprezzeranno tantissimo.

RETARDED – Same As The First

La devozione al sound dei Ramones è diventato negli anni un vero e proprio “genere” all’interno del punk rock. I Retarded ne furono tra i migliori esponenti, prima di spostarsi verso sonorità più glam hard punk. Con il quarto album ritornano alle origini con tredici brani brevi, diretti, rock ‘n’ roll punk, pennellate pop, Ramones fino al midollo, mai troppo veloci, mai lenti, il classico tempo medio di Joey e soci. Ben fatto e irresistibile.

SCHELETRI – Torino

Secondo ep per il quartetto torinese. Quattro brani all’insegna di un punk rock elaborato, mai monocorde, diretto, ritmicamente molto vario, ben suonato e prodotto che lascia ben presagire per un auspicabile approdo a un album completo.

SEININLOVE – Hey you, have you found God?

La band romana si affida a un concept di otto brani per esplorare meandri esistenziali al suono di melodie malinconiche che evocano le esperienze shoegaze degi anni 90 ma si piazzano fedelmente a fianco di nomi come The National o Belle and Sebastian. La scrittura ha un respiro internazionale, l’esecuzione gode di immediatezza e freschezza, per un disco di eccellente fattura e ispirazione.

SLUDDER – Sooner or Later

Ottimo esordio per la band bresciana. L’ep di cinque brani parla un linguaggio chiaro ed esplicito, affondando le influenze nel punk caro a band come Bad Religion, primi Green Day, Rancid. Ritmiche serrate, chitarre nervose, voce sicura che tesse melodie accattivanti. Suonano bene, con foga e la giusta attitudine.

SUBSONICA – Realtà aumentata

Torna la band piemontese dopo un lungo periodo di silenzio e sbandamento creativo. Il nuovo lavoro è convincente, attuale, ispirato, mantenendo inalterato il loro classico marchio di fabbrica, con aggiunte di house, hip hop, funk, dub. Il risultato è ottimo, le canzoni sempre ad alto livello, soprattutto a livello di suono e produzione. Risalgono nei posti alti della musica italiana con la personalità che li ha sempre caratterizzati e che sembrava aver perso vigore.

I TEMPORALI – Tre stagioni. La vita sognata, la vita vera

I Temporali è il nuovo progetto di Filippo Ghiglione, dopo una lunga attività come Followtheriver. Sei canzoni che, per la prima volta, abbracciano la lingua italiana, con solo chitarra acustica e voce. Atmosfere malinconico/romantiche, intimiste, colori pastello e autunnali. Il cantautore ligure lavora sull’emotività, sulla ricerca nel profondo dell’anima, spesso in maniera struggente. Le suggestioni sono tante da Jeff Buckley a Bon Iver o Devendra Banhart. Un nuovo corso che parte nel migliore dei modi.

KRONNY VALENS – The Funeral Party

Un violentissimo ep di quattro brani, abrasivo, arrogante e arrembante, attraverso un sound che unisce un piglio punk rock con trame metal e grunge. I quattro brani sono caratterizzati da un sound potentissimo, una voce perfettamente consona alle atmosfere, arrangiamenti riusciti per il contesto, grazie anche al supporto di Sk3red, bassista e chitarrista. Un progetto a cui prestare attenzione.

ENRI ZAVALLONI – Organ express

Le parole magiche sono Meters (in particolare), Booker T & the Mg’s, Jimmy Smith, Jimmy McGriff. Quella scuola di musicisti straordinari che ha mischiato jazz, funk, blues, suoni latini, soul, creando un genere unico (ben ripreso poi dal James Taylor Quartet,), pulsante, immediatamente riconoscibile. E’ da lì che attinge il settimo album del grande Hammondista romagnolo. Otto brani autografi, un groove pazzesco, suoni di pura eccellenza, un disco bellissimo e potentissimo (suonato da musicisti eccellenti). A cui si aggiunge una particolarità rara, ormai: per ascoltarlo è necessario acquistarlo in vinile, qui: info@atomicstudio.it

ZIO FELLA – Strazio

L’esordio della band milanese, dopo una serie di singoli come antipasto, si muove nell’ambito ironico/demenziale (da Skiantos a Elio e le Storie Tese) su basi caratterizzate da un pop rock fruibile, energico, di stampo chitarristico. Il “genere” è stato abbondantemente sfruttato e difficilmente può riservare sorprese ma l’approccio della band, improntato al puro e semplice divertimento, non deluderà i suoi appassionati.

VIDEO

ADRIACo – Amati, AGADEZ – Aphrodite, AlCe – Tisana, ALECO – Gli amori alle stazioni, ALISEL – Virgole, AMBRADEA – Statue di cera, ANAIRIM – Smeraldo, ANY OTHER – If I don’t care, ASSALTI FRONTALI Feat. Luca D’Aversa – Il mio nome è Lala, BATTISTA – Stronza Emozione, BETAVERSO – Alto e grosso, B.L.U. – Granate, BRASI – Vali meno, BELLY BUTTON – Promesse per strada, CALMO – Tuorli, CANCE – Dolce Venere, CANDEO – Luna Stupida, CARNE – Sarebbe tutto semplice, BRUNO CARUSO – Ti scatterò una foto, CATTANEO e DOUGLAS DARE – I know, I know, I know, ANNACHIARA CECERE – Persa nel Rumore, CHIEDO – Autunno retrò, CHINNY – Abbracciami, FABIO CINTI e ALESSANDRO RUSSO – Fou de love, CIZCO – Li americani, OSEA CODEGA – Soundcheck, MARTINA CONTI – Ultimo piano, SILVIA CONTI – Lucciola, COR VELENO – Fuoco Sacro feat. Colle Der Fomento, CORTELLINO – Il mondo pieno di guai, CORTESE – Nazca, GIUSEPPE CUCE’ – Ventuno, Alessandro D’Alessandro con Sonia Bergamasco e Neri Marcoré – Ritals, GIUSEPPE D’ALONZO / ELISA SANDRINI – Canzoni per chi, JOHNNY DALBASSO – Berlin burning, FABIO DE VINCENTE & OLENA TOPOLIA (ALYOSHA) – Via dall’Inferno, DE MARTIJN & JENN MOREL – Universal Mambo, DENNY MUSIC – Bandiere, PAOLA DI LEO – Scalerò per te, DIOMIRA – La mia difficoltà (feat. Frida Bollani Magoni), LE DISTANZE – Si, non ci penso, DR.GAM – La mer, DUOCANE – rAmen, ENELASCH – Casinó, DANIELE FARAOTTI – Calano i colli, FEDELE – Balli da sola, FERRINIS – Nessuno, BRUNO FERRO’ – Narcisa, FIGHT FOR FOUR – No Pity For Poets, DARIO FLORO – Savior, Le FOLLI ARIE – Desperado, ROBERTA GIALLO – Ci salveranno gli alieni, GRACE – In bilico, HERMES – Medusa, HERSELF – My pills, HETRA – Gli uccelli, IL PESCE PARLA – Inseminario, IL SOGNO DI RUBIK – Frattali e Santi, ICARO – Non andare via, INA SONORA – Psycho virtuale, INSIDE THE HOLE – Rotten Side Of Your Mind, IOSONOUNCANE – Sacramento, JASPERS – Riscaldamento globale , KAMA – Banane , KOOMARI – Magico, KYOTO – Inferno, LA SCELTA – L’eroe, LA TEMPESTA GENTILE – Esplorazione, LAMO’- Spaiati, LAND EXCAPE – Melma, LECHIEN – Vento gelido, LEPRE – Acufene, GARY LOW – A.M.O.R.E., BARBARA LUNA – Fiori d’inverno, LUVI – Loop (Prod.Sharpy Nomila), MICHELE & LORENZO LUPO – Se mi vuoi lasciare, LIANA MARINO – Partenze, MARNA – Forestieri, MARONNA – Mahatma, PAOLO MARTINI – Tra l’asfalto e il cielo, MASU – Dopamina per tutti, GIORDANA MAUGERI – Guerra STOP, GIULIA MEI – Bandiera, ADRIANO MODICA – Sopravvento, MOLECOLA – Primo in orbita, MOONIN DOWN – Dark Sky , LILIAN MORE – Hollywood, MORO – Non fa per te, MOTUS – Tutto Ok (prod. Weird), MR.DAILOM – Flambé, NAMIDA – Paranoia Park, STEFANO NAPOLITANO – Cadendo, NIMA – Tamər, NIMUE – Ghost, NIVEO – Non è abbastanza, N*O*Y*S*E – Magari smetto, NOBLESSE OBLIGE! – Arrivedercissimo, OMINI – Mare forza 9oi, TIA PALOMBA & the LAZY FOLKS – The bullfighter, 𝐒ARA PARIGI – 𝐀𝐧𝐢𝐦𝐚𝐥𝐞, Alice Olivari, Valentina Rubini e Francesca Biffi – Cuori liberi, PIERMATTEI feat Gnut – Eneide (settemila guai), PINHDAR – Humans, PINO(T) – Mare, VALENTINA POLINORI – Sintetico, TIZIANA RACITI – Melody, ALIS RAY – Occhi nuovi, REVMAN – Rogoredo Trap 2.0 , FERDINANDO ROMANO – Origami Playground, LOU ROMANO – Duemila Tornanti , SIMONE ROMANO – Fuori di me, UGO ROSSI – Before tomorrow, RUE DE PARADIS – That will be paradise, SHERMAN’S TREES – 1812, STANISLAO SADLOVESKY – Il futuro si fa attendere, PAOLO SAPORITI – Lucciole, MONICA SARNELLI Ft. GIANNI FIORELLINO – Voglio parla’ cu tte, SECOND:SCENE – Joyful little things, I SEGRETI DI HANSEL – Soli, SENZA CUORE – Sole in inverno, SFREGIO – Ciabatte e spazzolino , SMALLTOWN TIGERS – Crush on you, SONORUGGIERO – Matto da legare, SPIGA – Amore vizioso, MIKE SPONZA – Jab Jab, ALICE STOCCHINO – Castello di sabbia, SUONNO D’AJERE – ‘E ggioche ‘e prestiggio, DAVIDE TALUCCI – Il falsario, THOMMJ – Neve, THE TIBBS – Give Me a Reason, TOLIMAN – Hyper-ballad, ROBERTA TONDELLI – Non ti so rinunciare, TRYPTAMIN – Another day on the hillside, GIOVANNI USAI – Vernice blu, WEEKEND MARTYR – Lighter, ZATANA – L’assenza, ZONA – Asmodeo, Z V R Z ! – Fiatpanda, YOZOT – Mos Maiorvm

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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