GIANMARCO FUSARI – La scatola di soldatini morti

È online il videoclip ufficiale di “La scatola di soldatini morti”, canzone scritta e interpretata da Gianmarco Fusari.

 In Italia, il brano ha ricevuto premi e riconoscimenti in molti festival e rassegne dedicati alla musica d’autore tra cui il Botteghe d’autore come miglior testo nel 2006.

 Sorretto da un dolce e ricorrente arpeggio di pianoforte, il testo si presta a numerose interpretazioni allegoriche. Lo stesso Fusari sembra suggerirlo nel sottotitolo del video della canzone, ispirandosi al conterraneo acquisito René Magritte : “Ceci n’est pas une chanson antimilitariste”.

 Gianmarco Fusari – Biografia

Gianmarco Fusari è un cantautore e polistrumentista italiano.

Da molti anni, la sua attività artistica si svolge perlopiù all’estero, in particolar modo in Francia e il Belgio. Inizia a suonare la chitarra all’età di otto anni, per poi passare al basso e al pianoforte.

 A partire dalla fine degli anni ’90 è stato bassista e autore del gruppo “Altrocanto – La tribù acustica”, una delle formazioni più interessanti del panorama folk d’autore italiano dei primi anni 2000, suonando in numerosi festival prestigiosi e in alcuni tra i migliori music club italiani.

 Nel 2006, intraprende un percorso da solista, facendosi subito notare e ottenendo numerosi riconoscimenti all’interno di rassegne dedicate alla musica d’autore, non di rado per la qualità dei testi delle sue canzoni.

 Sei anni dopo, nel 2012, lascia l’Italia e dopo aver girato l’Europa e aver lavorato tra Parigi e la Costa Azzurra, dove, oltre all’attività cantautoriale, ottiene una particolare attenzione la sua opera di reinterpretazione del repertorio dei grandi esponenti della canzone d’autore italiana, si stabilisce a Bruxelles, nel 2018.

 A gennaio pubblica il singolo “La scatola di soldatini morti”, già vincitore di diversi concorsi in Italia, ma mai pubblicato prima del 2019.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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