HUMANOALIENO – Piccole dosi di veleno

Piccole dosi di veleno, il nuovo singolo del cantautore hUMANOALIENO accompagnato da un videoclip per la regia di Antonio Zannone.
Il brano, incentrato sulla sempre più diffusa tendenza a vedere il ‘marcio’ dovunque e a ogni costo, anticipa l’album di prossima uscita hUMANOALIENO 3, progetto discografico nel quale Macs Villucci – questo il suo nome reale – fa un bilancio dei suoi 30 anni di attività artistica ripercorrendo traccia per traccia ispirazioni, sensazioni ed evoluzioni del suo percorso musicale a partire dal 1991.

«Piccole dosi di veleno – spiega hUMANOALIENO – è un pezzo scritto dal mio collaboratore di sempre e mio carissimo amico Alberto D’Ari. Nell’arrangiamento abbiamo scelto di omaggiare i Police, uno dei gruppi preferiti da me e un po’ da tutti i miei musicisti. Inoltre, in linea con quello che è il tema della canzone, che contro ogni forma di complottismo, nel ritornello viene citato il detto Zen “È difficile riconoscere un gatto nero in una stanza buia soprattutto se il gatto non c’è”. Per quanto riguarda invece il videoclip (che non è didascalico rispetto al brano e racconta di un vigilante alle prese con un presunto omicidio) sono presenti alcuni riferimenti agli scorsi anni Novanta, come ad esempio quello al ballo del nano della serie televisiva Twin Peaks, andata in onda proprio in quel periodo. Anche la scelta del luogo nel quale è stato girato il video non è casuale, poiché si tratta di una località turistica del Casertano molto frequentata soprattutto in quegli anni».

VIDEOCLIP
Il videoclip di Piccole dosi di veleno è stato diretto da Antonio Zannone e ha come protagonista principale lo stesso hUMANOALIENO nei panni di un vigilante che, mentre svolge annoiato il proprio servizio notturno di sorveglianza, si imbatte in un presunto omicidio. L’inseguimento dell’assassino si conclude con un colpo di scena e un dubbio: quanto accaduto è stato reale oppure si è trattato soltanto di un sogno?

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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