ILARIA ARGIOLAS – Io er core ce l’ho a destra

“Io er core ce l’ho a destra”, il secondo singolo che anticipa l’uscita dell’album di debutto “M’hanno chiamato Ilaria” di Ilaria Argiolas, giovane artista emergente romana già vincitrice del premio Lunezia per la sezione Nuove Proposte.

“‘Io er core ce l’ho a destra” per questo ‘M’hanno chiamato Ilaria’! È tutto un gioco di parole e di immagini tra le righe, ma a stringere il succo o il sugo questo pezzo sono solo io, nuda cruda e forse anche un po’ scorretta! Non è mai semplice parlare della propria umanità quasi come fosse la propria fragilità ma ho scoperto che ad essere onesti con la propria anima e VIVENDOLA QUESTA VITA il tutto diventa inaspettatamente quasi divertente.” 

“Io er core ce l’ho a destra” è accompagnata dal videoclip ufficiale, in uscita su Youtube sempre dal 7 dicembre.

Genuina, esplosiva, è dall’incontro con Mauro Paoluzzi che il suo percorso tanto complesso quanto determinato trova la sua massima espressione. Un rock dirompentegraffiante – e intriso di romanità, che non rinnega le sue origini ma ne fa manifesto – risultato di un percorso iniziato quando era bambina e che, negli ultimi mesi, ha attirato le attenzioni di artisti di rilievo del panorama non solo nazionale, ma anche internazionale.
Ed è cosi che, come una girovaga con la chitarra in spalla e il cuore in mano, Ilaria Argiolas ha incontrato sulla sua strada, facendoli innamorare di sé, artisti del calibro di Phil Palmer, Alan Clark, Vincenzo Incenzo, Claudio Golinelli (Il Gallo), Roberto Vecchioni, Mariella Nava, Grazia di Michele, solo per citarne alcuni.

Il suo percorso dentro e fuori Roma – con il supporto di Fonoprint, uno dei più prestigiosi studi di registrazione in Italia – è iniziato con “La mia borgata”, il primo singolo disponibile da ottobre e accompagnato dal videoclip ufficiale. Un brano che ci trasporta in una piccola borgata della Roma viva e vera che, attraverso strade sporche e vie di umanità, racconta il bello e il brutto, il dolore e la bellezza della vita, quella che non si scrive facilmente se non nella sua accecante verità, senza maschere e senza troppi giri di parole.

Dal 26 ottobre è disponibile il cd del suo disco di debutto “M’hanno chiamato Ilaria”, in edizione limitata e lontano dalle piattaforme: una realtà avanzata, una scelta voluta per avere un contatto diretto con le persone che in questo modo possono avere tra le mani un pezzo di Ilaria, sarà forse un modo per restituire vita e valore al supporto fisico? Tra la metro C e un giro di chitarra, ecco la Roma irriverente, ironica e verace che non si racconta mai abbastanza.

CREDITI
Scritto e composto da: Ilaria Argiolas
Chitarre elettriche: Mauro Paoluzzi
Chitarra acustica: Ilaria Argiolas
Batteria: Marco Paganelli
Basso: Enrico Dolcetto
Piano: Manuel Goretti
Tastiere: Mauro Paoluzzi

BIOGRAFIA
Chitarra sotto braccio, o di traverso, Ilaria Argiolas è una cantautrice rock, eclettica e ancestrale, con l’impeto dell’ironia e una buona dose di genuina provocazione.
Molte delle sue storie sono in lingua romana perché è la sua, e c’è poco da fare.
Nel 2018 partecipa come finalista al FIAT MUSIC di Red Ronnie al teatro Ariston di Sanremo, seguiranno aperture come ospite artista emergente nei concerti di Mariella Nava, Grazia Di Michele e Rossana Casale.
Nel 2019 l’incontro con il produttore Mauro Paoluzzi sancisce la nascita e la liberazione dell’estro  più verace di Ilaria, il connubio Paoluzzi-Argiolas è un vulcano di energia, un rock romano unico arricchito dalla collaborazione di musicisti e artisti del calibro di Phil Palmer, Claudio Golinelli (il Gallo), Vincenzo Incenzo, Roberto Vecchioni e Richy Roma, per citarne alcuni.
Nel 2022 è finalista al premio Lunezia per la sezione Nuove Proposte, la finale si è svolta ad Aulla a settembre e ha visto l’artista classificarsi sul podio tra le Nuove Proposte.
Ilaria ha un sacco di cose da dire, e inizia a farlo con il primo singolo “La mia borgata”, il 19 ottobre 2022.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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