L’abito dei dischi (2/3)

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The Piper At The Gates Of Down… Esercizi di stile

Il 1968 fu un anno molti importante per la grafica rock, una vera e propria rivoluzione artistica. Fino ad allora, generalmente, erano state le case discografiche a occuparsi direttamente delle copertine e soltanto ai Beatles, nel 1966, era riuscito di imporre ai responsabili della EMI un loro amico grafico, Klaus Voorman, per la copertina di Revolver.

Attenti alle tendenze del mercato discografico, i Pink Floyd decidono di dedicare maggiore attenzione alle cover. La copertina di The Piper At The Gates Of Down del 1967, si componeva di una serie di scatti sovrapposti dei quattro Floyd in abiti di The Granny Takes A Trip; la realizzazione fu opera di Vich Sigh, un amico del produttore Norman Smith, ma i quattro musicisti sentivano il bisogno di sdoganarsi dallo stereotipo del gruppo psichedelico, per proporre un’immagine più misteriosa e intrigante. Per questo motivo lo studio delle copertine successive fu affidato alla Hipnosis, un’agenzia creata da due giovani grafici che lavoravano nel loro appartamento di South Kensington.

 

 

Saucerful of Secrets… collaborazione con Hipnosis

Assolutamente orientati a far dello studio della cover un momento essenziale della produzione del disco, i Pink Floyd rimestano immagini e tecniche nello studio/casa di Stor Thorgerson e Aubry Powell, i due due giovani grafici che segneranno la storia della realizzazione artistica delle cover.

La copertina di Saucerful of Secrets si rivela piuttosto complessa avendo richiesto ben tredici diverse sovrapposizioni a colori: ritagliando, incollando, fotografando ne esce una sorta di collage di sovrapposizioni. Compaiono alcuni fumetti della Marvel Comics (Dr. Strange, Universal, Trubune…), una vecchia fotografia di un alchimista, immagini di ampolline e bottigliette, una ruota zodiacale, il sole, alcuni pianeti, una piccola foto del gruppo sulle rive di un fiume fuori Londra. Un lavoro diligente, svolto con affetto e un’applicazione artigianale oggi impensabile, ma le copertine funzionavano e la Hipnosis ebbe carta bianca dalla EMI. Questa la celeberrima cover.

 

 

Elena Miglietti

Giornalista, appassionata di Medioevo e pallavolo, scrive favole. Per Coop ha coordinato per diverso tempo la redazione piemontese del periodico Consumatori, essendo anche membro della redazione nazionale. Da anni racconta l'esperienza delle cooperative Libera Terra, che lavorano le terre confiscate alla malavita dell'entroterra corleonese. E' fra i promotori del S.U.S.A. Collabora con Radiocoop dal 2010.

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