LEDA – Marocco Speed

Tornano finalmente sulla scena i maceratesi Leda, dopo l’esordio “Memorie dal Futuro” (Il Piccio Records, 2019), positivamente accolto sia dalla critica che dal pubblico. Serena Abrami (voce, chitarra acustica, synth), Enrico Vitali(chitarre), Fabrizio Baioni (batteria, electribe) e Giorgio Baioni (basso) sono attivi da anni in differenti progetti ed il sound della band rappresenta la riuscita convergenza degli interessi e delle passioni sonore dei quattro: overdrive, wave, trip rock e alternative, con l’efficace e personalissima giustapposizione emotiva del timbro vocale vellutato e l’abrasività dei suoni.

Chitarre tanto robuste quanto espressive e tappeti di synth le coordinate del precedente album, che ritroviamo anche nel nuovo “Marocco Speed”, primo singolo e preziosa anticipazione del nuovo album. Una storia tossica di smarrimento ed alienazione senza redenzione, raccontata da un testo fatto di immagini di ordine temporale sparso, come in una sorta di allucinazione. Il sound si nutre di una continua tensione tra fumose atmosfere sinistre e bordate di chitarre potenti e lisergiche al contempo, con la fluida voce di Serena in primo piano.

Il video di “Marocco Speed” diretto dal visual-artist Marco Di Battista.

Il videoclip è diretto dal visual-artist Marco Di Battista, abruzzese di nascita e marchigiano d’adozione, e segue quelli di “Ho continuato”, “Pulviscolo”, “Deriva” e “Il Sentiero”, tratti dal precedente album e grazie ad alcuni dei quali la band si è piazzata finalista nella categoria “videoclip” di vari festival e contest internazionali, incluso lo statunitense “Interrobang Film Festival 2020” in Iowa.

Il regista prende spunto dal concetto fisico di spettro visibile – anche citato nel testo, con altri significati – ovvero quella parte dello spettro elettromagnetico tra il rosso e il violetto che include tutti i colori percepibili dall’occhio umano e che danno vita al fenomeno della luce: “mi sono soffermato sulla percezione umana dei colori e della luce. Le fiamme, con diverse temperature, vanno dal rosso al blu fino ad uscire dal campo del visibile, quando diventano fumo. I colori complementari o le tinte opposte, quando sono sommate, danno come risultato una luce acromatica, bianca. Le rifrazioni e riflessioni di luce che si creano sulle gocce d’acqua, quando Serena è alla finestra mentre fuori piove”.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.