LUCA DI MAIO – Sabbia

Sabbia” è il nuovo video di Luca Di Maio, tratto dal disco “Letiana” pubblicato lo scorso marzo con la produzione di Marco Parente e ben accolto dalla critica, tanto da risultare fra i 50 dischi d’esordio candidati alla Targa Tenco 2016 per la Miglior opera prima.

La regia, l’animazione 3D e la Glitch Art del video sono a cura del collettivo Mighty Kongbot formato da Luigi Console e Domenico Barra, che ha creato un’opera sperimentale dove la sabbia del brano diviene una argentea rena digitale di pixel, texture e vari conglomerati dalle fattezze anche umane.

La canzone, spiega Luca Di Maio, “parla degli ‘scomparsi’ e dei ‘rassegnati’, utilizzando alcuni impercettibili riferimenti ai poeti Maurizio Cucchi e Stig Dagerman”. Nello scegliere con quale tipo di video accompagnare “Sabbia” il cantautore napoletano ha scelto una via sperimentale, sia per le tecniche utilizzate sia “perché è la prima volta, per quanto ne sappia io, che una canzone del genere, non elettronica o strumentale, viene traslata in chiave glitch”.

Ma la scelta di un video in Glitch Art è dovuta soprattutto alla volontà di ottenere “un video freddo, algido, in cui la disgregazione dell’immagine in pixel ricordasse l’erosione che porta alla formazione della sabbia. D’accordo con i registi poi, abbiamo da subito pensato a una folla anonima, in cui tutti sono nessuno, per sottolineare il tema della canzone, cioè gli scomparsi e gli abbandonati.

Sabbia” è il secondo estratto, dopo “La Normalità”, da “Letiana”, un lavoro quasi interamente incentrato sugli “ultimi”, i reietti del mondo ma anche le persone escluse che stanno intorno a noi nella quotidianità. Un argomento più volte trattato nella canzone d’autore italiana, ma raramente affrontato come accade qui. Nel suo primo disco a proprio nome dopo la fine dell’esperienza Insula Dulcamara, Luca Di Maio ha disegnato infatti una serie di ritratti emozionali, dove le storie stanno seminascoste dietro parole dense e precise e dove il suono – fortemente caratterizzato da un’elettricità soffusa e da improvvisi blocchi ritmici – diventa una possibilità di evocazione, allo stesso modo dei versi. Ciò è stato possibile, oltre che con l’apporto di Marco Parente, anche per il contributo dato da ospiti come Federico “JolkiPalki” Camici (Honeybird & the Birdies), “Asso” Stefana, Alessandro Fiori e Vincenzo Vasi.

CREDITS
_Regia, Animazione 3D e Glitch Art//Mighty Kongbot

MUSICISTI:
_Federico “JolkiPalki” Camici//Arturia Minibrute + Moog Satellite
_Alessandro “Asso” Stefana//Chitarre Elettriche
_Marco Parente//Batteria + Voci + Chitarre Elettriche
_Vincenzo Vasi//Voci
_Sergio Salvi//Pianoforte + Arturia Minibrute
_Luca Di Maio//Voce + Chitarre Elettriche

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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