MADDALENA CONNI – Nuda

Michele Monina racconta Maddalena

Appunti sparsi su cosa dire per il lancio di Nuda, di Maddalena Conni

Cose da non dire: 1) Non tirare in ballo la faccenda di lei che preferisce sussurrare in un mondo in cui tutti urlano, di sottrarre mentre tutti sovraccaricano, di rimanere lieve mentre tutto intorno è pesante. Non serve, uno la ascolta e lo capisce da solo.

2) Non sottolineare come il suo essere una che arriva dalla provincia è ben evidente in queste sonorità roots, quasi country, con la batteria, spoglia, che insieme al piano tiene in piedi tutto il pezzo, ovviamente con la voce. Come se la si suonasse nel patio di una cascina, in una giornata che si accinge a finire. Anche qui, uno la ascolta e tutto questo lo sente, lo vede, lo può immaginare.

3) Non menzionare il fatto che, come nel titolo, la protagonista della canzone si presenta in effetti nuda, seppur coi tacchi, di fronte all’ascoltatore. Essenziale, quindi, come natura crea, ma non per questo meno elegante, timida, certo, con le gambe che tremano, ma non per questo meno sexy, nuda, appunto, come se l’essere nudi avesse bisogno di una didascalia. Se una è nuda è nuda, lo si nota a occhio nudo, appunto.

Cose da dire:

1) Maddalena Conni è una cantautrice emergente, certo, che non sia emerso è sotto gli occhi di tutti, ma, anche questo è sotto gli occhi di tutti, anzi, sotto gli orecchi di tutti, ha già uno stile ben definito, personale, proprio. Due i punti di forza, la penna, precisa, lieve, e la voce.

2) Nuda è una canzone che si discosta radicalmente da quel che gira intorno oggi, il ché, a ben vedere, è in assoluto il punto di forza più chiaro di questo anomalo lancio radiofonico. Perché in un mondo omologato su certi suoni e su scrittura fatte in catena di montaggio, chi decide di rallentare, puntando sugli acquerelli invece che sui colori fluo, ha una prospettiva diversa che può davvero aiutarci a mostrarci il mondo come non lo vediamo ormai da tempo.

3) Maddalena Conni con Nuda si presenta come una cantautrice con tutte le caratteristiche che il cantautorato femminile oggi porta in dote. Una visione del mondo differente da quella dominante. Una voglia di sperimentare, fosse anche nell’andare a affondare i piedi, stavolta senza scarpe coi tacchi, nelle radici della musica, italiana come americana. Una determinazione, questa sì tutta femminile, a mostrarsi senza inganni, trucchi o scorciatoie. Nuda, appunto, neanche ambisse a essere la colonna sonora ideale a Cowgirl il nuovo sesso di Tom Robbins.

 

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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