MAGASIN DU CAFE’ – Son of the sea

INTRO AL BRANO

Una poetica da battaglia introduce il viaggio dei guerrieri Shardana verso

l’Egitto. Il parallelo è tra la tempesta e la loro spada: entrambe guidano le

navi verso una nuova terra, furiose e penetranti.

Il faraone, Ramses II, può anche essere il figlio del Sole, al pari di una

divinità, ma il guerriero ha dalla sua parte la Tradizione, l’educazione alla

battaglia e lo spirito indomito.

É il brano di apertura dell’album, il manifesto di tutto un immaginario

ancora inesplorato in musica e cinema: quello delle guerre preistoriche,

delle civiltà megalitiche, tutte collegate tra loro in modo sorprendente per

tradizioni ed estetica. Il primo passo di un viaggio di conquista e di

conoscenza di sé e delle proprie origini.

 

 

Gli Shardana (o Sherden) erano uno dei Popoli del

Mare, famosi per essere stati la guardia personale

di Ramses II, uno dei faraoni più influenti di tutti

i tempi. La loro grandiosità in battaglia si intuisce

dai pochi scritti trovati dagli archeologi, ma gli

storici più attenti hanno trovato le loro tracce in

tutto il Mediterraneo, il Baltico e perfino l’Africa

del Sud. Tracce di manufatti, bronzetti nuragici,

armi, monumenti di pietra imponenti, bassorilievi

e miniere.

Sembra ormai assodato che la Sardegna abbia

preso il suo nome da questo popolo, di cui non si

conosce ancora l’origine. Da qui deriverebbe il

mistero del popolo sardo e della sua nascita, ma

soprattutto il mistero della sua unicità. Sembra che

gli Shardana abbiano avuto contatti intensi con

popoli del nord e mediorientali, talmente profondi

e ricorrenti da rendere difficile capire da dove

tutto sia partito.

Per noi, Shardana è un concetto che ha ribaltato

tutto quello che conoscevamo della nostra storia e

del nostro presente. È un tornare alle origini, è

scoprire che già migliaia di anni fa, prima della

scrittura, le genti si mischiavano, lottavano per i

territori, commerciavano ed esploravano.

 

 

Shardana: l’album

Nel nuovo album i Magasin du Café inseriscono come elemento di

novità alcuni testi per spiegare meglio il concetto culturale che sta

dietro alle loro creazioni musicali, contrariamente agli album

precedenti in cui la voce era usata come uno strumento musicale.

La storia raccontata è quella di un guerriero Shardana che parte

dalla Sardegna, partecipa alle campagne di pirateria ai danni

dell’Egitto, si offre come guardia personale di Ramses II, partecipa

alla battaglia di Qadesh. Vivendo a corte scopre l’enorme sapienza

sacra ed esoterica dell’Antico Egitto, entrando in rapporti di

rispetto con sacerdoti e aristocratici. Queste nuove conoscenze lo

spingono a ricercare le sue origini, le origini dell’essere umano e

degli Dei. In un viaggio di unificazione, per tornare a dove tutto è

iniziato, parte per raggiungere l’estremo Nord, verso quella che i

Greci chiameranno migliaia di anni dopo Hyperborea.

L’album ha sonorità che richiamano il prog rock, il post rock e la

world music. L’elettronica regala ritmo e un sound a tratti ipnotico,

così come le voci con sonorità ancestrali degli antichi sardi e le

armonie dell’Oriente.

Ancora una volta l’emozione è al centro delle composizioni,

stavolta unita ad un concetto originale e poco esplorato: l’origine

preistorica del nostro mondo, fatta di lotte, amori, scoperte. Temi

modernissimi e universali.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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